LE RADIO ROMANE GIÀ METTONO IL SERGENTE GARCIA NEL FRULLATORE: “A ROMA PER DIMENTICARE LE CORNA DI MAUD”

Paolo Ziliani per "Il Fatto Quotidiano"

James Pallotta, che lo ha conosciuto a New York e ieri ne ha ufficializzato l'ingaggio, è pazzo di lui: un bel partire per Rudi Garcia, il quarantanovenne allenatore francese, ex Lille, che tenterà la "mission impossible" di guidare con successo la Roma, missione fallita due anni fa dal collega spagnolo Luis Enrique e un anno fa dal collega ceco Zdenek Zeman.

La benedizione del presidente è "un presagio dolce e lusinghiero": ma parafrasando la Canzone del Piave, il timore è che - dopo Luis Enrique e dopo Zeman - il Tevere non mormori, un'altra volta: "Non passa lo straniero!". Sarebbe il terzo naufragio in tre anni, e con Garcia andrebbe definitivamente a fondo anche il famoso, affascinante "Progetto" della proprietà americana, un'entità misteriosa - specie di Sarchiapone del Pallone - di cui nessuno è mai riuscito a intravedere i reali contorni. Qualcosa che esiste, forse , o forse no.

Il Piave mormorò: indietro va' straniero!, conclude la canzone. E poiché tutto il mondo è paese, a Garcia occorrerà spiegare che il "Comitato d'Accoglienza" che troverà sulle rive del Tevere, al suo arrivo nella Città Eterna, somiglia molto a una centrifuga in perenne movimento capace di spremerti fino all'ultima goccia nel più rumoroso dei modi.

Perché un conto è essere allenatore nella ridente Lille, capoluogo della tranquilla regione Nord-Pas de Calais, un conto è essere allenatore a Roma, dove la centrifuga delle radio giallo-rosse (e laziali) 24 ore-no stop (Centro Suono Sport, Manà Sport, Radio ies, Radio Radio, Rete Sport, Tele Radio Stereo, Radio Incontro eccetera eccetera) fa di te, ogni giorno, carne da macello.

Ieri, tanto per gradire, Radio Manà ha trattato il tema del vero motivo per cui Garcia avrebbe lasciato Lille: né più né meno per dimenticare la traumatica fine del rapporto con la fidanzata ventiquattrenne, Maud Schatteman, che partecipando al reality Bachelor, versione francese di Uomini e Donne, si sarebbe innamorata di un aitante giovanotto, un po' sulla falsariga della telenovela Belen-Rubicondi-Borriello all'Isola dei Famosi. Per capirci: Garcia vestirebbe oggi - secondo i tam tam romani - i panni che furono di Borriello. Che da quella storia non uscì nel migliore dei modi.

Difficile, se non impossibile, districarsi tra verità, bugie e leggende metropolitane. Quel che è certo, venendo alle cose del pallone, è che di Garcia si parla già come di "sergente Garcia": anche se ogni riferimento al simpatico (e perdente) rivale di Zorro è puramente casuale.
A Roma - si dice a Roma - starebbe arrivando un vero e proprio sergente di ferro capace di assumere le decisioni più drastiche e impopolari. Come quando, nel 2009, gli venne proposta la panchina del Camerun, e lui presentò ai dirigenti africani un piano di rinnovamento che prevedeva, al punto uno, l'esclusione di Samuel Eto'o, che in Camerun è Dio. Grazie, come non detto: ed ecco che a Garcia fa visita la delegazione dei dirigenti del Togo. Guiderebbe la nostra Nazionale?, gli chiedono. Perché no, risponde Garcia. Se mi togliete di mezzo Adebayor (a quel tempo centravanti dell'Arsenal, ndr), possiamo parlarne. Niente di fatto, of course.

Potete scommetterci: se le radio romane sapessero che Garcia è diventato il nuovo tecnico della Roma per colpa (o merito: fate voi) di una "figura da Zeman" rimediata sul finire dell'ultimo campionato, i processi a Sabatini e a Pallotta si aprirebbero e non si sa quando finirebbero. Per chi non lo sapesse. È la sera di venerdì 26 aprile, 35a giornata della Ligue 1, e il Lille - 5° in classifica e in corsa sia per il 3° posto-Champions sia per l'Europa League - ospita al Métropole il Sochaux. Al minuto 79 i ragazzi di Garcia vincono 3-0, il tecnico comincia a fare due calcoli su Lione-Saint Etienne, due dirette avversarie che si affronteranno l'indomani, quand'ecco che il Sochaux ribalta il match e mette a segno prima uno, poi due, infine tre gol. Risultato: 3-3, due punti persi e addio speranze di qualificazione Champions.

A fine partita Garcia è livido: "Quel che è successo ha dell'incredibile - dichiara - Dovevamo conquistare i 3 punti e invece abbiamo assistito a una caduta professionale senza giustificazione. Non ci sono scuse: di sicuro non posso dire che meritiamo di giocare in Europa, la stagione prossima". La Waterloo e il duro j'accuse di Garcia lasciano il segno. Nel turno successivo il Lille viene travolto dal Tolosa (4-2) e i 4 punti raccolti nelle ultime due partite non servono a nulla: il Lille (6°) è fuori dalla Champions e anche dal-l'Europa League.

A tracolli del genere Garcia non era abituato. Anzi. Quando il presidente Seydoux l'aveva portato sulla panchina del Lille, nel 2008, dopo l'esperienza a Le Mans, Rudi era stato talmente bravo da lasciare tutti a bocca aperta. Con una squadra di giovani nel giro di tre anni era riuscito nell'impresa di dare al Lille il 3° titolo della sua storia (l'ultimo era arrivato nel '54, quando Garcia ancora non era nato), con l'aggiunta della Coppa di Francia - vinta all'89' contro il Paris SG - come ciliegina sulla torta. Ora ci riprova a Roma: in bocca alla lupa sergente Garcia.

 

rudy garcia con maud a cannes Maud con Rudi Garcia MAUD SCHATTEMAN EX FIAMMA DI RUDI GARCIA garcia e maud maud schatteman bachelor garcia

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....