roncone 9

L' INDIGNATO SPECIALE DI RONCONE NEL MALE DI UNA ROMA SENZA ÉLITE E SENZA POPOLO - NEL PRIMO ROMANZO DEL GIORNALISTA DEL CORSERA ANCHE ALCUNI PERSONAGGI VERI: NE ESCONO BENE VELTRONI E D'AGOSTINO, BENINO LA MELONI, MALE RENZI, MALISSIMO I VIGILI URBANI

RONCONERONCONE

Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera”

 

Fabrizio Roncone ha inventato un genere giornalistico: la cronaca scritta per immagini. Una sovrapposizione di piani che inquadrano i fatti e i personaggi in modo diretto, a volte crudo, denudandoli davanti al lettore. Una tecnica che suggerisce più che dire, non giudica ma dà tutti gli strumenti per giudicare. Non narra, mostra; non descrive, fa vedere.

 

Ora con la stessa tecnica Roncone ha scritto un romanzo. Il suo primo. La paura ti trova , in uscita domani da Rizzoli, si beve d' un fiato con il piacere intellettuale con cui si leggono i suoi articoli.

 

E nello stesso tempo il ritmo veloce porta il lettore nei bassifondi e sulle terrazze di una città, Roma, mai raccontata abbastanza nella sua abiezione e nella sua umanità, che nel romanzo si esprime con la pietas verso le vittime: i bambini (e un po' anche gli animali).

FABRIZIO RONCONE LA PAURA TI TROVA COVERFABRIZIO RONCONE LA PAURA TI TROVA COVER

 

Il protagonista è Marco Paraldi, un giornalista che fisicamente assomiglia a Fabrizio Bentivoglio - il romanzo, tutto dialoghi, è già una sceneggiatura cinematografica - ma ha qualcosa dell' autore: è stato inviato di guerra in Afghanistan, ha visto un piccolo kosovaro ferito a morte da un cecchino serbo, ha raccontato la bomba di Al Qaeda a Madrid, e la sera al bar del Palace per far colpo su una collega cilena ha stilato la classifica delle dieci cose che più detesta

 

(eccone alcune in ordine crescente: «5 la pioggia d' estate, perché d' estate non puoi indossare il trench; 4 i taccagni; 3 gli juventini, specie se non sono nati a Torino ma in qualche altra città d' Italia e, peggio, se a Roma; 2 gli invidiosi; 1 i ristoranti etnici»).

 

Il direttore gli ha affidato la politica interna, ma Paraldi ha avuto un incidente: insultato dal ministro dell' Interno che ha citato a sproposito la madre, alla cui memoria è legatissimo, l' ha spedito dentro la fontana di Montecitorio con un pugno. Quindi ha lasciato il giornale per aprire una vineria dietro piazza Farnese, frequentata da turisti, falsari e capi dei servizi segreti.

dago e ronconedago e roncone

 

Paraldi ha conservato però un disgusto estetico prima che etico verso l' ingiustizia e la sopraffazione. E quando un sacerdote africano, padre Bob, lo avverte che è sparito un bambino zingaro, Valentino, forse venduto dal padre, comincia a indagare. Con l' aiuto dei vecchi compagni di rugby e scontri politici. E di Chicca, una cavallerizza innamorata di Paraldi (che la tiene a distanza nel timore di innamorarsi a sua volta, ma nel frattempo si porta a letto la migliore amica, sosia di Alessia Marcuzzi).

 

L' indagine porta i lettori nelle viscere di Roma, una capitale senza élite e (almeno nel centro storico) senza popolo, dove ricchi e poveri pensano e sentono allo stesso modo, dove turpi mercanti frequentano le stesse feste degli uomini che decidono le sorti del Paese. E il libro restituisce il respiro della grande città.

 

Solo qualche esempio.

renzi nomine rairenzi nomine rai

Spiaggia per nudisti di Capocotta: «Una coppia di froci che giocavano a racchettoni, guardoni che venivano giù dalle dune, gruppi di coatti rumorosi, notai con le amanti, due ragazze che si baciavano, disoccupati per niente tristi, vecchie signore chicchettose, spacciatori che volevano abbronzarsi...».

 

Palestra del circolo vip: «Cinque macchine già in funzione.

Ci stavano correndo e, in qualche caso, arrancando sopra, cinque esemplari diversi di femmina romana, ricca e cafona. Rosy Turco, 46 anni, geniale architetto di interni e amante, ufficiosa, del senatore Lino Parenti, ex radicale, ex socialista, ex democristiano, ora nel gruppo misto di Palazzo Madama.

 

Domitilla Turco Salviotti, 44 anni, sorella di Rosy, sposata con uno dei gioiellieri più importanti di Roma, noto anche per dichiarare al Fisco un guadagno netto mensile di 1.300 euro. Sandra Labate, 38 anni, avvocato penalista nello studio del padre Umberto, per anni il difensore preferito della Banda della Magliana...».

