1. TRA LA JUVENTUS E LA ROMA, SBUCA IL MILAN DI INZAGHI CON UN’ANIMA CHE GLI ULTIMI DIAVOLI NON AVEVANO. IL GIOCATORE DIVERSO È EL SHAARAWY, VEDENDOLO CON QUESTA VELOCITÀ SI CAPISCE MEGLIO QUELLO CHE IL MILAN SI È PERSO LA SCORSA STAGIONE 2. L’INTER SBAGLIATA. È QUASI INUTILE AVERE DUE FANTASISTI (HERNANES E KOVACIC) DIETRO A UN CENTRAVANTI COME ICARDI. SENZA IMMOBILE, IN GERMANIA, E SENZA IL COMPARE SUO CERCI, VOLATO IERI AL'ATLETICO MADRID, ERA UN TORINO MENO PERICOLOSO IN ATTACCO 3. IL NAPOLI SBAGLIA MOLTO A MARASSI E PASSA ALL’ULTIMO DEI 5’ DI RECUPERO CON DE GUZMAN, L’ESORDIENTE. E’ STATA QUESTA LA PARTITA PIÙ BELLA DELLA DOMENICA 4. SI AFFACCIANO GIOVANI INTERESSANTI (SANCHEZ MINO, STURARO, ZAZA, BABACAR, JORGINHO, COMAN, KOVACICETC.), LA VECCHIA GENERAZIONE È ARRIVATA SULLA CIME DELLA MONTAGNA

1. UMILTÀ ED EL SHAARAWY SI RICONOSCE IL MILAN

Mario Sconcerti per “Il Corriere della Sera”

 

nainggolannainggolan

Comincia a essere un Milan riconoscibile, il tratto comune è un’umiltà che da molti anni non si vedeva, come se la squadra si fosse davvero convinta di non poter più tenere la vecchia pelle. Il giocatore diverso è El Shaarawy, vedendolo con questa velocità si capisce meglio quello che il Milan si è perso la scorsa stagione. È stato alla fine un trionfo emotivo, il buon calcio si è visto solo a tratti e quasi sempre quando aveva il pallone El Shaarawy.

 

milan laziomilan lazio

Però c’è stata una precisione di squadra, una compattezza che non si era ancora vista. Inzaghi ha almeno convinto i suoi che è necessario essere modesti, rincorrere l’avversario e fare del contropiede il colpo naturale. Sotto questo aspetto la Lazio era una specie di avversario ideale, bella quantità complessiva, ma sempre a ritmo lento. Squadra per giunta alta, adattissima al contropiede del Milan. Quando ha perso la partita la Lazio ha mostrato di più. 

udinese empoliudinese empoli

 

Ma non è vera forza giocare meglio quando si è sotto di tre gol. La domanda sul Milan adesso si sposta naturalmente sul futuro: dove può arrivare? In tutta sincerità, non so ancora dirlo. È stata una partita particolare, sbloccata subito, giocata bene contro un avversario giusto. Però si è vista un’anima che gli ultimi Milan non avevano. È un Milan che farà più punti fuori che in casa, decisamente italiano e con un attaccante fuori dal comune. Si è visto crescere anche Menez nel senso a lui più lontano, la modestia.

 

Se Torres o Pazzini dovessero risolvere davvero il problema del centravanti, il Milan può fare la sua corsa, non incredibile ma illuminata.

milan lazio inzaghimilan lazio inzaghi

 

L’Inter mi è sembrata sbagliata. È quasi inutile avere due fantasisti (Hernanes e Kovacic) dietro a un centravanti come Icardi. Non è questione di qualità, ma di caratteristiche. Icardi va solo in porta, non tiene la palla. E per far inserire i fantasisti serve questo, un attaccante che li aspetti.

 

sassuolo cagliarisassuolo cagliari

L’Inter di Torino è andata così avanti tra soluzioni tecnicamente quasi impossibili, con due mediani generosi e due mezzeali bloccate, le uniche che possono fare gioco. Meglio quando è entrato Osvaldo accanto a Icardi, ma a quel punto la partita aveva smesso di essere tecnica per diventare il solito tumulto finale.

