LA MARZIANA DELLE NEVI: VONN MUST GO ON - LA SCIATRICE BIONICA VA IN PISTA FRATTURATA E DOMINA IN SUPER G: “MOLTI PENSANO CHE SIA TUTTA UNA COMMEDIA, LA VERITÀ È CHE SONO UNA COMBATTENTE” - LA NBA AI PIEDI DI STEPH CURRY, 12 TRIPLE E 46 PUNTI: BENVENUTI NELL’ERA DEI SUPERSPORTIVI - VIDEO - - -

De Bellis: "Lindsey Vonn, Stephen Curry, Novak Djokovic e Lionel Messi frantumano record su record - Viviamo quella che forse è la più importante epoca dello sport, per risultati e per limiti umani superati. Ma facciamo fatica ad accorgercene, troppo convinti che il meglio ci sia già stato..." -

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1. DALLA VONN A CURRY, L'ERA DEI SUPER-SPORTIVI

Giuseppe De Bellis per “il Giornale”

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Siamo nell' era dei super sportivi. Quelli che possono fare qualunque cosa. Quelli come Lindsey Vonn, Stephen Curry, Novak Djokovic, Lionel Messi. Frantumano record e riescono in cose che altri, anche se campioni, non riuscirebbero neanche a pensare.
 

Come la Vonn che sabato è caduta, s' è fatta male, le hanno immobilizzato il ginocchio, le hanno fatto degli esami: microfrattura.
 

Ieri s' è rimessa gli sci e ha vinto il SuperG. Prima, con il ginocchio rotto. O Curry, che sabato notte, nella partita tra i suoi Golden State Warriors e gli Oklahoma City Thunder, ha fatto 46 punti (su 121 complessivi) con 12 canestri da tre punti in una sola partita, eguagliando così il record di sempre. E uno di questi è stato il canestro decisivo, a un secondo dalla fine, da metà campo.
 

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Novak Djokovic è diventato imbattibile nel tennis, chiudendo la stagione scorsa con il record di vittorie di sempre all' interno dei primi dieci del mondo: ha vinto 31 partite con giocatori della top ten. E ha ricominciato quest' anno, vincendo il primo Slam, in Australia, con l' idea di superare se stesso. Poi c' è Messi, che continua a distruggere primati individuali e collettivi nel calcio.
 

Viviamo quella che forse è la più importante epoca dello sport, per risultati e per limiti umani superati. Ma facciamo fatica ad accorgercene, troppo convinti che il meglio ci sia già stato.

 

 

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2. UNA VONN NO LIMITS

Alessandra Retico per “la Repubblica”

 

L’Oscar della neve va all’Intrepida. Si sfascia un giorno, quello dopo è in pista. Tra sabato e domenica il miglior film è dell’immortale degli sci, Lindsey Vonn. Passionale, forse folle, di certo grande interprete dell’eroismo dello sport. «Molti pensano che sia tutta una commedia, invece la verità è che sono una combattente ».

 

Di più, la riedizione di Jaime Sommers, la donna bionica che negli anni Settanta ha fatto sognare una generazione. Bionda, occhi verdi, lievemente altera, superpoteri. L’ultimo episodio dell’incredibile e a volte triste storia di Lindsey è questo: l’americana era ieri al cancelletto per la combinata alpina sui Pirenei, manco 24 ore dopo essere caduta nel superG poi vinto dall’azzurra Federica Brignone.

 

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Nonostante una microfrattura al ginocchio sinistro che l’aveva costretta a scendere a valle con una slitta toboga, immobilizzata, quasi spacciata, è stata la più veloce nella manche iniziale del superG. Dolore e sorte sono bazzecole per una come lei che a 31 anni e dopo due orribili incidenti nel 2013, è tornata dimostrando una cosa semplice: esistono gli ultracorpi. Il suo, di certo.

 

Va oltre il personaggio, l’extraterrestre from Minnesota. Più coinvolgente del finale della gara: vince la canadese Gagnon, Lindsey 13ª dopo lo slalom e ancora leader di classifica con 28 punti in più dell’inseguitrice svizzera Gut, caduta al secondo giro. A Lindsey bastava il traguardo, mica strafare. «Non sono imbranata».

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Ha sciato con due tutori alle ginocchia, sui social le foto degli attrezzi e il video delle siringate per svuotare l’ematoma, gridolino compreso. Risonanza magnetica post gara: frattura del piatto tibiale.

 

«All’inizio non pensavo di farcela, ma poi ho visto che c’erano chance e ci ho creduto. Con questa mentalità, molte cose sono possibili. Sento dolore, ma posso combattere. Ci metto cuore. E do sempre tutto». Dentro il tutto c’è molto: 4 coppe del mondo generali, un oro olimpico e due mondiali, il record di successi nella storia dello sci femminile, 76, appena dieci in meno del maschio alpha delle nevi Ingemar Stenmark.

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Infatti Lindsey dietro a tutti quei sorrisi e a quel biondo, ai costumi dipinti sulla pelle per Sports Illustrated, è forte come un lui. Li voleva sfidare gli uomini, non glielo hanno permesso. Certo che è debole: ha sofferto di depressione, ha divorziato dal marito Thomas Vonn, si è innamorata e si è lasciata con Tiger Woods, le hanno attribuito un’amicizia amorosa con Lewis Hamilton (smentita). Meglio di uno show, Vonn must go on.

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