 

VELTRONIVELTRONI

Il pubblico dei convegni: «Seduti nelle prime file, qualche parlamentare e una batteria di notabili locali; poi, dietro, in ordine sparso, faccendieri di bassa lega, arrampicatori, aspiranti attrici, aspiranti portaborse, aspiranti a un posto di lavoro possibilmente fisso, ex militanti di partito che vorrebbero rientrare nel partito, signore con molto tempo a disposizione...». Personaggi verosimili tra cui talvolta si affacciano personaggi veri (ne escono bene Veltroni e Roberto D' Agostino, benino la Meloni, male Renzi, malissimo i vigili urbani).

 

La conclusione dei romanzi non si racconta. Ed è difficile giudicare l' esordio letterario di un collega (anche se la lettura mi ha confortato nella convinzione che ci siano giornalisti che scrivono decisamente meglio dei «giovani scrittori» cinquantenni cari ai critici laureati). Questo chi conosce l' autore può dire: La paura ti trova rivela molto di lui e del suo sguardo sulle cose, sul Paese, sulla capitale.

 

Chi ama l' Italia e Roma, e proprio per questo è indignato nel vederle così, ma non ha ancora rinunciato alla possibilità del riscatto e alla dignità della scrittura, dovrebbe leggere il primo libro di Fabrizio Roncone.

RONCONE LA PAURA TI TROVA COVERRONCONE LA PAURA TI TROVA COVER

RONCONE 9RONCONE 9

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT - DIMENTICATE SCAZZI E VAFFA, DOMANI A ROMA TRA MACRON E MELONI SOLO BACI E ABBRACCI – SE L’EUROPA A TRAZIONE “VOLENTEROSI” HA BISOGNO DELL’ITALIA, DALL’ALTRA LA DUCETTA HA CAPITO DI ESSERE FINITA NEL VICOLO DELL’IRRILEVANZA - ACCANTONATI I SOGNI DI DIVENTARE LA REGINA DELLA DESTRA EUROPEA, MERZ E MATTARELLA LA SPINGONO VERSO IL PPE, USCENDO DAL GRUPPO DESTRORSO DI ECR - MACRON E MELONI SONO AMBEDUE ALLE PRESE CON L’ULTRA DESTRA DI MARINE LE PEN E DI MATTEO SALVINI (MA IL SECONDO SIEDE A PALAZZO CHIGI) - IL RENDEZ-VOUS DI DOMANI DOVRÀ RASSICURARE LA SORA GIORGIA CHE NON SARÀ PIÙ ESCLUSA DAI TAVOLI DEI NEGOZIATI SULL’UCRAINA, COME È SUCCESSO A TIRANA - SECONDO: ASSICURARSI L’INSOSTITUIBILE PRESENZA DELL’UNICO ALLEATO EUROPEO DOTATO DI POTENZA NUCLEARE ALLA CONFERENZA DEL 7 LUGLIO A ROMA SULLA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA. SENZA MACRON, SAREBBE NON SOLO UN FALLIMENTO TOTALE, MA INUTILE - IL PRAGMATICO MERZ SI STAGLIA SEMPRE PIÙ COME IL LEADER PER ECCELLENZA DELL’UNIONE EUROPEA: MERCOLEDÌ È ATTESO A WASHINGTON. DI SICURO NON SI RIPETERÀ IL PESTAGGIO SUBITO DA ZELENSKY: A FAR COMPAGNIA A MUSK CON UN OCCHIO NERO QUESTA VOLTA SAREBBE IL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO - VIDEO

massimo martinelli azzurra francesco gaetano caltagirone guido boffo roberto napoletano

FLASH! – MISTERO BOFFO! È DURATO APPENA UN ANNO GUIDO BOFFO ALLA DIREZIONE DE “IL MESSAGGERO”, CHE SARÀ AFFIDATA AD INTERIM AL DIRETTORE EDITORIALE MASSIMO MARTINELLI – BOFFO FU UNA SCELTA DI AZZURRA CALTAGIRONE, IN BARBA A PAPÀ CALTARICCONE – ALLA SCADENZA, ESATTAMENTE DOPO UN ANNO, IL CONTRATTO DI BOFFO NON È STATO RINNOVATO – NEL CUORE DI CALTA C’È IL RITORNO DI ROBERTO NAPOLETANO, ATTUALE DIRETTORE DE “IL MATTINO” DI NAPOLI, ALTRO QUOTIDIANO DEL GRUPPO CALTAGIRONE…

