montanari appendino torino 2026

A CHE GIOCHI, GIOCHIAMO? RISSA A TORINO, IL VICESINDACO 5 STELLE ATTACCATO DAL COMITATO PER IL NO ALLE OLIMPIADI - “SIETE INAFFIDABILI”  - IL CIO CHIEDE GARANZIE SUL M5S – AL CONI SONO CONVINTI CHE MILANO ABBIA PIÙ CHANCE. E INTANTO ZAIA RILANCIA LA CANDIDATURA DELLE DOLOMITI

Lorenzo De Cicco per il Messaggero

MONTANARI

 

Ma mi fai finire la fraseeee!», strilla il vicesindaco di Chiara Appendino, Guido Montanari, mentre un gruppetto di No-Giochi attacca i Cinquestelle per il ribaltone sulle Olimpiadi: «Siete inaffidabili! Inaffidabili!», la replica, sempre urlata, di un vecchio militante che a quanto pare si sente tradito.

 

«Pensare che Montanari è stato il capo dei comitati per il no di tante grandi opere, ora si sarà convertito grazie alle olimpiadi», ironizza il capogruppo dem, Stefano Lo Russo. La scena del bisticcio risale all'altro ieri, mentre sugli scranni Consiglio comunale di Torino la maggioranza pentastellata metteva in scena un'altra giravolta ancora, bocciando una mozione del Pd a favore dei giochi invernali del 2026 uguale-uguale a quella approvata dai grillini la settimana passata nel Consiglio metropolitano. Anche di questo ennesimo voltafaccia si è parlato ieri nel vertice a Losanna tra il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e il numero uno del Cio, Thomas Bach (erano presenti all'incontro anche i membri italiani del Comitato olimpico internazionale, Franco Carraro e Mario Pescante).

APPENDINO

 

IRRITAZIONE DEL LEADER A Malagò, Bach avrebbe chiesto dell'«affidibilità» del M5S, che un anno e mezzo fa affondò il sogno di Roma 2024, e che ora, per bocca di Beppe Grillo e Luigi Di Maio, vede invece nei Giochi «un'opportunità». È soprattutto il capo politico del Movimento a spingere per Torino 2026, tanto da non avere gradito la mossa dell'altro ieri in Consiglio comunale, che la sindaca però ha giudicato inevitabile per nascondere lo strappo dei quattro consiglieri ribelli. Una di loro, Daniela Albano, ha commentato significativamente: «La coerenza è una virtù rara in chi fa politica».

 

torino 2026

IL PIANO Il Coni, a vertice concluso, ha fatto sapere che con Bach è stata fatta una «valutazione generale di carattere politico in vista della composizione del futuro governo del Paese». Per il momento Malagò si dice soddisfatto, sottolineando che «il Cio ha apprezzato l'accresciuto interesse che oggi c'è in Italia intorno allo sport e ai Giochi olimpici» e che «in linea di principio non c'è alcuna preclusione verso nessuno». Da parte del Comitato internazionale sarebbe arrivata una prima, ufficiosa, apertura sulla possibilità di concedere una deroga per l'Italia, che in teoria non potrebbe correre per il 2026, dato che già ospiterà a Milano il summit del 2019 che assegnerà l'edizione. Ma è presto per parlarne.

 

giovanni malago

Di certo il Cio, prima di mettere mano alla carta olimpica, vorrà valutare la qualità dell'eventuale proposta italiana. In questo quadro, al Coni sono convinti che Milano abbia più chance. Ieri il sindaco Beppe Sala ha detto che la città «ha le carte in regola, ma aspetta il governo» e che «non crede» in un asse con Torino. In realtà esiste l'ipotesi che Milano ceda al capoluogo sabaudo alcune gare (hockey, pattinaggio di velocità, bob). C'è poi la corsa delle Dolomiti, rilanciata ieri dal governatore del Veneto, Luca Zaia, che vuole essere della partita e la prossima settimana voterà il primo «sì» con la sua giunta regionale. Molto dipenderà da chi sarà al governo: il Cio aspetta una risposta entro la prossima sessione di Buenos Aires a ottobre. Una decisione va presa, entro l'estate.

Lorenzo De Cicco

BACH

 

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...