preziosi thohir pozzo zamparini

NOMI, COGNOMI E PRESTANOMI DEL CALCIO ITALIANO - IL GENOA POTREBBE FINIRE A UN 76ENNE CHE VIVE A HONG KONG SE PREZIOSI NON PAGA I DEBITI, ATTORNO ALL’UDINESE C’È UNA NEBBIA CHE PORTA IN LUSSEMBURGO, L’INTER SI MUOVE TRA HONG KONG E CAYMAN - LA FIDUCIARIA DI DE LAURENTIIS

Mario Gerevini per il “Corriere della Sera”

 

ENRICO PREZIOSIENRICO PREZIOSI

Un signore di 76 anni che sta a Hong Kong potrebbe diventare il nuovo padrone del Genoa se Enrico Preziosi non gli restituirà un prestito. La famiglia Pozzo controlla «in chiaro» il Watford mentre l’Udinese è sempre avvolta nella nebbia. Sono i due casi più interessanti di questa seconda puntata sugli assetti proprietari delle 20 squadre di A.

 

GENOA

Il 17 dicembre 2014 Enrico Preziosi si presenta dal notaio Ubaldo La Porta di Milano. Ha un debito, attraverso la sua controllata Fingiochi, con un certo Enrico Bognier: 4.368.510,23 euro. Bognier, si legge nell’atto notarile di cui il Corriere ha copia, si fa rappresentare da Carlo Rigamonti. Preziosi, dunque, «a garanzia dell’adempimento dell’obbligazione» dà in pegno a Bognier il 100% della società E.P. Preziosi Participations.

 

THOHIR E MORATTI agf pr THOHIR E MORATTI agf pr

Occhio: si tratta della holding di tutto il gruppo che controlla Fingiochi e quindi il Genoa e Giochi Preziosi. Se l’industriale non paga Bognier si piglia tutto. Ma chi è? È l’anziano, 76 anni, responsabile della sede di Hong Kong della Giochi Preziosi. Telefonata a Hong Kong: «Atto notarile?», Bognier cade dalle nuvole. «Onestamente non ne so nulla». Quattro milioni non si dimenticano.

 

«Quattro milioni? Sarebbero miei? Rigamonti mi rappresenta nell’atto? So solo che è il commercialista di Preziosi». Telefonata al presidente del Genoa, già sotto pressione per le accuse della Procura di Milano di aver finanziato il Genoa con prestiti in nero della Infront: «Ho venduto tutto, compresi i mobili. Appena avrò i 4 milioni li ridarò a Bognier così si estingue il pegno». Veramente lui non ne sa nulla. «È da 50 anni in Cina, si sarà spaventato…». Tutto molto strano e, per ora, indecifrabile.

 

INTER

MAZZARRI 
THOHIR
MORATTIMAZZARRI THOHIR MORATTI

Il cantiere Inter sembra in fase di stallo. Ma, al netto della possibile uscita di Moratti dal capitale (ha il 29,5%), potrebbe essere studiata un’operazione di reperimento di denaro (aumento di capitale, emissione di bond) attraverso la nuova «scatola» societaria italiana, International Sports Capital, che ha rilevato il controllo (70%) dell’Inter dalla International Sports di Hong Kong.

 

Intanto la struttura resta quella articolata su holding a Hong Kong, flusso di capitali da Cayman e prestiti onerosi del n°1 Erick Thohir all’Inter. Esistono anche circa 230 piccoli azionisti, da Giacomino Poretti (Aldo, Giovani & Giacomo) a Marco Santin della Gialappa’s, Luigi Vignali e Michele Mozzati (Gino& Michele), i figli di Giacinto Facchetti, Ignazio La Russa ecc.

urbano cairo e roberta corongiuurbano cairo e roberta corongiu

 

TORINO

Bilanci sani, struttura semplice e trasparente. Il presidente, Urbano Cairo, è il proprietario al 100% tramite la Ut Communications, che ha in portafoglio anche la quotata Cairo Communication (La7).

 

FIORENTINA

Governano i fratelli Diego e Andrea Della Valle con quote rispettivamente del 70 e del 30% attraverso la holding di partecipazioni Diego Della Valle & C.

 

CARPI E SASSUOLO

A Carpi, unico caso della A, il capitale è in mano direttamente a due imprenditori (abbigliamento), Stefano Bonacini (51%) e Roberto Marani (44%), nati e residenti in città. Il Sassuolo è invece un asset al 100% della Mapei (famiglia Squinzi) una grande «mamma» da 2,3 miliardi di ricavi totali che garantisce solidità patrimoniale.

 

NAPOLI

DE LAURENTIIS DE LAURENTIIS

Nove bilanci consecutivi in utile. È il biglietto da visita di Aurelio de Laurentiis. Il Napoli è della Filmauro e la Filmauro è sua ma può giurarlo solo lui perché a coprire il 90% dagli Anni 90 è una fiduciaria.

 

EMPOLI

Fabrizio Corsi è uomo da mille affari, calcio compreso. Guida l’Empoli, che gli dà 212mila euro di stipendio, e ne possiede il 56%. Il resto è suddiviso tra 220 soci, alcuni, come Silvano Bini (3,4%), 86 anni, ex presidente dell’Empoli, gli fanno la guerra. Altri come la Sammontana (5%) della famiglia Bagnoli, lo affiancano anche negli affari extra calcio.

 

DIEGO DELLA VALLE E FRATELLO ANDREA DIEGO DELLA VALLE E FRATELLO ANDREA

PALERMO

Venduto alla società di famiglia (Gasda) per 70 milioni e riacquistato alla stessa cifra. Oggi il Palermo è di Maurizio Zamparini al 100%. La Gasda (immobili, sviluppo di centri commerciali) ha 422 milioni di debiti, un piano di rientro per i 9 milioni escussi dall’Agenzia delle Entrate («Furto a mano armata — sostiene Zamparini — non abbiamo mai evaso nulla») ed è in fase di ristrutturazione finanziaria. Ma i rosanero, grazie alla cessione di Dybala, chiudono il bilancio con 2,5 milioni di utile.

 

UDINESE

maurizio zamparinimaurizio zamparini

Dopo alcuni valzer societari Olanda-Lussemburgo oggi la Clmg controlla la Kalmuna che controlla la Gesapar (tutte con sede nel Granducato) che controlla l’Udinese. Complicato. In più sopra la novità Clmg c’è il buio documentale. A Udine garantiscono: il proprietario finale è Gino Pozzo, il figlio di Gianpaolo.

 

Ma «finale» quanto e dove? Nel Watford (Premier League), invece, si risale in modo abbastanza trasparente a Gino Pozzo, forse perché le norme inglesi sulla proprietà sono assai più severe. Curiosità: tra gli sponsor tecnici dell’Udinese c’è la società Hs Football dell’imprenditore ed ex calciatore Massimiliano Ferrigno, quello del pugno al giocatore del Modena Francesco Bertolotti, finito in coma.

 

GIAMPAOLO POZZOGIAMPAOLO POZZO

 

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