I MONDIALI DELLA MAZZETTA – NELLE CARTE DELL’INCHIESTA USA SULLA FIFA, LE STECCHE VOLANO SU TUTTO, DALLA SCELTA DEI PAESI PER LE MANIFESTAZIONI ALLE CANDIDATURE INTERNE – E CAMERON CHIEDE LA TESTA DI BLATTER

1.SCANDALO FIFA: CAMERON CHIEDE DIMISSIONI DI BLATTER

 

 (ANSA) - LONDRA, 28 MAG - Il premier britannico David Cameron si associa a chi chiede le dimissioni del presidente Fifa Blatter. Lo ha affermato un portavoce di Downing Street. Alla domanda se il premier ritenga che il prossimo Mondiale dovrebbe essere ospitato in Inghilterra, il portavoce ha risposto che l' attenzione ora deve essere su indagini e riforma della Fifa.

david camerondavid cameron

 

 

2. CALCIO, NOMINE, AFFARI IL SUMMIT A TRINIDAD E LA FILA PER LE MAZZETTE

Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera

 

«C’è in giro qualcuno che vuole sentirsi più pio di noi. Beh, amici, se volete essere pii, aprite una chiesa: per me gli affari sono affari». La battuta contro chi mostrava qualche imbarazzo davanti alla distribuzione sistematica di «mazzette», è di Jack Warner, uno degli ex dirigenti Fifa incriminati dalla magistratura Usa.

 

Parole che illustrano, meglio delle tante prove di colpevolezza contenute nei documenti dell’inchiesta, il clima di diffusa corruzione che domina da anni nella Federazione calcistica internazionale. Per coglierlo bisogna immergersi nel ponderoso raccoglitore pieno di atti dell’inchiesta distribuito ieri ai giornalisti dal tribunale federale di Brooklyn subito prima della conferenza stampa di Loretta Lynch, del capo dell’Fbi e degli investigatori.

world cup 2018 putin blatter 12world cup 2018 putin blatter 12

 

Il ministro della Giustizia Usa è stato attento a non arrivare a conclusioni affrettate e a non esprimere giudizi che vanno oltre la giurisdizione americana. Ma la verità è che i documenti dell’inchiesta, pur limitati a reati che coinvolgono direttamente gli Stati Uniti (o per i quali sono state usate banche e strutture informatiche americane), offre un quadro devastante dell’intera organizzazione calcistica internazionale. Così, dopo molte dichiarazioni caute dei capi, spunta sul podio Richard Weber, capo dell’Irs, il Fisco americano, che annuncia raggiante: «Questa è diventata la Coppa del Mondo delle frodi e noi oggi abbiamo mostrato il cartellino rosso alla Fifa».

 

blatter stringe la coppablatter stringe la coppa

L’indagine, in corso da anni e basata anche sulle testimonianze di «pentiti», è concentrata soprattutto sulle manifestazioni calcistiche americane, dalla Coppa America alla Coppa Libertadores alla Gold Cup per le quali è documentata in modo estremamente accurato la corruzione capillare, con le società di marketing sportivo costrette a versare tangenti per i diritti televisivi e la partecipazioni pubblicitaria a ogni manifestazione, con tariffari differenziati per i tornei veri e propri e per le fasi eliminatore. Corruzione come realtà quotidiana diffusa ovunque: il modo di operare di un’organizzazione sportiva solo di nome perché, come dice Warner, «gli affari sono affari».

 

L’episodio che tira in ballo l’ex capo della federazione di Trinidad e Tobago (oggi parlamentare del suo Paese) risale al 2011 quando un dirigente del calcio asiatico, menzionato nelle carte processuali come «co-cospiratore numero 7», pensò di candidarsi alla presidenza della Fifa e chiese l’appoggio delle federazioni americane. Le carte processuali ripercorrono tutto il lavoro fatto da Warner per mettere insieme una coalizione.

 

 

L’impossibilità di organizzare incontri a New York per problemi di visti d’ingresso negli Usa e il summit finale all’Hyatt Regency di Trinidad e Tobago dove i rappresentanti delle federazioni furono invitati a entrare nella sala delle conferenze uno alla volta, lasciando fuori il personale dello staff. Separati di una manciata di secondi per non creare troppi imbarazzi visto che a ogni dirigente che andava a registrarsi veniva consegnata una busta contenente 40 mila dollari in contanti.

