cile-argentina

IL CILE DI MEDEL MEGLIO DELL’ARGENTINA DI MESSI. IL TERRIFICANTE CALCIONE AL PANCINO CHE IL CILENO INTERISTA MEDEL RIFILA NEL PRIMO TEMPO A MESSI, IN UNA ZONA DEL CAMPO DOVE PERSINO IL GENIO NON POTEVA FAR MALE A UNA MOSCA. GESTO INTIMIDATORIO COME POCHI, MA NECESSARIO IN UNA FINALE COME QUESTA, TRA DUE PAESI CHE SI DETESTANO

cile argentina f22c850fcile argentina f22c850f

Giancarlo Dotto per Dagospia

 

A fare di Santiago un bordello festoso che andrà avanti per una settimana almeno bastano cinque rigori ben fatti, l’ultimo un carezza derisoria che vale un ceffone sadico di Sanchez, mentre di là ci si ostina a portare sul dischetto uno proprio negato come Higuain (cifre eclatanti alla mano, a Forcella, tanto per dire, lo sapevano anche le creature che sarebbe stato del suo rigore) che, stavolta, esagera buttando la palla al vento, senza che sia un modo di dire.

 

cile argentina c991ba35acile argentina c991ba35a

Il Cile di Medel meglio dell’Argentina di Messi. Sintesi brutale ma vera, quanto brutale ma vero è stato il terrificante calcione al pancino che il cileno interista, con il cuore e le attitudini di uno spaccalegna che deve portare il pane a casa e la coppa alla sua gente, rifila nel primo tempo a Messi, in una zona del campo dove persino il genio non poteva far male a una mosca. Gesto intimidatorio come pochi, ma necessario in una finale come questa, tra due Paesi che si detestano e la guerra se la fanno spesso anche fuor di metafora, figuriamoci se c’è l’alibi della metafora.

cile argentina a1334628b4cile argentina a1334628b4

 

Il Cile comincia a vincere proprio lì, nel momento in cui la zampa assassina colpisce il delicato bersaglio. Là dove un Maradona si sarebbe acceso come il feroce Gengis Kan, trasformando ogni pallone in un’occasione di vendetta, Leo Messi sparisce. Sottrae se stesso a qualcosa che ha smesso di riguardarlo.

cile argentina 8ec589407cile argentina 8ec589407

 

La conferma di un fuoriclasse che sta davvero, per vocazione ed elezione autistica, fuori dalla classe, in un’extraclasse tutta sua, imperscrutabile, un pianeta dove ci abita solo lui, Leo, e dove la vita è un infinito, solitario palleggio divino e gli altri, amici e rivali, un trascurabile accessorio (fino a che non ti lasciano l’impronta del bullone sull’ombelico).

cile argentina 963e4b44cile argentina 963e4b44

 

Cancellato dalla mischia il fuori dalla classe, il resto è un’onesta battaglia tra due squadre molto infoiate ma non così ricche di talento, tanto più che anche l’altro geniaccio, il nasuto piè veloce Di Maria, fuori anche lui troppo presto per un problema alla coscia dopo una pazza cavalcata. Hanno giocato centoventi minuti, ma avrebbero potuto giocare una settimana, senza schiodare.

 

Bello che sia il Cile, la prima volta in 99 anni della competizione calcistica più antica. Bello che sia Sampaoli, l’erede di Bielsa, altro meraviglioso autistico che ha inventato questo Cile, la sua anima finalmente vincente, dove i migliori, i Vidal, i Sanchez e i Valdivia sono a turno e qualche volta insieme i tocchi letali di un gruppo guerriero che ha scelto in Medel il suo leader.

 

Per il resto, Coppa America che se ne va lasciando immagini forti e non solo quella di un Brasile mai così mediocre, forse nemmeno nella batosta con la Germania, che affida la sua redenzione a un mediocre allenatore come Dunga. Uno che lascia a casa talenti come Felipe Anderson e imbarca vecchie glorie come Robinho.

cile argentina 72c90e040cile argentina 72c90e040

 

Storie esagerate, fuori e dentro il campo. Prima le bizzose uscite da primadonna di Neymar, uno che va calmato con le maniere forti, poi lo schianto alcolico di Vidal, che ha rischiato quasi di uccidere se stesso e la moglie, imitato in peggio dal padre di Cavani, l’ex Napoli, che si ritrova poi, già frastornato di suo, vittima in campo di una specie di bunga bunga, il dito di Gonzalo Jara infilato nel fondoschiena.

 

Da lì la discussione infinita, anche tra me e Dagospia, due con un certa propensione alla pornografia d’autore, se trattavasi di una mano non troppo morta a palpare quel culo virile o se, invece, il cileno stupratore gli ha infilato davvero da fuori la mutanda un dito tipo ispezione della prostata.

cavani gonzalo jaracavani gonzalo jara

 

Discussione aperta, non certo edificante e fuori dalla tecnica del pallone, sebbene ci voglia, ammettiamolo, una certa tecnica anche nel gesto di Gonzalo Jara, per di più sfuggendo all’occhio dell’arbitro e di quasi tutto il pianeta.  

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...