OSSI DI SEPP - IL VERO PERICOLO PER BLATTER NON VIENE DAI BUROCRATI DEL CALCIO MA DALLA CASSA: DOPO LO SCANDALO FIFA, I GRANDI MARCHI CHE FORAGGIANO I MONDIALI MINACCIANO DI TAGLIARE I CONTRATTI DI SPONSORIZZAZIONE

Negli ultimi due giorni i marchi Fifa sono diventati bersaglio: parodiati, beffeggiati e molto contrariati. Persino la potentissima Coca Cola, che accompagna la Coppa del Mondo dal 1950 e riesce ad abbinare il proprio jingle addirittura a Babbo Natale, ha ammesso di essere “preoccupata”…

Condividi questo articolo


Giulia Zonca per “la Stampa”

chuck blazer e blatter chuck blazer e blatter

 

Non sono i voti a preoccupare Blatter, quelli li sa ancora gestire ma c’è un fronte che non ha modo di combattere perché si muove su un terreno che il Supremo non conosce e soprattutto non controlla. Fuori dalle sale vellutate dei grandi alberghi e dentro una rete sfuggente. Il nemico si chiama Guerrilla marketing. È il regno dell’antilogo, dove la creatività trasforma il messaggio delle pubblicità in graffiante accusa e per Blatter è praticamente l’anticristo perché decontestualizzare il marchio significa cancellare l’assegno. I Mondiali sono l’evento più visto e più pagato al mondo, ma nessun concentrato di interesse può valere la svalutazione che rischiano oggi gli sponsor legati alla Fifa.

blatter putin blatter putin

 

CONTROPUBBLICITÀ

Anche i marchi nel loro enorme potere si incavolano, e qui siamo alla minaccia di tagliare i contratti, alla rivolta anche se ancora foderata di parole attente, però tutte a doppio taglio, piene di imperativi travestiti da mansueti condizionali: «Se la Fifa non recupera la reputazione ce ne andiamo».

 

È la minaccia più esplicita, firmata Visa uno dei partner Fifa, tra otto nomi che hanno diritto esclusivo in ogni manifestazione. Il panel è a numero chiuso, di solito chi riesce ad entrarci vuole solo mantenere la posizione ed è disposto a rialzare l’offerta di frequente pur di restare nel gruppo. L’esclusiva di questi tempi non è più così ambita, un conto è reggere l’urto di inchieste scomode e assegnazioni discutibili, un altro è essere associati a un’organizzazione corrotta.

 

Visa Visa

La Guerrilla marketing punta sui diritti umani, mantiene gli slogan però ridisegna lo spot in modo che il coinvolgimento appaia subito diretto. Le contropubblicità c’erano anche prima, solo che l’inchiesta sulla corruzione ha funzionato da detonatore. Negli ultimi due giorni i marchi Fifa sono diventati bersaglio: parodiati, beffeggiati e molto contrariati. Persino la potentissima Coca Cola, che accompagna la Coppa del Mondo dal 1950 e riesce ad abbinare il proprio jingle addirittura a Babbo Natale, ha ammesso di essere «preoccupata» e soprattutto di essersi «lamentata più volte». Siamo oltre il primo avviso.

 

COCA COLA COCA COLA

Blatter ieri non era confuso perché improvvisamente ha scoperto la coscienza, ha perso il sonno perché riceve telefonate furenti da chi di fatto gli permette di stare in una suite da 900 euro a notte. Addirittura prima di trovarsi in un’improbabile minoranza potrebbe scoprire che esiste chi può licenziarlo.

 

TRE HANNO GIÀ SALUTATO

Il cartello degli sponsor porta alla Fifa più del 30 per cento degli incassi, pagano e occupano il perimetro mondiale dove non si può bere bibita al di fuori da quella scelta dall’organizzazione e non si può mangiare panino che non sia stato approvato. Birra unica al Fan Fest e carta di credito obbligatoria. È una copertura a tappeto eppure hanno già calcolato il costo della rinuncia. Significa che davvero i marchi temono il crollo del gradimento.

Molti esponenti della FIFA sono stati corrotti per il voto al Qatar Molti esponenti della FIFA sono stati corrotti per il voto al Qatar

 

Chiunque sia legato alla Fifa si porta dietro le parole corruzione, sfiducia, frode. Tutto quello da cui la pubblicità scappa e ovviamente la guerriglia approfitta del momento di debolezza per intensificare gli attacchi. C’è chi già prima dell’ultima inchiesta aveva tagliato i rapporti: Castrol, Continental e Johnson & Johnson hanno deciso di cambiare aria. La Adidas pensa seriamente ad altri investimenti: «La reputazione della Fifa sta diventando un rischio per il brand». In casa Fifa non si respira e stavolta pure Blatter ha il fiato corto. Teme che possa arrivargli il conto della suite.