 

Qualcuno un certo imbarazzo, però, deve averlo provato e — pur guardandosi bene dallo sporgere denuncia — aveva parlato dei pagamenti ad altri dirigenti. Provocando la reazione irata di Warner che poi, ormai troppo «chiacchierato», fu costretto a dimettersi.

Jack Warner Jack Warner

Di episodi nelle carte dell’inchiesta ne vengono raccontati tanti altri che vanno anche al di là del continente americano, come la battaglia a colpi di assegni milionari passati sottobanco per l’assegnazione della Coppa del Mondo 2010. Alla fine la spunterà il Sud Africa su Marocco, Egitto e altri concorrenti.

 

Con la Coppa America per la prima volta assegnata agli Usa, la preoccupazione degli investigatori sembra soprattutto quella di bloccare il contagio della corruzione prima di finire nel gorgo delle mazzette: ma il capo dell’Fbi James Comey, oltre a promettere che la corruzione Fifa sarà estirpata, annuncia minacciosamente che i documenti pubblicati ieri rappresentano solo l’inizio dell’indagine federale.

 

James Comey James Comey quartier generale fifaquartier generale fifa

Ci saranno altre incriminazioni e si spera che emergeranno altri collaboratori. Intanto qualcuno nota maliziosamente che le carte del tribunale di Brooklyn ricostruiscono pagamenti illeciti transitati, oltre che da banche svizzere e istituti americani come Citibank e Bank of America, anche dalla Doha Bank del Qatar.

Ultimi Dagoreport

massimo martinelli azzurra francesco gaetano caltagirone guido boffo roberto napoletano

FLASH! – MISTERO BOFFO! È DURATO APPENA UN ANNO GUIDO BOFFO ALLA DIREZIONE DE “IL MESSAGGERO”, CHE SARÀ AFFIDATA AD INTERIM AL DIRETTORE EDITORIALE MASSIMO MARTINELLI – BOFFO FU UNA SCELTA DI AZZURRA CALTAGIRONE, IN BARBA A PAPÀ CALTARICCONE – ALLA SCADENZA, ESATTAMENTE DOPO UN ANNO, IL CONTRATTO DI BOFFO NON È STATO RINNOVATO – NEL CUORE DI CALTA C’È IL RITORNO DI ROBERTO NAPOLETANO, ATTUALE DIRETTORE DE “IL MATTINO” DI NAPOLI, ALTRO QUOTIDIANO DEL GRUPPO CALTAGIRONE…

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL PRANZO DEI VELENI È SERVITO: LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI TRA I TRE CABALLEROS DEL GOVERNO - MELONI E TAJANI HANNO MESSO ALL’ANGOLO IL "PATRIOTA" TRUMPUTINIANO SALVINI, ACCUSANDOLO DI SABOTARE L'ESECUTIVO CON LE SUE POSIZIONI ANTI-EUROPEE E GLI ATTACCHI A MATTARELLA SUL CODICE ANTI-MAFIA DEL PONTE DELLO STRETTO – QUANDO SONO ARRIVATI I RISULTATI DELLE COMUNALI, CON LA DEBACLE DEL CENTRODESTRA, "IL TRUCE" DELLA LEGA E' PARTITO ALL'ATTACCO, INCOLPANDO LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) PER LA SCONFITTA A GENOVA: SE NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA (STOPPANDO IL LEGHISTA RIXI), IL SINDACO SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA. A QUEL PUNTO, SI E' SVEGLIATO TAJANI CHE HA RICORDATO A ENTRAMBI CHE SENZA I VOTI DI CLAUDIO SCAJOLA OGGI CI SAREBBE IL PD DI ANDREA ORLANDO ALLA REGIONE LIGURIA…

benjamin netanyahu matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT – QUANTO POTRÀ DURARE IL SILENZIO IMBARAZZATO E IMBARAZZANTE DI GIORGIA MELONI DI FRONTE AI 50MILA MORTI DI GAZA? LA DUCETTA NON VUOLE SCARICARE NETANYAHU PER NON LASCIARE A MATTEO SALVINI LA "PRIMAZIA" DEL RAPPORTO CON "BIBI". MA ANCHE PER NON IRRITARE LA POTENTE COMUNITÀ EBRAICA ITALIANA, STORICAMENTE PENDENTE A DESTRA – ORMAI ANCHE URSULA VON DER LEYEN E ANTONIO TAJANI (NON CERTO DUE CUOR DI LEONE) CONDANNANO LE STRAGI NELLA STRISCIA CON PAROLE DURISSIME: “AZIONI ABOMINEVOLI” – ANCHE LA POPOLAZIONE ISRAELIANA VUOLE SFANCULARE “BIBI”, COME STA FACENDO GIÀ TRUMP, CHE NEI GIORNI SCORSI HA ATTACCATO LA CORNETTA IN FACCIA A SEMPRE PIÙ IN-GAZATO PREMIER ISRAELIANO (OGGI HA RIVELATO DI AVERGLI "DETTO DI NON ATTACCARE L'IRAN")