 

L’impressione è che l’Inter giocherà meglio con le grandi squadre e con difficoltà con quelle che si difendono. Manca leggerezza di gioco, c’è una qualità di fondo che fa fatica ad affermarsi. Però il corpo è solido, la squadra a questi livelli resta competitiva. Mi sembra di avvertire una discreta impazienza nell’ambiente, come se molto fosse dovuto dopo le ultime tre fallimentari stagioni. Sarebbe un errore. Se si pensa che l’Inter sia la squadra ufficialmente più forte, si sbaglia.

 

chievo juve cacereschievo juve caceres

Se si cerca di avere fiducia, di aspettare il tempo, può darsi che questa diventi una squadra vera. Non c’è niente che dia il diritto né all’Inter né al Milan di credere di avere qualcosa più degli altri. C’è una buona costruzione dentro la buona modestia del campionato di tutti.

 

Ma per quanto modesto, è questo il campionato da vincere, non quello spagnolo o tedesco (fortissimo il Napoli, finalmente completo). In generale, resta per tutti un calcio piuttosto lento, discretamente involuto. Si stanno affacciando giovani interessanti (Sanchez Mino, Sturaro, Zaza, El Shaarawy, Babacar, Jorginho, Coman, Kovacic eccetera), è chiaro che la vecchia generazione è arrivata sulla cime della montagna, è un calcio che sta per cambiare profondamente, ma la lentezza comune chiude gli spazi in campo e con quelli una rapida possibilità di crescita. Ma siamo appena all’inizio, chissà quanti pareri dovremo ancora cambiare. 

torino intertorino inter

 

 

2. LA DELUSIONE È UN’INTER TROPPO TIMIDA

Gianni Mura per “La Repubblica”

 

Stecca solo l’Inter, che un punto a Torino lo strappa ma non fa molto per vincere, anzi poteva pure perdere. Il Napoli sbaglia molto a Marassi e passa all’ultimo dei 5’ di recupero con De Guzman, l’esordiente. E’ stata questa la partita più bella della domenica, fino a un quarto d’ora dalla fine un bel Genoa tiene testa al Napoli mettendo in evidenza le doti di goelador ma anche di lottatore di Pinilla, che un po’ ai tifosi genoani può ricordare Skuhravy (non nel consumo di birra, si spera). Una vittoria arrivata così può far bene al morale, ma non cancella i problemi.

inzaghiinzaghi

 

D’altra parte, a questo punto non si possono dare giudizi definitivi. In base alla prima giornata, sono ancora Juve e Roma quelle messe meglio. La Roma aveva l’avversaria più difficile, anche se una Fiorentina senza Cuadrado e Rossi e con Gomez spettatore in campo non è la vera Fiorentina. L’Inter gioca troppo abbottonata: cinque difensori e tre centrocampisti di contenimento, al confronto è più audace il Sassuolo.

 

Una sola occasione, per Osvaldo entrato nel secondo tempo, mentre il Torino può recriminare sul rigore tirato da Larrondo e parato dallo specialista Handanovic.

 

genoa napoligenoa napoli

Anche perché, caro Ventura, in questi casi deve intervenire la panchina: se c’è una gerarchia di rigoristi non li può calciare il primo che ne fa richiesta verbale. Già il Toro ne aveva sbagliati sei nello scorso campionato, e da lì è ripartito. Ma senza Immobile, in Germania, e senza il compare suo Cerci, volato ieri a Madrid, era un Torino meno pericoloso in attacco.

 

Ha fatto la sua onesta partita, ma l’Inter non ha saputo attaccare. Ne è uscita una gara bloccata e nervosa. Vidic, forse innervosito da un rigore che sui campi inglesi mai fischierebbero, ha completato l’opera con un applauso ironico all’arbitro a fine partita. C’è chi festeggia l’esordio in campionato con un gol, chi con un’espulsione.

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