 

Il Qatar non ha una tradizione calcisticajpeg jpeg Il Qatar non ha una tradizione calcisticajpeg jpeg Il Qatar prevede una spesa di duecento miliardi di dollari per i Mondiali di calcio Il Qatar prevede una spesa di duecento miliardi di dollari per i Mondiali di calcio studio tv sottomarino per i mondiali in qatar studio tv sottomarino per i mondiali in qatar Il Qatar deve costruire tutte le infrastrutture da zero Il Qatar deve costruire tutte le infrastrutture da zero

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

FLASH! – CARLE', MA CHE STAI A DI’? - CORREVA L’ANNO 1959 QUANDO L’AVVOCATO AGNELLI SI SBATTEVA ANITONA EKBERG. IERI A “100 MINUTI” (LA7) CARLO DE BENEDETTI RACCONTA DI AVERLO INCROCIATO CON LA DIVA DE “LA DOLCE VITA” QUANDO ERA “UN RAGAZZINO” (“LUI MI HA DETTO: VAI A FARTI UNA SEGA”) – FATTI I CONTI DELLA SERVA, ESSENDO NATO NEL 1934, CDB AVEVA NON SOLO 25 ANNI MA NEL 1959 ERA GIA’ SPOSATO CON MITA CROSETTI (NEL 1961, NASCE IL PRIMO FIGLIO RODOLFO) – INSOMMA, L'ERA DELLA SEGA L'AVEVA GIA' SUPERATA DA UN PEZZO...

PRESTA, CHE “BRUCIO”! - L’INTERVISTA AL “GIORNALE” DAL TELE-AGENTE HA SCATENATO IL PANICO NEGLI UFFICI LEGALI RAI - SOTTO LA LENTE D’INGRANDIMENTO DELL’AGCOM, SE NON ARRIVA PRIMA LA PROCURA, POTREBBE FINIRE LA DETTAGLIATA RICOSTRUZIONE DELL’OSPITATA A SANREMO DI JOHN TRAVOLTA SQUADERNATA DA LUCIO PRESTA: “MI CHIESERO SE ERAVAMO INTERESSATI ALLA PRESENZA DELL'ARTISTA AD UNA CIFRA MOLTO BASSA PERCHÉ LO SPONSOR DELLE SCARPE ERA DISPOSTO A PAGARE LA DIFFERENZA DEL SUO CACHET” - AMADEUS AVREBBE CHIESTO E OTTENUTO 90 MILA EURO NON DOVUTI SUL FORMAT “ARENA SUZUKI”: SAREBBE UNA VIOLAZIONE DI UNA DELIBERA DELLA VIGILANZA - I DIRIGENTI MELONIANI GODONO PER IL CALCIONE AL “TRADITORE” AMADEUS E IL FUTURO (NERO) PER I TELE-AGENTI…

MELANIA, INSTA-CAFONAL!  - IL PROFILO INSTAGRAM DI MELANIA RIZZOLI CONTINUA AD ESSERE LA BUSSOLA (IMPAZZITA) DELLA MILANO DA RI-BERE - TRA I NAVIGLI E VIA MONTENAPOLEONE, TRA IL BARETTO E IL CAFFÈ CIPRIANI, A SUON DI PARTY-BOOKS, SERATE CHARITY E COMPLEANNI, MELANIA E' PEGGIO DELLA DIGOS, LI SCHEDA TUTTI: PAOLINO BERLUSCONI, MINIMO BOLDI, AL BANO CHE SI GOLA, CHIARA BONI, CANDIDA MORVILLO CHE APPARECCHIA IL LIBRO, GUIDO BERTOLASO, ATTILIO FONTANA, FRANCESCO SPECCHIA, PIERO MARANGHI E... - VIDEO

FLASH! - PUNTO DI SVOLTA IN MEDIO ORIENTE: NELLE PROSSIME ORE SARA' ANNUNCIATA LA TREGUA TRA GAZA E ISRAELE IN CAMBIO DEL RILASCIO DEI 35 OSTAGGI IN MANO AD HAMAS - 45 GIORNI PER NEGOZIARE UN ACCORDO DEFINITIVO - NETANYAHU, CHE VOLEVA INVADERE RAFAH, COSTRETTO A PIU' MITI CONSIGLI DALL'AZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA, GENERALE GANTZ ("GLI OSTAGGI SONO PIU' IMPORTANTI DI RAFAH") E DALL'ALTOLA' DI BIDEN A BIBI ("SE ISRAELE INVADE RAFAH GLI AIUTI MILITARI AMERICANI VENGONO RIMESSI IN DISCUSSIONE")....