juve milan 1

MILAN, RABBIA SAUDITA - LA JUVE CONQUISTA LA SUPERCOPPA GRAZIE AL GOL DI CR7 – GATTUSO PROTESTA: “IL RIGORE SU CONTI? GIUDICATE VOI. SUL FUORIGIOCO DI CUTRONE SI DOVEVA ASPETTARE IL VAR ” – ROMAGNOLI: “NOI AMMONITI A OGNI CONTATTO, GESTIONE FASTIDIOSA DEI CARTELLINI DA PARTE DELL'ARBITRO”- TRAVERSA DI CUTRONE, ROSSO PER KESSIE - IL NERVOSISMO DI HIGUAIN A FINE GARA - VIDEO

 

Luca Bianchin per gazzetta.it

juve milan cr7

Ripasso dei teoremi scientifici applicati al calcio. Prima legge di Gedda: ai 25 gradi dell'Arabia Saudita valgono le stesse regole che governano il pallone ai 2 gradi di Torino. La principale: i campioni decidono le partite. La Juventus vince la Supercoppa Italiana con il classico 1-0 prodotto artigianalmente da due fenomeni. Minuto 16 del secondo tempo: Pjanic alza la testa in zona trequarti, Ronaldo si butta in area e Ricardo Rodriguez tarda mezzo secondo per fare un passo avanti.

 

Il resto viene da sé: deviazione di testa di CR7 e gol decisivo. Alla fine, conta questo in una giornata infinita, iniziata con il caso-Higuain, in campo solo nei 20 minuti finali, e sostanzialmente finita con l'espulsione di Kessie al minuto 74 per un brutto fallo su Emre Can. Troppo difficile rimontare un gol in dieci contro la squadra più forte d'Italia. A proposito di classifiche, la Juve da stasera è la squadra con più Supercoppe in bacheca: con questa sono otto, mentre il Milan resta a sette. Per i trofei di Cristiano, invece, si sale a 28: impressionante.

 

juve milan 1

LA CHIAVE — I primi 15-20 minuti del secondo tempo sono stati i più importanti della serata. In quei momenti si percepiva che per il Milan le opzioni erano due: fare gol o subire l'inevitabile giocata di un campione. La palla giusta è capitata subito a Patrick Cutrone, vice-Higuain promosso titolare. Oddio, palla giusta: diciamo un rimpallo. Patrick è stato bravissimo a fare quello che gli riesce meglio: trovare la porta, anche di sinistro, anche su una palla sporca. Il problema è che il suo tiro è finito sulla traversa. La Juve allora ha preso fiato e Cristiano è salito di livello. Prima con un tiro respinto da Donnarumma, poi con il gol.

 

MILAN: BENE PAQUETÀ — Il Milan, concentrato ma con alcuni limiti visibili, non è mai davvero andato vicino all'1-1. Gattuso ha provato prima Higuain, poi Conti, ma non ha mai svoltato. Per Rino, prima di tornare a pensare al mercato, una buona notizia e forse una polemica. Il sorriso: Paquetà, sicuramente positivo, sa stare anche a questo livello. La potenziale polemica: l'arbitro Banti nel primo tempo ha fermato Cutrone per un fuorigioco dubbio - in epoca Var, nel dubbio, bisogna lasciar finire l'azione - e negli ultimi minuti del secondo non ha voluto guardare alla tv un contatto tra Emre Can e Conti che a molti è parso rigore.

 

juve milan romagnoli

JUVE: IL SOLITO CINISMO — La Juve invece, anche se sembra paradossale, ha vissuto meno emozioni. Nel primo tempo ha giocato con un po' di sonnifero ma come sempre è stata pericolosa nei momenti di brillantezza. Tre, in particolare. Minuto 4: Cancelo dribbla Ricardo Rodriguez e libera Douglas Costa, che calcia fuori. Minuto 17: palla di DC per il tiro largo di Cancelo. Minuto 43: cross di Alex Sandro e sforbiciata di Cristiano Ronaldo appena alta. Certo, Allegri un po' ha sofferto, soprattutto quando Calhanoglu, a un pugno di secondi dall'intervallo, ha calciato verso Szczesny, ma nel complesso può essere soddisfatto della prima partita "dentro o fuori" della stagione. Madrid e l'Atletico già si vedono all'orizzonta.

 

L'ARABIA — L'atmosfera, alla fine di tutto, merita due parole. Il contesto è stato per giorni l'argomento di discussione e un po' ha sorpreso. Intanto, le donne saudite: lo stadio, come da annunci della Lega, è stato diviso in settori misti (il terzo anello, la zona centrale del primo e del secondo) e solo maschili (il resto dello stadio).

 

All'esterno, nei corridoi e sui seggiolini si sono viste tante donne con l'abaya nera, qualcuna in abiti occidentali, molte sorridenti. Un bel clima, anche se più silenzioso del previsto. Il numero 1 all'applausometro è stato Ronaldo perché lo stadio ha tifato per lui alla presentazione delle squadre e al gol, quando i 63mila arabi hanno urlano "siuuu" come se fossero nati a Madeira. Il numero 1 alla conta di buu, invece, Higuain. Per il Pipita decisamente non era giornata. Anzi, non è settimana, non è stagione, forse non è più Italia.

 

2. GATTUSO

Da gazzetta.it

juve milan douglas costa paqueta

È un Rino Gattuso amaro quello che si presenta davanti ai microfoni dopo il k.o. in Supercoppa contro la Juve. Il suo Milan non ha demeritato e il tecnico fa "grandi complimenti alla squadra". La sconfitta è arrivata anche per diversi episodi, arbitrali e non. Gattuso fa la sua moviola personale: "L'espulsione di Kessie è giusta, mi hanno fatto pensare altre cose. Il rigore su Conti? Giudicate voi, abbiamo già tre squalificati per Genova, non voglio andarci di mezzo anche io. Ma no, piuttosto la gestione del Var sui fuorigioco: la Juve segna due gol, si aspetta la fine dell'azione e si va a vedere giustamente poi se c'è o no offside. Nel primo tempo Cutrone è in porta, con un'occasione chiarissima e in posizione regolare, viene fermato prima dal fischio dell'arbitro. Mi danno fastidio questi atteggiamenti ma ora guardiamo avanti, ci è andata male".

 

PRESTAZIONE — Gattuso poi torna sulla prestazione della squadra. "Questi ragazzi sono vivi, abbiamo pregi e difetti ma abbiamo messo in campo carattere. A Genova andremo con tante assenze, questa sera c'è il rammarico e c'è amarezza".

gattuso higuain

 

gattuso

PIPITA — La vigilia di Supercoppa è stata agitata dal caso Higuain. Va al Chelsea? È la sua ultima partita al Milan? Gattuso è quasi stanco di parlarne. "Mi brucia lo stomaco, non sto pensando al mercato, ma alla partita persa. C'è grande amarezza per questo, devo pensare a tutti i miei giocatori. Poi vediamo da domani le altre faccende". Come mai non ha giocato dal 1'? "Ieri sera aveva 38,5 di febbre, abbiamo fatto di tutto per metterlo in campo, stanotte ha dormito poco. Sembra una barzelletta ma è vero, stamattina quando è venuto il principe a salutarci non ho voluto io che ci fosse perché magari infettava gli altri col virus".

gattuso

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO