falcao

1. INTERVISTA DI DOTTO AL “DIVINO” PAULO FALCAO: “TOTTI VIENI A GIOCARE DA ME, IN BRASILE” 2. ''IO HO SMESSO A QUASI 33 ANNI. NON AVEVO PIÙ VOGLIA. FECI SOLO UN PENSIERINO QUANDO MI CHIAMÒ NELL’86 MARADONA CHE MI VOLEVA AL NAPOLI. MA DENTRO ERO TROPPO ROMANISTA"

Giancarlo Dotto (Rabdoman) per Dagospia

 

FALCAOFALCAO

Che ci fa il divino Falcao a Recife, nel profondo nord, mentre i divini Rolling Stones sono in concerto a Porto Alegre, la tua città, nel profondo sud?

“Da fine settembre alleno lo Sport di Recife ma, confesso, non so se sarei andato al concerto. Sono un beatlesiano convinto. I Rolling fanno troppo rumore”.

 

Alleni con grandi risultati. Mi sono informato. Quando sei arrivato tu, lo Sport veniva da un filotto meschino, tredici partite, sette perse, cinque vinte, una pareggiata.

“Tanto per darti un’idea, siamo arrivati sesti alla fine, a un punto dall’Internacional e tre punti dal San Paolo, squadre che hanno un budget quattro volte il nostro”.

Paulo 
Roberto 
Falcao
Paulo Roberto Falcao

 

Hai sfiorato la qualificazione alla Coppa Libertadores.

“Mancata per colpa di arbitraggi scandalosi”.

 

Tutto ciò mi ricorda qualcosa. La tua Roma e la Juventus di Boniperti. Tutto torna.

“Anche qui da noi il potere conta e condiziona il calcio”.

 

Nella testa di molti, a cominciare da Nils Liedholm, Paulo Roberto Falcao era nato per diventare un guru della panchina.

“Nella mia testa c’è sempre stata l’idea precisa di fare l’allenatore, cominciando dalla Selecao”.

 

1981   la prodezza di falcao che stende la juventus1981 la prodezza di falcao che stende la juventus

Così è stato.

“Avevo appena 37 anni. Un’anomalia. Non l’unica. L’altra era che non volevo fare le cose troppo facili, pescare tra i grandi nomi conclamati. Volevo esplorare talenti nuovi”.

 

Così è stato. Falcao tende a realizzare i suoi desideri.

“Qualche nome? Cafu, Leonardo, Mauro Silva, Marcio Santos, tra quelli che conoscete di più in Italia”.

 

barilla falcao obrigado barilla falcao obrigado

Esperienze anche altrove con i club.

“In Messico con l’America arrivo alla finale della prestigiosa Concacaf, la coppa centro americana. Vinco con l’Internacional e poi mi faccio un anno in Giappone con la loro nazionale”.

 

Sembrava una storia già scritta, con l’inevitabile sbarco da allenatore in qualche prestigioso club europeo, e invece…

“Mi fermo. Volevo starmene un po’ a Porto Alegre, a casa mia, per questioni personali. Mi dedico alla moda e alla televisione. Faccio l’opinionista per la Globo. Con buoni risultati, dicono”. 

 

Falcao è un perfezionista patologico. Tende a fare bene quello che fa. Ma…

“Mi mancava qualcosa. L’adrenalina da campo. La passione della sfida. Il calcio non è due più due uguale quattro. Il calcio è una somma di variabili, alcune delle quali sfuggono al tuo controllo”.

Falcao e Bruno ContiFalcao e Bruno Conti

 

Falcao detesta le cose che sfuggono al suo controllo. Cosa vuoi dimostrare oggi da allenatore?

“Voglio dimostrare al mondo ma soprattutto confermare a me stesso che posso vincere da allenatore anche dominando le variabili”.

 

falcao contifalcao conti

Guadagnavi bene da opinionista.

“Era una vita senz’altro più comoda, gratificante, senza troppe responsabilità, ma volevo altro”.

 

E?

“L’Internacional mi richiama nel 2011. Vinco dopo tanti anni il campionato statale e vado via per assurde ragioni politiche. Poi vinco anche a Bahia. Lì i problemi erano economici”.

 

Oggi a Recife, con lo Sport.

DINO VIOLADINO VIOLA

“L’ambiente ideale per me. Qui ti danno tempo, ti lasciano lavorare tranquillo. Vince la filosofia dell’attesa e del progetto. I risultati ci stanno dando ragione”.

 

Che allenatore è oggi Falcao?

“Sono stato sedici anni in analisi. Questo ha fatto di me un uomo migliore e quindi un allenatore migliore. Oggi sono più sintonico, so capire meglio i problemi degli altri e prevenirli”.

 

Essere stato Falcao aiuta da allenatore o può diventare un modello schiacciante per i giocatori?

“Il segreto è dimenticare di essere stato Falcao. Non sarei d’aiuto se partissi da me. Devo insegnare le cose che possono essere apprese. Allora sì, può tornare utile il Falcao calciatore”.

LIEDHOLM - CONTI - DINO VIOLA - FALCAOLIEDHOLM - CONTI - DINO VIOLA - FALCAO

 

Un esempio?

