ROMA-JUVE: SFIDA INFINITA - IL FLOP DI PALLOTTA: HA INVESTITO IL DOPPIO DI AGNELLI SUL MERCATO. STASERA I GIALLOROSSI HANNO L'ULTIMA CHANCE PER DIMOSTRARE CHE GLI SFORZI NON SONO STATI VANI - GARCIA IL SUPERBONE

Se in questa stagione lo scudetto delle spese va alla Roma, dal 2010 al 2015 la Juve ha speso sul mercato quasi il doppio dei giallorossi: 154 mln contro 86 - Allegri non rischia Pogba: “Partita non decisiva” - Garcia: “Non sono uno stupido, la frase sullo scudetto sicuro l’ho detta per combattere il pessimismo ossessivo dell’ambiente” (frecciatina a Totti?) -

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1. GARCIA: IO STUPIDO? NO, SOLO SUPERBO

Marcello Di Dio per “il Giornale”

2004 roma juventus 4 0 il gesto di totti 2004 roma juventus 4 0 il gesto di totti

 

Quella frase sullo scudetto sicuro, rivelatasi un boomerang sulla stagione romanista? «Un peccato di superbia, ma non certo la frase di uno stupido». Da tempo Rudi Garcia e i dirigenti giallorossi hanno fatto una sorta di inversione a U sull'obiettivo stagionale, ecco che il tecnico francese alla vigilia della sfida con la Juve desideri vedere «una squadra che esca dal campo a testa alta».

 

Più realista del re, l'allenatore della Roma tiene un profilo basso, visti i nove punti di svantaggio che hanno reso la partita dell'Olimpico solo una tappa che non metta la parola fine al torneo. «Non c'è altro da dire se non che la Juve è la squadra più forte del campionato - taglia corto Garcia -. Non penso poi che verrà all'Olimpico per pareggiare, diciamo che saremo in due a voler vincere».
 

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Inevitabile però riparlare del proclama arrivato nella pancia dello Stadium di Torino dopo i «veleni» della partita e ancora qualche giorno più tardi, proclama che aveva illuso la piazza di fede giallorossa. Garcia si rivela abile a smarcarsi da quel vaticinio che gli si è ritorto contro: «Se ridirei quella frase? Forse c'è una divinità misteriosa che ha voluto punirmi di questo peccato, se peccato ho commesso, di superbia. Anche se non era una cosa detta da uno stupido che non riflette e dice cose campate per aria. Se ho commesso questo peccato, era per mantenere la motivazione e l'ambizione al massimo e per combattere soprattutto un ambiente di pessimismo ossessivo, che diceva "possiamo fare qualsiasi cosa e non vinceremo mai"». La frase citata era di capitan Totti, chissà se il riferimento indiretto del francese era proprio per il capitano.
 

fotomontaggi su rocchi dopo juventus roma 4 fotomontaggi su rocchi dopo juventus roma 4

Garcia si allinea anche al pensiero del patron Pallotta: niente vendette o rivincite sulla partita di andata. «Non serve a niente affrontare la partita con questo stato d'animo - così l'allenatore della Roma -. Vogliamo tornare a vincere in campionato e all'Olimpico (dove il successo manca ai giallorossi da oltre tre mesi, ndr) e non ci sarà altro obiettivo che prendere i tre punti, pensando che nei nostri piedi abbiamo solo il destino che riguarda il secondo posto. Sono sicuro che i ragazzi daranno tutto in campo, a fine partita vogliamo uscire a testa alta. Quindi dobbiamo fare una gara di altissimo livello, con meno errori possibili, sulla scia di quanto fatto a Rotterdam col Feyenoord. Non basterà la voglia, bisognerà usare anche la testa».
 

juventus roma il gol di turone juventus roma il gol di turone

Nei due Roma-Juve giocati alla 25ª giornata, i giallorossi hanno sempre vinto e nelle ultime due sfide di questo campionato disputate dai bianconeri in trasferta, sono arrivati solo pareggi. La cabala parla a favore della truppa di Garcia, che più che a stasera guarda al futuro: «L'obiettivo non è solo vedere la Roma al centro del villaggio, ma vederla al centro dell'Italia. Il destino della squadra è vincere, stiamo costruendo un futuro in cui si lotterà ogni anno per lo scudetto e speriamo un giorno anche per la Champions. E noi dobbiamo mostrarci all'altezza di questo destino. Vogliamo un bel futuro». Passando possibilmente da un presente in cui allungare ancora un po' questo torneo.

 

2001 roma juventus 2 2 montella 2001 roma juventus 2 2 montella

2. ALLEGRI: BELLA SFIDA, NON FONDAMENTALE

Domenico Latagliata per “il Giornale”

 

L'ovvietà fa a pugni con la realtà. La prima, copyright Max Allegri: «Roma-Juve sarà una partita molto importante, ma non fondamentale per il titolo. Rimarranno altre tredici partite da giocare, per un totale di 39 punti disponibili, con moltissimi scontri al vertice che varranno doppio. Insomma, il campionato non è ancora chiuso». La seconda non ha invece bisogno di virgolettati: 9 punti di vantaggio dopo 24 giornate sono garanzia di scudetto, dal momento che un margine del genere sulla seconda rappresenta il massimo distacco nell'era dei tre punti in questo momento del campionato. 
 

