donnarumma 11

"PAPERUMMA" IS BACK – UN CLAMOROSO ERRORE DI DONNARUMMA DOPO 33 SECONDI DI GIOCO CONSEGNA LA VITTORIA ALLA SAMP – LEONARDO CONTRO L’ARBITRO ORSATO: “GARA CONDIZIONATA, C’ERANO DUE RIGORI PER IL MILAN. IL FUTURO DI GATTUSO? NON E' UNA PRIORITA' DA DISCUTERE”- LO SFOGO DEL TIFOSO ROSSONERO SALVINI: "RIDATECI IL NOSTRO MILAN, NON LA PENA CHE STIAMO VEDENDO IN CAMPO" - VIDEO

 

Marco Guidi per gazzetta.it

donnarumma 11

Due indizi non fanno una prova, ma ci vanno vicini. Il Milan perde ancora, dopo il derby, lasciando tre punti pesanti alla Sampdoria a Marassi. Presto per parlare di crisi, ma abbastanza per notare una flessione che forse era già partita con le striminzite vittorie su Sassuolo e Chievo, prima del k.o. con l'Inter. Stavolta è decisiva la frittata dopo 33" di Donnarumma, che spiana la strada del gol a Defrel. Un infortunio a cui negli altri 90 e passa minuti, recuperi compresi, la squadra di Gattuso non ha saputo porre rimedio.

 

Piatek ancora poco vivo e mal servito, le ali improduttive, la mediana senza spunti e inserimenti. Dal canto suo, la Samp gioca una partita gagliarda, mantenendo per almeno 75' un ritmo altissimo nella metà campo avversaria e non concedendo mai un comodo fraseggio agli avversari in fase di costruzione dal basso. Poi pesano gli episodi, come quel rigore che Orsato non concede a Piatek al 91' nemmeno dopo la VAR review. Una scelta che ci può stare, ma non convince i rossoneri, almeno in campo.

 

SCELTE — Gattuso lascia in panchina Kessie e Paquetà, inserisce Biglia in regia, sposta Bakayoko da interno destro (dove non pare proprio a suo agio...) e arretra a centrocampo Calhanoglu, dando fiducia in avanti a Castillejo sull'out di sinistra. Giampaolo è senza Ekdal, così in regia si sistema il giovane Vieira: meno piede, più fisicità. Davanti con Quagliarella c'è Defrel, ispiratissimo soprattutto nei primi 45'. Sulla trequarti c'è il recuperato Ramirez.

 

donnarumma

CHE AVVIO — L'inizio è choc. Dopo 33", sul retropassaggio di Romagnoli, Donnarumma rinvia proprio sui piedi di Defrel, lucido nell'avere il riflesso giusto e indirizzare la carambola in porta. È l'1-0 Sampdoria, quando la partita è appena all'alba. Un errore che riporta alla memoria una topica del 2 aprile 2017, quando a Pescara un altro disimpegno con i piedi di Gigio regalò un gol agli avversari. Il Milan soffre il colpo e Quagliarella al 17' sfiora il bis con il sinistro, su invito di Linetty: stavolta Gigio è bravo a chiudere l'angolo sul primo palo. Il pressing blucerchiato manda in tilt il palleggio basso degli ospiti, ma le poche volte che la squadra di Gattuso riesce a saltare la prima linea di Giampaolo, si aprono spazi interessanti. E allora Suso al 25' obbliga Audero alla grande parata, mentre prima dell'intervallo è Musacchio a trovare la deviazione di un avversario su di un tiro in mischia a botta sicura.

 

PRESSIONE — Negli spogliatoi Gattuso sostituisce Rodriguez (evidenti un paio di errori di misura nel primo tempo) con Conti. Calabria si sposta a sinistra. La Samp però non abbassa il ritmo e il primo tentativo della ripresa è un sinistro da fuori di Sala, ben contenuto da Donnarumma. Mentre al 58' Defrel al volo alza troppo la mira. Il primo squillo rossonero arriva due minuti dopo, con un tiro di Suso deviato di un nulla a lato da un difensore. Sul corner successivo, Bakayoko insacca, ma commettendo fallo su Audero. Il problema del Milan è sempre partire dal basso, ma pian piano la Samp abbassa l'intensità e il Diavolo viene fuori.

