LA ROMA CON LA PALLOTTA SGONFIA (L’UNICO AMERICANO CHE HA FATTO I SOLDI IN ITALIA) - VENDUTO ANCHE LAMELA, I GIALLOROSSI VERSO UNA STAGIONE DI AMAREZZE E MEZZE CALZETTE - LA PIAZZA SI SCATENA

1-ROMA, UN MERCATO DI RINUNCE ANCHE LAMELA È PRONTO A PARTIRE
Matteo Pinci per La Repubblica

Ferragosto è lontano, ma a Roma vanno ancora di moda le partenze intelligenti. L'ultima in ordine di tempo - ma sulla definizione i tifosi romanisti avrebbero almeno da ridire - è quella di Erik Lamela, vicino, vicinissimo a lasciare Roma per volare a Londra: lo aspetta il Tottenham, con cui la scorsa notte l'agente Sabbag ha raggiunto un accordo da 2,4 milioni annui.

Manca ancora, semmai, quello tra gli inglesi e la società giallorossa: una forbice non troppo ampia, ma ancora consistente, con gli Spurs fermi a un'offerta di 28 milioni, 4 in meno della richiesta romanista di 32. L'intesa andrà trovata a metà strada, magari a 30 milioni più bonus, poi andrà accontentato anche il papà Jorge Lamela, capace di sfidare la ritrosia di Baldini chiedendo cifre sopra il milione per il "disturbo" di organizzare il trasloco.

Ma il trasferimento è già diventato una questione familiare, mobilitando su twitter dopo la fidanzata di Erik anche il fratello Brian («Più che sicuro che va in Inghilterra»). Lamela, forse sentendosi già a Londra, avrebbe persino voluto evitare la presentazione di mercoledì: l'ultima parola sul trasferimento spetterà però al presidente Pallotta, unico autorizzato a dire "ok, il prezzo è giusto".

Più complicato convincere della bontà dell'operazione l'umore dei supporter romanisti, spalmato su cinquanta sfumature di grigio: dalla perplessità alla delusione fino alla rabbia per un mercato che sembrava proiettare la Roma a ridosso della corsa scudetto e ora torna ad alimentare timori di un'annata in chiaro-scuro. Come le ultime. Eppure a fine estate le operazioni più nobili in uscita - appena verrà conclusa quella dell'argentino - avranno fruttato qualcosa come 75 milioni di euro.

I conti sono facilissimi: 27,4 Marquinhos, 15 più 2 di bonus Osvaldo, una trentina Lamela. Un terzetto che negli ultimi due anni era stato acquistato per 37 milioni, sostanzialmente la metà esatta. Vuol dire che il biennio di fallimenti è servito almeno a valorizzare il parco calciatori raddoppiandone il valore. Anche Marquinho ringrazia: prima ancora del collega argentino, sarà lui a lasciare Roma per volare a Torino, erede di Giaccherini nella Juve di Conte.

Ma quale spirito muove le fila del mercato romanista? Svezzare i giovani per cederli come l'Udinese, o vendere per comprare campioni? Come previsto Torres è destinato a restare un sogno, i nomi in corsa, da Demba Ba del Chelsea a Adrian dell'Atletico Madrid fino ai semi sconosciuti Rebic (Spalato), Stocker, Adili (Basilea), non infiammano ambizioni e speranze.

Ma i conti impongono tagli drastici: i mancati ricavi delle coppe europee per il terzo anno di fila, gli oltre 40 milioni di rosso sul mercato delle ultime estati, cifre da coprire con sacrifici anche dolorosi. Pallotta lo ha imposto durante il vertice di Boston, pensando magari anche ai rinnovi di contratto di Totti e Pjanic: nuovi costi da sostenere. In un modo o nell'altro.

2-ROMA SENZA PACE LAMELA AL TOTTENHAM E LA PIAZZA SI SCATENA
Gianluca Piacentini per il Corriere della Sera

La polemica corre in rete e si diffonde nell'etere. Il giorno dopo l'Open day all'Olimpico (e i tweet al veleno di fidanzata, fratello e di qualche amico), i social network e le radio romane sono state prese d'assalto dai tifosi delusi e amareggiati per quello che è stato considerato come un vero e proprio tradimento: la cessione al Tottenham di Erik Lamela.

In attesa dell'annuncio - oggi il Real ufficializzerà Bale - la società giallorossa fa sapere che l'argentino (che pure ieri non ha disputato la partitella in allenamento) potrebbe essere convocato per Livorno. Per i tifosi, che erano riusciti a digerire la cessione di Marquinhos al Psg e avevano accolto quasi come una liberazione quella di Osvaldo al Southampton, la rinuncia a Lamela rimane incomprensibile.

«Vendere Lamela per 30 milioni non è un errore, è un crimine contro l'umanità», «Ma Pallotta non aveva promesso una squadra vincente?» il tenore dei giudizi che circolano in rete. Alcuni tirano in ballo perfino Zeman che andrebbe «ringraziato perché valorizzando Lamela, Osvaldo e Marquinhos ha permesso alla società di incassare 80 milioni».

Mentre altri («Che senso ha vendere l'argentino, calciatore ideale per il 4-3-3 di Garcia?»), la buttano sulla tattica. Impossibile trovare un tifoso pronto a spezzare una lancia in favore della dirigenza, che trova un aiuto insperato dai sostenitori del Tottenham: «A che serve Lamela quando abbiamo Townsend (ventiduenne promettente centrocampista degli Spurs, n.d.r.)?».

Il d.s. Sabatini, nel frattempo, è a Milano per un incontro con la Juventus (si parlerà di Marquinho e Matri), provare a definire alcune operazioni minori (Caprari, Crescenzi, Taddei) e risolvere la questione Borriello. Poi si potrà concentrare sul sostituto di Lamela, che dovrebbe uscire tra Ljajic, Adrian Lopez, Ante Rebic, Dario Cvitanich (argentino di 19 anni del Nizza con passaporto croato) e Hernandez.

 

 

 

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