pallotta bin salman

MA BIN SALMAN VUOLE FARE A PEZZI PURE LA ROMA? LA BOMBA DI ‘LIBERO’: PALLOTTA METTE IN VENDITA IL CLUB A 800 MILIONI- LA TRATTATIVA CON UN INVESTITORE ARABO (TUTTI GLI INDIZI PORTANO AL PRINCIPE SAUDITA BIN SALMAN) SI E’ ARENATA IN SEGUITO ALL’UCCISIONE DEL DISSIDENTE KHASHOGGI - IL PATRON GIALLOROSSO SMENTISCE: "BUGIE IRRESPONSABILI. NON ESISTE NESSUNA TRATTATIVA". E SULLO STADIO...

pallotta

Francesco Balzani per www.leggo.it

«Vendere la Roma? Sono bugie irresponsabili». James Pallotta è furioso, e non solo per l’andamento zoppicante della sua Roma in campionato. Il presidente americano, infatti, ci ha risposto in seguito alle domande inerenti alla pubblicazione dell’articolo di Libero dove sono alimentate le voci di un possibile passo indietro del patron americano per una cifra non inferiore agli 800 milioni di euro.  «Ho letto l’articolo, lo trovo divertente. Il giornalista che l’ha scritto sta mentendo in modo idiota. Non c’è nessuna trattativa con alcuno per la cessione della Roma. E’ una fake news». 

 

Tra i nomi per la successione c’era quello di un investitore arabo: gli indizi portavano al principe saudita Bin Salman, con il quale però l’affare si sarebbe arenato dopo la notizia dell’uccisione in Turchia del giornalista dissidente Jamal Khashoggi nel quale è emerso il coinvolgimento del governo di Riad. Poi alla domanda sulla sua assenza da Roma che si protrae ormai da metà giugno il presidente romanista replica così: «Non posso venire ancora, sto lavorando ancora sullo stadio e spero lo stiano facendo anche gli avvocati altrimenti la Roma non potrà avere il suo impianto. Dipende da loro. Per lo stadio aspetto ancora qualche mese, poi vedremo... ».    

 

 

2. PALLOTTA

TOBIA DE STEFANO per Libero Quotidiano

 

L' incredibile harakiri di Cagliari non c' entra nulla. La sua decisione, James Pallotta, l' avrebbe presa da tempo e a prescindere dal gol subito in contropiede, 11 contro 9 a una manciata di secondi dalla fine, in terra sarda: la Roma è in vendita. Secondo le fonti finanziarie consultate da Libero, il presidente giallorosso ha anche fissato il prezzo: per prendersi la società acquistata nell' aprile del 2011 servono non meno di 800 milioni di euro.

 

Troppi soldi? Non per l' investitore arabo che secondo le stesse indiscrezioni avrebbe portato avanti una trattativa almeno fino a fine ottobre. Tutti gli indizi indicano il nome del principe saudita Bin Salman.

macron bin salman

 

Anche perché l' affare si sarebbe arenato in seguito alla notizia dell' uccisione in Turchia del giornalista dissidente Jamal Kashoggi nel quale è emerso il forte coinvolgimento del governo di Riad.

 

pallotta

Per ora si tratta di rumors, ma i fatti e i numeri ci dicono chiaramente che l' avventura di Pallotta alla Roma è arrivata a un bivio. Se non lascia James sarà costretto a raddoppiare i suoi sforzi: c' è la forza economica e la volontà di farlo?

 

vladimir putin e mohammed bin salman 6

PROGETTO E PLUSVALENZE Non è un mistero per nessuno che il progetto americano nella Capitale sia legato a doppio filo alla possibilità di costruire uno stadio che aumenti stabilmente i ricavi del club. Possibilità che si è bruscamente ridimensionata a seguito dell' inchiesta di metà giugno che ha portato all' arresto di Luca Parnasi, il costruttore che con la società Euronova doveva realizzare la nuova casa della Roma. Pallotta non ha mollato l' osso. E sarebbe in procinto di acquistare per 100 milioni i terreni (a Tor di Valle) e il progetto dell' impianto.

 

vladimir putin e mohammed bin salman 5pallotta

Una mossa che potrebbe anche essere funzionale alla sua intenzione di vendere. È ovvio che la Roma ha un valore con il piano per lo stadio ben avviato e un altro se l' intenzione di costruire l' arena giallorossa a Tor di Valle dovesse tramontare. Del resto, la strategia di questi anni, coprire le spese attraverso i 436 milioni di plusvalenze generati dalla compravendita di calciatori, ha sì portato la Roma stabilmente in Champions League, ma poco più.

MOHAMMED BIN SALMAN

 

I "tituli" per dirla alla Mourinho, sono pari a zero e lo scontento della piazza è montato dopo che l' ultima campagna acquisti ha portato alla vendita di Alisson, Nainggolan e Strootman e all' arrivo di una serie di giovani (Zaniolo e Kluivert) di talento ma con un presente tutto da sgrezzare.

 

IL FINTO FAIR PLAY Oggi la Roma è ottava, con la prospettiva di non giocare la prossima Coppa dei Campioni. Ma soprattutto il calcio italiano sta entrando in una nuova era. Preso atto che il fair play finanziario è più simbolico che altro - basta qualche plusvalenza con i giovani del vivaio o una sponsorizzazione camuffata per aggirarlo - pure da noi conteranno sempre "i quattrini" delle proprietà.

pallotta (1)

 

E se la Juve può essere considerata di un altro pianeta, a breve lo stesso discorso potrebbe riguardare anche Milan e Inter che negli ultimi anni sono finite sempre dietro alla Roma.

 

Oggi il fondo Elliott (che controlla i rossoneri) è zavorrato dalla gestione Yonghong Li-Fassone, ma le intenzioni sono quelle di riportare la società ai fasti di una volta. E Suning (i cinesi dell' Inter) ha già dimostrato di essere pronto a fare investimenti importanti. E poi c' è il Napoli di Ancelotti.

 

Insomma, la strategia delle plusvalenze, soprattutto, se non hai più un ds alla Walter Sabatini che è capace di scovare campioncini in giro per il mondo, rischia di trasformare la Roma in una squadra da Europa League.

 

Per questo Pallotta deve decidere al più presto cosa vuol fare da grande. Dovrebbe dire ai tifosi della Roma se è disposto a "combattere" con questi colossi o si è stancato e ritiene che il gioco sia diventato troppo grande. A quel che risulta a Libero, James avrebbe già deciso.

zingaretti pallottazingaretti pallottapallottapallottapallotta cessioni

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."