ROMA JUVE ROMA JUVE

Servirebbe quindi un cataclisma affinché i bianconeri gettassero alle ortiche quanto fatto finora. Per la serie: se stasera torneranno dall'Olimpico romano anche solo con un pareggio - e quindi con il vantaggio degli scontri diretti - il sipario sulla corsa tricolore potrebbe essere calato con largo anticipo nonostante gli scongiuri di Allegri. Il quale non per nulla aggiunge che «il doppio confronto con i giallorossi dovrà rimanere a favore nostro»: un pareggino stasera non sarebbe mica da buttare, ecco. Diverso sarebbe invece il discorso nel caso in cui Totti e compagni si issassero a meno 6: la Signora rimarrebbe ampiamente favorita, ma non sarebbe il massimo avvicinare la primavera con un ko nello scontro diretto, Pirlo ai box per una ventina di giorni, la Fiorentina da affrontare giovedì in Coppa Italia e il ritorno degli ottavi di Champions quasi dietro l'angolo.
 

ALLEGRI ALLEGRI

Stasera, insomma, la Juve arriva a uno snodo fondamentale per la propria stagione, Allegri rinuncerà a Pogba ma non a Vidal: «Stanno entrambi abbastanza bene, ma il recupero di Arturo è più facile perché ha preso soltanto una botta (alla schiena, ndr), mentre Paul accusa un sovraccarico muscolare alla coscia sinistra con una leggera infiammazione. Avendo Pirlo ko, rischiare un altro elemento sarebbe da sciocchi». Possibile allora che il tecnico bianconero riproponga il vecchio 3-5-2, Caceres, Bonucci e Chiellini in difesa, a centrocampo Vidal, Marchisio e Pereyra con Lichtsteiner e Evra esterni, poi Tevez, Lorente favorito su Morata. I
 

antonio conte e massimiliano allegri antonio conte e massimiliano allegri

In ballottaggio per una maglia pure Padoin e Sturaro, centrocampisti buoni per ogni necessità e capaci di fare stare sereno Allegri: «Non siamo in emergenza. Alla peggio, giocheremo con due centrocampisti in meno del solito». Niente scuse. E un applauso a De Rossi, bravo in settimana ad azzerare le contestatissime decisioni arbitrali che 3. sono seguite al 3-2 dell'andata: «Le sue dichiarazioni mi hanno fatto piacere, perché hanno dato un segnale particolare alla vigilia di una serata bellissima e importante per tutto il calcio italiano.

 

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Quello dell'andata è stato un bel confronto, pur se la partita è stata poi messa in secondo piano. Ancora adesso però, se i moviolisti rianalizzano quella gara, non trovano un accordo. Credo che la tecnologia sia fondamentale sui casi di gol-non-gol, mentre la moviola in campo è qualcosa di più difficile». Meglio giocare, possibilmente bene e a testa alta.

 

3. AI GIALLOROSSI LO SCUDETTO DELLE SPESE

Enrico Turcato per “il Giornale”

 

Gervinho iturbe Gervinho iturbe

Non sempre chi spende di più alla fine vince. Il match-scudetto tra Roma e Juve, ultima occasione per i giallorossi di riaprire un discorso che pare già chiuso, vede di fronte le due squadre che negli ultimi cinque anni hanno investito maggiormente in Italia. Nella stagione 2014/15, però, la Roma ha speso il doppio dei bianconeri per la prima volta dal 2010 ad oggi. 86 milioni di euro investiti nel mercato dai capitolini, 43 dalla Juventus, che ha colmato le spese con quasi 27 milioni di entrate, 15 in meno di quelli incassati dalla Roma per le cessioni dei vari Jedvaj, Dodò, Benatia, D'Alessandro.
 

La Roma, spendendo anche a gennaio ben 27,8 milioni di euro, ha provato a rinforzare la rosa per accorciare il gap tecnico e numerico con la Juve. Fin qui, però, gli arrivi di Spolli, Doumbia, Kevin Mendez, Pepin e il prestito oneroso di Ibarbo (da riscattare in estate) non hanno sortito gli effetti sperati, anzi. Differente, invece, il discorso per il club bianconero che a gennaio, esattamente come nelle ultime stagioni, ha ritoccato la rosa con gli innesti di Matri (in prestito) e Sturaro.
 

Iturbe Iturbe

Ampliando però il confronto ai quattro anni precedenti, scopriamo che la Juventus, dal 2010 al 2015, ha speso sul mercato quasi il doppio dei giallorossi: 154 milioni di euro contro 86, guadagnando molto meno con le cessioni. Insomma, i bianconeri sono rimasti sempre sulla stessa lunghezza d'onda: la media 30-40 milioni di euro di acquisti a stagione hanno prodotto tre scudetti e una prima parte di stagione 2014/15 molto positiva. La Roma, che ha sempre venduto (Marquinhos, Lamela, Benatia ecc.) firme eccellenti per fare mercato, quest'anno ha invertito il trend: esborso notevole, incurante delle entrate, per provare l'assalto al Tricolore. E stasera ha l'ultima chance per dimostrare che questi sforzi non sono stati vani.

 

 

 

 

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