carlos kaiser raposo

"LA MIA È LA STORIA DI UN ANTI-CALCIATORE:NON GIOCAVO, NON SEGNAVO, NON TOCCAVO PALLA" - ARRIVA IN ITALIA IL FILM SU QUEL "SOLA" DI CARLOS "KAISER" RAPOSO: IN PIÙ DI 20 ANNI HA INDOSSATO OLTRE 10 MAGLIE MA LA PALLA NON L’HA MAI VISTA: "FIRMAVO IL CONTRATTO GRAZIE ALLA PUBBLICITÀ DEI GIORNALI E DEI GIOCATORI AMICI. POI..." - HA INGANNATO IL PIÙ GRANDE GESTORE DI SCOMMESSE CLANDESTINE DEL BRASILE - "IL MIO HOBBY ERA IL SESSO: ORGANIZZAVAMO ORGE, UNA MALATTIA” - "I LEGAMI CON LA MAFIA CORSA? ERO IL LORO IDOLO” - VIDEO

 

Iacopo Iandiorio per gazzetta.it

 

carlos kaiser raposo

Nomen omen, dicevano i latini. E Carlos Henrique Raposo, in portoghese “la volpe, il furbo”, non li ha smentiti. Di sé ha detto di recente: “Sono stato il più grande calciatore… a non giocare a calcio. La mia è la storia di un anti- calciatore, non giocavo, non segnavo, non toccavo palla.”

 

E allora? Allora il Kaiser, com’era soprannominato per una vaga somiglianza a Beckenbauer, è riuscito per oltre 20 anni a firmare contratti da calciatore professionista… pur non essendolo. Una leggenda ormai in Brasile, tanto che su di lui sono uscite biografie e un film, “KAISER! Il più grande truffatore della storia del calcio”, per la regia di Louis Myles, presentato al Tribeca Film Festival 2018 e in arrivo in Italia il 16 aprile, prodotta da Mescalito Film.

 

carlos kaiser raposo

TRUCCHI — “Le squadre che mi hanno ingaggiato hanno festeggiato due volte”, racconta divertito Kaiser nel film. “Quando sono arrivato e quando me ne sono andato”. Sì perché la bravura del Kaiser era proprio nel firmare contratti. Ma come faceva? In un’intervista al nostro supplemento ExtraTime nell’ottobre 2014 raccontò: «Ero amico dei più grandi calciatori della mia generazione: Renato Portaluppi, Rocha, Bebeto, Romario, Careca, Andrade, Edmundo, Marinho Chagas… Così qualcuno di loro mi portava sempre con se, spesso come contropartita. Firmavo il contratto grazie alla buona pubblicità dei giornali amici e compiacenti e dei giocatori. In allenamento poi facevo solo la parte fisica.

carlos kaiser raposo

 

Quando occorreva lavorare col pallone, combinavo sempre che qualcuno mi facesse un’entrata o fingevo un fastidio muscolare. All’epoca non c’era la risonanza magnetica nei club, era la mia parola contro quella del medico. E se poi le cose si mettevano male, avevo sempre il certificato di un amico dentista». Internet e wyscout non c’erano e non si poteva verificare: truffa geniale. Di lui, nel trailer del film, alcuni di quegli amici raccontano: “Era uno dei calciatori più famosi dell’epoca. Aveva solo un problema: la palla…”. E un altro: “Dopo due scatti sentiva un dolore, si metteva le mani sulle gambe e chiedeva il cambio”. Bebeto, campione del Mondo 1994, raccontava all’epoca: “Non ci credo , ha cambiato ancora squadra!”.

