RIVOLUZIONE ROSSA! “FERRARI PIÙ FORTE CON BINOTTO CAPO”,IL NUMERO 1 DEL CAVALLINO JOHN ELKANN SUL CAMBIO AL VERTICE DELLA GESTIONE SPORTIVA: "SERVIVANO COMPETENZE TECNICHE FUORI DISCUSSIONE. ALTRE NOVITA’? VEDREMO" – NO COMMENT SUL RITORNO DELL’EX DOMENICALI - SULLA VIA DI MARANELLO C’E’ IL FIGLIO DI SCHUMACHER PRONTO AD ESSERE UFFICIALIZZATO COME NUOVO PILOTA NELLA 'FERRARI DRIVER ACADEMY'

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Corrado Canali per la Gazzetta dello Sport

john elkann john elkann

 

Sinora John Elkann, che dalla scomparsa di Sergio Marchionne ha unito la presidenza della Ferrari a quella della Fca, non aveva ancora commentato il ribaltone alla Gestione Sportiva del Cavallino che ha portato dopo Natale alla sostituzione di Maurizio Arrivabene con Mattia Binotto, già direttore tecnico della Scuderia. Ieri, ai margini del Salone di Detroit, il nipote dell' Avvocato ha rotto il silenzio, motivando così il cambio di rotta:

 

«C' era la necessità di rafforzare la struttura organizzativa del team con una figura dalle competenze tecniche fuori discussione». Una decisione che avrebbe preso anche Marchionne se fosse stato in vita? gli è stato poi chiesto: «Mi sto occupando direttamente di Ferrari da pochi mesi», ha replicato Elkann senza smentire l' ipotesi circolata qualche mese fa, quando pare che Matteo Binotto si fosse lamentato con Marchionne della gestione Arrivabene. Le novità a Maranello sono finite qui?

«Vedremo...».

 

 

binotto binotto

PRESTO IL MONDIALE No comment, invece, sulla possibilità che alla Ferrari possa tornare l' ex Stefano Domenicali, attuale presidente e a.d. di Lamborghini, come circolato nei giorni scorsi. Più possibilista, il presidente della Casa di Maranello, sulla scelta di ingaggiare nel vivaio Mick Schumacher. «Non posso anticipare decisioni che verranno prese all' interno della Scuderia nei prossimi mesi».

 

Secondo quanto trapela, Maranello utilizzerà due giovani piloti per i test successivi al GP del Bahrain e a quello di Spagna. Uno di questi potrebbe essere per l' appunto Mick, pronto ad essere ufficializzato come nuovo pilota nella Ferrari Driver Academy. Si rende conto che gli appassionati attendono la decisione con trepidazione a 13 anni dall' addio di papà Michael dalla Ferrari? «Ne riparleremo al momento giusto».

 

mike manley john elkann mike manley john elkann

Nel 2018 la Ferrari si affidò ad Antonio Giovinazzi che ora è titolare in Sauber con Kimi Raikkonen. A proposito, i programmi di Alfa Romeo in Formula 1 sono confermati? «Tutto come annunciato l' anno scorso». Va ricordato che John Elkann è il primo esponente della famiglia Agnelli a presiedere la Ferrari e che nel suo intervento nella nuova veste aveva voluto riallacciarsi allo storico rapporto tra la sua famiglia e il fondatore: «Abbiamo avuto il privilegio di contribuire per 50 dei 70 e oltre anni di storia della Ferrari. Quando, il 18 giugno 1969, Enzo Ferrari incontrò mio nonno a Torino per suggellare questa partnership unica, si venne a creare un rapporto speciale». Può confermare che le scelte di oggi sono in sintonia con lo spirito del fondatore Enzo Ferrari? «Si, perché il nostro è lo spirito di squadra e perché noi vogliamo costruire un futuro che sia all' altezza di un passato vincente che vogliamo torni al più presto con la vittoria di un Mondiale che manca ormai da troppo tempo».

 

 

binotto arrivabene binotto arrivabene

2. SCHUMI JR. SULLA VIA DI MARANELLO

Luigi Perna per la Gazzetta dello Sport

 

Prima era una suggestione lontana. Poi si è tramutata in una timida ipotesi.

Ora potrebbe diventare presto realtà. Rivedere il nome Schumacher legato di nuovo a quello della Ferrari, non è più un sogno impossibile. Qualcosa si era già capito a novembre, durante i test di Abu Dhabi, quando il figlio del sette volte campione del mondo era comparso di nascosto nel box della rossa per «spiare» le prove di Sebastian Vettel sulla SF71H. Nei giorni seguenti la Gazzetta scrisse che Mick era entrato nell' orbita di Nicolas Todt, già manager di Felipe Massa, Jules Bianchi e Charles Leclerc, piloti passati per Maranello. Il tutto con la benedizione di Jean Todt, ex numero uno del Cavallino e da sempre amico di famiglia di Michael e Corinna Schumacher.

 

mick schumacher mick schumacher

TEST Erano i presupposti perché la storia avesse un seguito. Infatti così è stato. Ieri il sito Motorsport.com ha anticipato che Schumi jr potrebbe firmare a breve con la Ferrari Driver Academy, la scuola per saranno famosi da cui sono usciti sia Bianchi sia Leclerc, e che sarebbe candidato addirittura a guidare la rossa di F.1 nei «rookie test» in Bahrain o più probabilmente in Spagna. La Ferrari, dopo aver promosso Leclerc titolare al posto di Kimi Raikkonen e portato Antonio Giovinazzi sull' Alfa Romeo-Sauber, si ritroverebbe infatti senza un giovane che possa svolgere il compito, a parte l' acerbo Marcus Armstrong e il «veterano» Antonio Fuoco. E Mick Schumacher, vincitore nel 2018 dell' Europeo di F.3, è in possesso della Superlicenza.

 

mick schumacher mick schumacher

PIANO Ma non c' è solo il motivo contingente a fare incontrare i destini del figlio d' arte e della scuderia con cui il padre ha ottenuto i suoi trionfi più belli, conquistando 5 titoli fra il 2000 e il 2004. Al piano-Schumacher si stava lavorando già nei mesi scorsi. E Maurizio Arrivabene, l' ex team principal appena sostituito da Mattia Binotto, aveva avallato l' operazione, ritenendola una buona opportunità per la Ferrari. Come dargli torto?

 

Il piccolo Schumi rappresenta un affare commerciale mostruoso, per gli sponsor e l' attenzione mediatica che riesce a smuovere con il cognome che porta (vale anche per gli organizzatori di Liberty Media capitanati da Ross Brawn, altro amico di famiglia). Come pilota, poi, potrebbe risultare una rivelazione, se confermerà in F.2 quanto di buono fatto vedere nella passata stagione con il team italiano Prema.

 

E WOLFF? D' altro canto, essendo coinvolto il figlio Todt, era chiaro che la rossa avrebbe avuto una corsia preferenziale nelle trattative rispetto alla Mercedes, con Toto Wolff che invece ha sempre mostrato un interesse timido. Se lo scopritore di Bottas, Ocon e Russell ci avesse creduto, probabilmente avrebbe anticipato i tempi: in fondo la prima volta di Schumi jr a un GP fu come ospite delle Frecce d' argento e con i motori Mercedes ha conquistato il suo titolo europeo. Resta il dubbio se Mick sarà un pilota Academy «a tutti gli effetti». Compresi i vincoli economici che prevede il programma junior in termini di ingaggio per le prime stagioni in F.1. Ma una cosa è certa: se salirà sulla Ferrari, a 13 anni dall' ultima apparizione in rosso di papà Michael, sarà un grande giorno.

 

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