GIALLO-PARMA CON DELITTO - ORA SPUNTA ANCHE UN CONTE PLURIOMICIDA CHE AVREBBE TENTATO DI RALLENTARE I CONTROLLI DELLE FIAMME GIALLE - MANENTI DICE NO ALL’OFFERTA DI PROTO

La Procura e, presumibilmente, l’Antimafia bolognese indagano sul conte Eugenio De Paolini Del Vecchio, condannato all’ergastolo due volte per l’omicidio del patrigno e di 2 cugini- Sarebbe stato lui ad agevolare a il passaggio del club dalla Dastraso Holding (misteriosa società cipriota creata nel novembre 2014 per acquistare il Parma il mese dopo) a Manenti...

Condividi questo articolo


Luca Pisapia per il "Fatto Quotidiano”

 

EUGENIO DE PAOLINI DEL VECCHIO EUGENIO DE PAOLINI DEL VECCHIO

   Entro oggi Giampiero Manenti, che gira per la città con un’auto aziendale con benzina e autostrada pagate dall’autista, deve presentare in Procura il piano di salvataggio per il Parma FC. Altrimenti il 19 marzo il Tribunale ne decreterà il fallimento. Ma in città, dove il Comune ha depositato ieri un esposto per truffa, oltre a un proprietario che da mesi millanta soldi e che entro oggi dovrebbe trovare decine di milioni, girano altri personaggi curiosi.

 

Uno di questi è il (presunto) conte Eugenio De Paolini Del Vecchio, biologo, rappresentante dell’Anioc (associazione insigniti di onorificenze cavalleresche), ben inserito nei salotti della città che conta. Da giovane fu condannato all’ergastolo due volte per l’omicidio del patrigno (1974) e di due cugini (1979), voleva i soldi di famiglia per sé.

GIAMPIETRO MANENTI GIAMPIETRO MANENTI

   

Oggi, da uomo libero dopo una lunga detenzione, si interessa del Parma. Su di lui indagano la Procura parmigiana e, presumibilmente, l’Antimafia bolognese, dato che sarebbe stato il conte dapprima a fare pressione sulla Guardia di Finanza perché rallentasse le indagini sul Parma – già sollevati dall’incarico e indagati per omissione d’atti d’ufficio il colonnello Danilo Petrucelli e il tenente colonnello Luca Albanese, ora per Albanese si profila l’ipotesi di reato di corruzione – e poi a organizzare una cena in un hotel di lusso alla presenza del sindaco Federico Pizzarotti, dei direttore e presidente della locale Unione Industriali, Cesare Azzali e Alberto Figna, e degli allora presidente e presunto proprietario del club Ermir Kodra e Rezart Taci.

 

Tommaso Ghirardi Tommaso Ghirardi

Sempre De Paolini avrebbe poi agevolato a febbraio il passaggio di società dalla Dastraso Holding Ltd (misteriosa società cipriota con capitale sociale di mille (!) euro creata nel novembre 2014 per acquistare il Parma il mese dopo) a Manenti (industriale la cui società Mapi Group, capitale sociale 7.500 euro, ha sede in un capannone alla periferia di Nuova Gorica).

   

PER ADESSO abbiamo un ex proprietario come Tommaso Ghirardi indagato per bancarotta fraudolenta e un ex dg come Pietro Leonardi indagato per concorso; un ex presunto proprietario come Taci, il cui nome come sottolineato mesi fa dal Fatto Quotidiano non è mai apparso in alcun documento ufficiale legato al Parma FC, la cui società in patria è nel mirino degli inquirenti per evasione fiscale e che tanto per gradire già aveva tentato di comprare il Bologna e poi forse pure il Milan dell’amico Silvio Berlusconi; un neo proprietario come Manenti che non ha investito un euro e non sembra averne altri in tasca; un presunto conte e sicuro pluriomicida che fa da mediatore e che gli inquirenti ipotizzano abbia tentato di corrompere la Gdf. P

alessandro proto alessandro proto

 

er riempire il circo del suo magistrale film Freaks (1932), Tod Browning non avrebbe potuto trovare personaggi migliori. Ma non è finita qui. All’orizzonte sono apparsi anche il finanziere Alessandro Proto, da cui Manenti non avrebbe accettato un’offerta di 500 mila euro per il club, e un misterioso fondo americano, tutti pronti a voler salvare il Parma spinti da un generoso afflato umanitario.

   

alessandro proto arrestato alessandro proto arrestato

Proto non ha bisogno di presentazioni, è il manager che ha dichiarato di avere una percentuale (sotto la soglia del 2% per la quale scatta l’obbligo di comunicazione) in diverse grandi aziende italiane, salvo confessare a L’espresso: “Non avevo in mano nulla. Era come un gioco, la sensazione che ogni mia parola muovesse il mercato era inebriante”, salvo poi dovere patteggiare una condanna a 3 anni e 10 mesi per manipolazione del mercato, ostacolo all’autorità di vigilanza Consob e truffa. Sul fondo americano invece garantisce il presidente della Figc, Carlo Tavecchio. “Un fondo americano mi ha contattato tramite un importante studio legale di Roma perché è interessato al Parma”, ha detto lunedì.

 

Poi martedì ecco che l’avvocato Paolo Giordano, che per coincidenza ha uno studio ha Roma ma sostiene di non aver mai parlato con Tavecchio, ha detto che anche lui sa di un fondo americano che vuole il Parma. Giordano, pura coincidenza anche questa, è stato advisor del passaggio di proprietà da Ghirardi alla misteriosa società cipriota Dastraso Holding Ltd, per due mesi proprietaria del Parma FC, di cui lui stesso è stato per un periodo presidente. Ah, qualcuno di questi personaggi entro oggi dovrebbe salvare il Parma.

iALESSANDRO PROTO iALESSANDRO PROTO

   @ellepuntopi

la trimurti tavecchio macalli lotito la trimurti tavecchio macalli lotito tavecchio tavecchio

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - BUM! QUANDO LA PITONESSA STRIZZAVA I CERVELLI! - SU UN ANTICO NUMERO DEL RINOMATO MENSILE DI ARREDAMENTO "AD", SPICCA UN SERVIZIO NEL QUALE SI LEGGE: "DANIELA E PAOLO SANTANCHÈ […] LEI È UNA PSICHIATRA CHE LAVORA NELLA COMUNICAZIONE, LUI È UN CHIRURGO DELLE DIVE" - PARE CHE PER UN CERTO PERIODO, VANTANDO UN’INESISTENTE LAUREA IN PSICOLOGIA, DANIELONA ABBIA RICEVUTO, NELLO STESSO STUDIO MILANESE DELL’ALLORA ANCORA MARITO PAOLO SANTANCHE’, PAZIENTI CHE NON ACCETTAVANO IL PROPRIO ASPETTO - SAREBBE ANCHE L’UNICO PERIODO IN CUI LA PITONESSA AVREBBE USATO IL PROPRIO COGNOME CON TANTO DI TARGA SULLA PORTA, ''DOTTORESSA GARNERO, PSICOLOGA''...

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…