samp milan

NIENTE FORCING — Gattuso intuisce il momento e inserisce anche Cutrone, togliendo Suso (in leggera crescita rispetto alle ultime, abuliche uscite) e dirottando Castillejo a destra. Poi dentro anche Paquetà per Biglia. Il Milan però è sconclusionato, così è ancora la Samp a sfiorare il gol in contropiede, con un tiro di Quagliarella deviato che si stampa sulla traversa al 72'. Senza l'equilibrio dell'argentino poi, la squadra di Gattuso si allunga e fatica a collegare i reparti. Per questo Giampaolo cambia uno stanco Ramirez per Saponara, da sempre bravo a muoversi tra le linee. La mossa porta i suoi frutti, anche se serve la prontezza in uscita di Audero al 78' per sbarrare la strada a Cutrone. La risposta è di Defrel, che a tu per tu con Donnarumma si fa ipnotizzare all'81'. Non c'è il tanto atteso forcing rossonero, anche se nel finale è l'ora delle grandi proteste per l'intervento di Murru su Piatek in area blucerchiata: Orsato va anche al VAR, ma non concede il penalty nemmeno dopo aver rivisto l'azione sul monitor. La Samp tira un sospiro di sollievo e si prende i tre punti. Per il Milan, altro brutto stop dopo il derby: si complica la corsa Champions.

 

LEONARDO

Da gazzetta.it

 

leonardo foto mezzelani gmt 058

Momento no per il Milan, alla seconda sconfitta di fila dopo il derby e con un obiettivo, la qualificazione in Champions, da mettere al sicuro. Leonardo però non ci sta e contesta la direzione di Orsato: “Non voglio fare polemiche sulla gestione arbitrale, ma non c’è da discutere perché parlano le immagini. Piatek viene sbilanciato e il rigore c’era, in un’altra occasione nel primo tempo c’era un tocco di mano. Dobbiamo mantenere la calma ma una decisione così rischia di condizionare la partita”. Tuttavia il brasiliano non fa drammi:

 

“La prestazione di oggi non è stata delle migliori, ma abbiamo vinto giocando anche peggio. Nel secondo tempo c’è stato cuore e voglia di recuperare un risultato di svantaggio arrivato dopo pochi secondi, ma siamo sereni e non facciamo processi. Abbiamo 51 punti, siamo quarti e siamo in corsa. Siamo una squadra giovane e può succedere, bisogna essere maturi nel superare questo momento, centrando l’obiettivo qualificazione, senza lasciarci condizionare dalle due sconfitte”.

 

gattuso 5

GATTUSO — Il futuro del tecnico, per Leonardo, non è in discussione. Per il momento: “Gattuso ha un contratto con il Milan e il suo futuro non è una priorità da discutere, con lui tutto è molto chiaro da sempre. Non è stato una scelta nostra metterlo in panchina? Vero, ma potevamo scegliere di cambiare e non l’abbiamo fatto. Vincere con lui sarebbe ancora più bello. Poi due mesi nel calcio sono un’eternità...”. Anzi, il brasiliano trova anche un’attenuante: “A Gattuso manca quel tipo di che cambia le partita, un’alternativa in più. Ma pensiamo fermamente che questa squadra possa centrare la Champions. E questo, ad inizio campionato, non era scontato”.

 

3. SALVINI

Da www.pianetamilan.it

Una sconfitta per 1-0 contro la Sampdoria, dettata da un gol subito dopo 30 secondi che ha ovviamente ammazzato psicologicamente una squadra reduce dalla sconfitta nel derby. Il Milan non è riuscito a rialzare la testa e ha perso a Marassi. Di mezzo anche alcune decisioni dell’arbitro che hanno fatto arrabbiare Leonardo. Molto deluso anche Matteo Salvini. Il vicepremier non perde occasione per esprimere il proprio malumore sui rossoneri tramite i propri profili social: “Ridateci il nostro Milan, non la pena che stiamo vedendo in campo. Idee, impegno, orgoglio: chi li ha visti? Mah…

 

donnarummadonnarummaDONNARUMMA MEMEleonardo foto mezzelani gmt 057

 

donnarumma

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…