 

CHE SCOPERTA! — Ecco la storia del Kaiser è andata avanti dagli anni 70 a quasi fine 90. Ma solo nel 2011 la Tv Globo ha scoperto la ”più grande truffa del futebol”. Sempre a ET ha raccontato Raposo: “Spesso erano i giocatori miei amici a trattenermi se i dirigenti volevano cacciarmi. Facevo di tutto per tutti: loro sbagliavano, e io rimediavo. C’era chi non sapeva firmare un assegno, chi aveva bisogno di essere coperto con le donne, chi non riusciva a tornare a casa perché ubriaco, chi voleva le fidanzate in ritiro. Lo stipendio arrivava in ritardo? Trovavo uno sponsor, procuravo un prestito ai giocatori, risolvevo tutto grazie alla mia educazione, al mio carisma”. E dire che Raposo non voleva fare il calciatore:

carlos kaiser raposo

 

“Ne volevo i benefici, ma senza dovermi allenare. La mia passione è sempre stato lo studio, ma mia madre mi obbligava a giocare. Ero sfruttato dalla mia famiglia. A 10 anni ero nelle giovanili del Botafogo, guadagnavo già più di tutta la mia famiglia, ma non vedevo un centesimo. Andava tutto a mia madre, che, essendo molto ignorante, vendette il mio cartellino a un procuratore, ero schiavo della clausola rescissoria del mio agente. Non sarei mai riuscito a pagargliela, così iniziai a passare da una squadra all’altra per dargli la percentuale. Firmavo contratti brevi. La clausola era milionaria, non si poteva scappare. E come calciatore guadagnavo 10 volte tanto rispetto a oggi che faccio il personal trainer”.

carlos kaiser raposo

 

QUANTI VIAGGI — Difficile fare un elenco esatto delle sue squadre. Comunque a 15 anni era al Botafogo, “poi mi cacciarono e passai al Flamengo verso i 20”. Al Botafogo, infatti, lo scoprirono perché fingeva di chiamare il procuratore con un cellulare giocattolo; non firmò mai un contratto col Fluminense, ma andava in giro a regalare maglie spacciandosi per un titolare; a Renato Portaluppi soffiava le donne fingendo di essere lui… “Poi sono stato al Puebla in Messico, a El Paso negli Usa, America di Rio, Bangu, Fluminense, Vasco e Gazéléc Ajaccio in Corsica…”. Al Bangu una volta l’obbligarono a scendere in campo.

 

E lui: “Non sapevo cosa fare. Durante il riscaldamento, un gruppo di tifosi m’insultò per i capelli lunghi. Scavalcai e scatenai una rissa: espulso ancora prima di entrare. Ma negli spogliatoi arrivò il presidente furioso. Prima che potesse esplodere, gli dissi: ‘Presidente, Dio mi ha dato due padri: il primo l’ho perso, il secondo è lei. Quando ho sentito i tifosi insultarla, non ho capito più niente. Fra una settimana me ne vado, non si preoccupi’. Mi abbracciò e prolungò il contratto di 6 mesi”…

Carlos Henrique Raposo

 

MALAVITA E GANG — Un’altra volta ha rischiato grosso:è riuscito a ingannare l’uomo più pericoloso del Brasile, Castor de Andrade, il più grande gestore di scommesse clandestine del Brasile, poi arrestato e condannato. “Ma il mio hobby è ed era il sesso, organizzavamo orge, era una malattia…”. In Francia all’Ajaccio ha mantenuto finanche rapporti con la mafia corsa. “Ero il loro idolo. Il giorno della presentazione avevo paura che mi vedessero giocare, così mi sono avvolto nella bandiera della Corsica, ho regalato un mazzo di fiori alla moglie del presidente e ho buttato tutti i palloni in tribuna per non dovermi allenare. Me li sono ingraziati e ne sono diventato l’idolo. In 12 anni ad Ajaccio, avrò disputato al massimo 10 partite, e mai da titolare. In realtà vivevo fra Brasile e Corsica”. Ha mai pensato all’Italia? “Quando ero al Gazélec s’era parlato di un interesse del Vicenza, ma poi non se ne fece nulla. Non avevo motivi per andarmene, lì mi amavano tutti”.Magico Kaiser Raposo!

Carlos Henrique Raposo Renato PortaluppiCarlos Henrique RaposoCarlos Henrique Raposocarlos kaiser raposo con renato

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…