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL PRANZO DEI VELENI È SERVITO: LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI TRA I TRE CABALLEROS DEL GOVERNO - MELONI E TAJANI HANNO MESSO ALL’ANGOLO IL "PATRIOTA" TRUMPUTINIANO SALVINI, ACCUSANDOLO DI SABOTARE L'ESECUTIVO CON LE SUE POSIZIONI ANTI-EUROPEE E GLI ATTACCHI A MATTARELLA SUL CODICE ANTI-MAFIA DEL PONTE DELLO STRETTO – QUANDO SONO ARRIVATI I RISULTATI DELLE COMUNALI, CON LA DEBACLE DEL CENTRODESTRA, "IL TRUCE" DELLA LEGA E' PARTITO ALL'ATTACCO, INCOLPANDO LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) PER LA SCONFITTA A GENOVA: SE NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA (STOPPANDO IL LEGHISTA RIXI), IL SINDACO SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA. A QUEL PUNTO, SI E' SVEGLIATO TAJANI CHE HA RICORDATO A ENTRAMBI CHE SENZA I VOTI DI CLAUDIO SCAJOLA OGGI CI SAREBBE IL PD DI ANDREA ORLANDO ALLA REGIONE LIGURIA…

benjamin netanyahu matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT – QUANTO POTRÀ DURARE IL SILENZIO IMBARAZZATO E IMBARAZZANTE DI GIORGIA MELONI DI FRONTE AI 50MILA MORTI DI GAZA? LA DUCETTA NON VUOLE SCARICARE NETANYAHU PER NON LASCIARE A MATTEO SALVINI LA "PRIMAZIA" DEL RAPPORTO CON "BIBI". MA ANCHE PER NON IRRITARE LA POTENTE COMUNITÀ EBRAICA ITALIANA, STORICAMENTE PENDENTE A DESTRA – ORMAI ANCHE URSULA VON DER LEYEN E ANTONIO TAJANI (NON CERTO DUE CUOR DI LEONE) CONDANNANO LE STRAGI NELLA STRISCIA CON PAROLE DURISSIME: “AZIONI ABOMINEVOLI” – ANCHE LA POPOLAZIONE ISRAELIANA VUOLE SFANCULARE “BIBI”, COME STA FACENDO GIÀ TRUMP, CHE NEI GIORNI SCORSI HA ATTACCATO LA CORNETTA IN FACCIA A SEMPRE PIÙ IN-GAZATO PREMIER ISRAELIANO (OGGI HA RIVELATO DI AVERGLI "DETTO DI NON ATTACCARE L'IRAN")

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - IL GARBUGLIO DEL SUPER RISIKO BANCARIO SPACCA NON SOLO LA FINANZA MILANESE (DUELLO UNICREDIT-INTESA) MA STA FACENDO DERAGLIARE ANCHE IL GOVERNO DI DESTRA-CENTRO -GONG! OGGI È ANDATO IN SCENA UN PESANTISSIMO SHOWDOWN TRA MELONI, CHE È FAVOREVOLE AD APERTURE SUL GOLDEN POWER A UNICREDIT SULL’OPERAZIONE BANCO BPM CON TAJANI SOSTENITORE INDEFESSO DEL LIBERO MERCATO, E LA LEGA DI SALVINI CHE È PRONTA A FAR CADERE IL GOVERNO PUR DI NON MOLLARE IL “SUO” BANCO BPM A UNICREDIT - OGGI, ARMATO DI BAZOOKA, È SCESO IN CAMPO IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI. INCALZATO DAI CRONISTI SULLE POSSIBILI APERTURE DEL GOVERNO ALLE PRESCRIZIONI DEL GOLDEN POWER APPLICATE ALLA BANCA DI ORCEL, L’ECONOMISTA DI CAZZAGO È SBOTTATO COME UN FIUME IN PIENA: “SE CI FOSSE IL MINIMO DISALLINEAMENTO (CON MELONI), NON CI SAREBBE UNA MINACCIA DI DIMISSIONI, MA LE DIMISSIONI STESSE. NON SI ANNUNCIANO LE DIMISSIONI, LE SI DANNO…”

donald trump zelensky vladimir putin russia ucraina

DAGOREPORT - TRUMP STREPITA MA NON COMBINA UN CAZZO – ZELENSKY PROPONE UN INCONTRO A TRE CON IL TYCOON E PUTIN MA NESSUNO LO CONSIDERA: PUTIN SI CHIAMA FUORI (“SOLO DOPO ACCORDI SPECIFICI”). E IL TYCOON? NON VUOLE UN INCONTRO DIRETTO CON PUTIN PERCHE', IL MOLTO PROBABILE BUCO NELL'ACQUA, SAREBBE L'ENNESIMA CONFERMA DELLA SUA INCAPACITA' DI RISOLVERE LA CRISI UCRAINA. LUI, CHE PRIMA DELLE ELEZIONI DICEVA “PORTERÒ LA PACE IN 24 ORE”, E A PIU' DI QUATTRO MESI DALL’INSEDIAMENTO SI RITROVA CON I DRONI E I MISSILI RUSSI CHE MARTELLANO PIÙ CHE MAI KIEV...