“Un mio giocatore colombiano, Lenis, non ingranava. Problemi di lingua. Gli ho raccontato di me a Roma. Io in campo non stavo mai zitto. Dovevo sapere l’italiano. Mi sono riversato a leggere i giornali e a guardare la televisione”.

 

E lui?

“Ha seguito il mio consiglio e me ne ha dato atto pubblicamente”. 

 

Allenare in Europa, un traguardo?

“Non ci penso al momento. Vincere un campionato con lo Sport di Recife sarebbe come vincerne cinque con una grande club paulista o gaucho. Esattamente come fu con la Roma all’epoca”.

 

TOTTITOTTI

La tua Roma ha preso due talenti brasiliani. Gerson e Allison.

“Gerson lo conosco poco. Me ne parlano molto bene. Allison è un grande portiere, molto bravo e forte fisicamente. Due ottimi acquisti”.

MARADONA E FALCAOMARADONA E FALCAO

 

Falcao allenatore alla Roma poteva sembrare a un certo punto, negli anni ’90, una storia perfetta, la chiusura del cerchio.

“Dino Viola mi chiamò nel 1991. Mi propose un biennale come allenatore della Roma. Dovevo andare a Cortina per firmare. Non c’incontrammo mai. Morì pochi giorni prima”.

 

Cosa resta di Roma e della Roma in Falcao?

“La Roma di oggi è completamente nuova. Per me la Roma sono i tifosi, la gente, la musica di Venditti, entrare in campo e sentire quell’atmosfera, girare per la città e sentirsi amato”.

 

Le cose cambiano. I tifosi della Sud non vanno allo stadio per protesta.

UN GIOVANE ROBERTO FALCAOUN GIOVANE ROBERTO FALCAO

“So poco di questa storia. Mi dispiace. Posso solo auspicare che trovino accordo e armonia in nome della Roma”.

 

L’altro imperatore della Lupa, Francesco Totti. E’ in crisi con la sua Roma e dunque con la sua storia.

“Ho incontrato una volta sola Totti, nello spogliatoio dell’Olimpico, in una partita rievocativa. Ci siamo guardati e d’istinto ci siamo abbracciati. Lui mi ha detto, molto genuino: “Paolo, è la prima volta”.

FALCAOFALCAO

 

Il tuo Francesco Totti.

“Uno dei più grandi del calcio italiano. Unico nel suo genere. Può giocare ovunque. Avrebbe vinto sicuro un Pallone d’oro almeno se la Roma si fosse aggiudicata una Champions”.

 

Hai saputo dell’incidente con Spalletti? Vissuto come un sacrilegio in una città quasi più tottista che romanista. Tutto il mondo ne ha parlato.

“Dico solo che il problema deve essere risolto con il dialogo per il bene di tutti. Questa storia danneggia la Roma. E questo non va bene”.

 

Lui vuole giocare un altro anno. Ne discute con Pallotta in questi giorni.

“Luciano Spalletti è un grande allenatore, mi piace molto, Totti è la storia della Roma, i due devono dialogare”.

 

FALCAO E BRUNO CONTIFALCAO E BRUNO CONTI

Le versione di Falcao. Il mito appartiene a e stesso o alla gente? E’ giusto ostinarsi e trascinarsi quando le risorse ti abbandonano, offuscando una storia esemplare?

“Francesco deve essere felice della sua scelta. Ha acquisito questo diritto. Solo lui può decidere, nessuno può intromettersi”.

 

Tu al suo posto?

“Io ho smesso a quasi 33 anni. Avrei continuato se mi fossi reso conto di essere utile anche in minima parte al campo o allo spogliatoio. Ma oggi il calcio è cambiato, si dura di più”.

 

Hai smesso per il ginocchio?

“Assolutamente no. Stavo bene. Non avevo più voglia. Feci solo un pensierino quando mi chiamò nell’86 Maradona che mi voleva al Napoli. A Roma non potevo più tornare”. 

 

Cosa non andò?

“Non c’erano i tempi tecnici per chiudere l’affare e io dentro ero ancora troppo romanista”

 

FALCAO DURANTE LA FINALE DI COPPA CAMPIONI CONTRO IL LIVERPOOLFALCAO DURANTE LA FINALE DI COPPA CAMPIONI CONTRO IL LIVERPOOL

Si parla per Totti di un’esperienza negli Stati Uniti. Come sarebbe invece un finale di carriera brasiliano per Francesco?

“Sarebbe un grande finale di carriera. Il calcio brasiliano adora i giocatori tecnici come lui”.

 

E nella tua squadra?

“Una meraviglia. Premessa: spero per lui, per la gente e per la Roma che trovino l’accordo giusto. Non dovesse accadere, dico a Francesco: vieni con me da maggio a dicembre per il prossimo campionato”.  

 

Come lo faresti giocare?

giancarlo dotto  e giorgia surinagiancarlo dotto e giorgia surina

“Gli darei un pezzo di campo, probabilmente l’area di rigore, e gli direi: qui tu sei il dominatore”.

 

Sensazionale, quasi da auspicare: i due imperatori, Falcao e Totti, le due leggende del calcio romanista che si ritrovano in un altrove inimmaginabile.

“Per Francesco sarebbe come ritrovare, con me, un pezzo di Roma. Ci siamo anche con uno dei due colori sociali. Il rosso c’è. E il numero dieci, naturalmente, sarebbe suo”

 

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…