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - IL GARBUGLIO DEL SUPER RISIKO BANCARIO SPACCA NON SOLO LA FINANZA MILANESE (DUELLO UNICREDIT-INTESA) MA STA FACENDO DERAGLIARE ANCHE IL GOVERNO DI DESTRA-CENTRO -GONG! OGGI È ANDATO IN SCENA UN PESANTISSIMO SHOWDOWN TRA MELONI, CHE È FAVOREVOLE AD APERTURE SUL GOLDEN POWER A UNICREDIT SULL’OPERAZIONE BANCO BPM CON TAJANI SOSTENITORE INDEFESSO DEL LIBERO MERCATO, E LA LEGA DI SALVINI CHE È PRONTA A FAR CADERE IL GOVERNO PUR DI NON MOLLARE IL “SUO” BANCO BPM A UNICREDIT - OGGI, ARMATO DI BAZOOKA, È SCESO IN CAMPO IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI. INCALZATO DAI CRONISTI SULLE POSSIBILI APERTURE DEL GOVERNO ALLE PRESCRIZIONI DEL GOLDEN POWER APPLICATE ALLA BANCA DI ORCEL, L’ECONOMISTA DI CAZZAGO È SBOTTATO COME UN FIUME IN PIENA: “SE CI FOSSE IL MINIMO DISALLINEAMENTO (CON MELONI), NON CI SAREBBE UNA MINACCIA DI DIMISSIONI, MA LE DIMISSIONI STESSE. NON SI ANNUNCIANO LE DIMISSIONI, LE SI DANNO…”

donald trump zelensky vladimir putin russia ucraina

DAGOREPORT - TRUMP STREPITA MA NON COMBINA UN CAZZO – ZELENSKY PROPONE UN INCONTRO A TRE CON IL TYCOON E PUTIN MA NESSUNO LO CONSIDERA: PUTIN SI CHIAMA FUORI (“SOLO DOPO ACCORDI SPECIFICI”). E IL TYCOON? NON VUOLE UN INCONTRO DIRETTO CON PUTIN PERCHE', IL MOLTO PROBABILE BUCO NELL'ACQUA, SAREBBE L'ENNESIMA CONFERMA DELLA SUA INCAPACITA' DI RISOLVERE LA CRISI UCRAINA. LUI, CHE PRIMA DELLE ELEZIONI DICEVA “PORTERÒ LA PACE IN 24 ORE”, E A PIU' DI QUATTRO MESI DALL’INSEDIAMENTO SI RITROVA CON I DRONI E I MISSILI RUSSI CHE MARTELLANO PIÙ CHE MAI KIEV...

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – UCCI UCCI, SENTO AVVICINARSI GLI ANGELUCCI! IN ALLARME PER LA DECRESCITA INFELICE DEI LORO TRE QUOTIDIANI, ALESSANDRO SALLUSTI AVREBBE I GIORNI CONTATI ALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE” - GIA’ CADUTO IN DISGRAZIA CON MARINA BERLUSCONI, REO DI AVER SOSTITUITO “PAPI” CON GIORGIA, ORA GIAMPAOLO ANGELUCCI AVREBBE IN MENTE DI RIMPIAZZARE IL BIOGRAFO DELLA DUCETTA CON QUEL RAMPANTISSIMO “BEL AMI” DEL POTERE CHE SI CHIAMA TOMMASO CERNO: SENZA FARE UN PLISSE’, DA DIRETTORE DELL’’’ESPRESSO” E DEPUTATO DEL PD BY RENZI, OGGI E’ ALLA GUIDA DE “IL TEMPO”, TALMENTE SCHIERATO CON LA DESTRA CHE VEDE I FASCISTI A SINISTRA… (VIDEO STRACULT!)