pallotta di francesco monchi

ROMA SPARITA – MIMMO FERRETTI: "LA CONTINUITÀ INVOCATA DA DI FRANCESCO È STATA TROVATA: LE DELUSIONI. E C' È PURE CHI A ROMA SI CONSOLA CON IL FATTO CHE I GIALLOROSSI SONO AGLI OTTAVI DI CHAMPIONS MENTRE ANCELOTTI E SPALLETTI SONO IN EUROPA LEAGUE (PIETÀ...). UN PO' DI RITIRO A TRIGORIA PER DARE UN SEGNALE (MA A CHI?) E VIA, VERSO LA PROSSIMA GARA. MA QUALCUNO CHE SI AUTOACCUSI E SI FACCIA DA PARTE NON LO TROVI NEANCHE SE…" - IL DURO J’ACCUSE DI MANOLAS

Mimmo Ferretti per "il Messaggero"

 

di francesco

Senza stendere un velo pietoso sull' imbarazzante prestazione, contro un avversario che in Italia farebbe fatica a salvarsi dalla retrocessione, la Roma a Plzen è riuscita a centrare la titanica impresa di perdere anche l' ultima partita del girone di Champions. Chiudendo così con soli due punti di vantaggio sui modestissimi cechi e sul Cska Mosca.

 

Qualcuno potrebbe dire: ma era già qualificata, quindi non è il caso di fare drammi. Certo, ma pur avendo in tasca la certezza di giocare gli ottavi, sarebbe stato meglio, sicuramente più giusto, non fare un' altra pessima figura. Soprattutto davanti a tutti quei tifosi che hanno seguito la squadra anche a migliaia di chilometri dalla Capitale.

 

PALLOTTA MONCHI DI FRANCESCO

Ma la Roma di Eusebio Di Francesco in questo periodo non riesce quasi a far altro che figuracce. A Plzen c' era la possibilità, anche se con un organico ridotto, di tornare a vincere (cosa che non accade da oltre un mese), di dare segnali positivi sul piano del gioco, della mentalità e dei singoli invece niente. Niente. Ancora tante cose brutte, sotto tutti gli aspetti. La Roma, per dirne una, prende sempre gol: puoi cambiare gli interpreti, ma la sostanza non cambia. Una volta il pallone arriva dritto dal centro, un' altra dalla fascia ma la storia è sempre la stessa. Una pochezza infinita, amplificata dalla modestia tecnica dei titolari di giornata. Alcuni dei quali semplicemente impresentabili. La continuità invocata dall' allenatore è stata finalmente trovata: le delusioni.

 

 

TRANQUILLI, TUTTO A POSTO Si attendevano segnali di vita da alcuni giocatori, ma l' attesa è rimasta vana. Il vecchio campione dai muscoli logori o il giovane virgulto in cerca di spazio, oppure il ragazzino dal futuro d' oro e il nuovo fenomeno della fascia e pure l' esperto cerbero della difesa, hanno dimostrato di essere paragonabili al nulla. Chiacchiere tante, fatti pochi. Se non, come nel caso di Luca Pellegrini, un doppio cartellino giallo nel giro di una manciata di minuti. Una specie di record.

Triste, però.

 

di francesco 1

Ma, si sa, a Trigoria nessuno è in discussione, va tutto bene al 100% perché, in fondo, la Roma è agli ottavi di Champions mentre l' Inter di Luciano Spalletti e Nainggolan è retrocessa in Europa League insieme con il Napoli di Carlo Ancelotti. E c' è pure qualcuno che a Roma si consola con questo (pietà...). Un po' di ritiro al Bernardini per dare un segnale (ma a chi?) e via verso la prossima partita, accompagnati dalle solite lacune tecnico-tattiche, dalle proverbiali insicurezze e dal tran tran dialettico più inutile. Tanto qualcuno che alzi la mano, si autoaccusi per la povertà attuale e si faccia da parte non lo trovi neppure se ti chiami Jim. Ma fino a quando?

 

MANOLAS

Da www.corrieredellosport.it

manolas

 "Prendiamo dei gol che incassano solo le squadre giovani, su ogni azione prendiamo attacchi immediati e pericolosi". È spietata l'analisi di Manolas dopo la sconfitta della Roma in Champions contro il Viktoria Plzen. "Dobbiamo essere compatti ma i gol presi oggi non sono da grande squadra - spiega a Sky il centrale greco, stasera capitano - Non si difende in 4 ma in 11, ma ovunque, e per questo prendiamo sempre questi gol". Per i giallorossi è arrivata la settima sconfitta stagionale: "Dobbiamo avere coraggio e trovare personalità per uscire da questo momento. Oggi non abbiamo giocato una brutta gara ma loro hanno sfruttato due occasioni: non possiamo dire che è solo sfortuna, questo significa che in questo momento non siamo all'altezza".

 

LE PAROLE DI FLORENZI - "Non è il brutto momento di un reparto ma di una squadra. È sotto gli occhi di tutti che possiamo fare meglio, metto la mano sul fuoco che dal primo all'ultimo diamo tutto. Oggi è venuta una sconfitta che non volevamo, eravamo qui per dare un piccolo segnale, dimostrare che teniamo alla maglia e a fare bene per il club, ma i risultati non sono dalla nostra parte – ha detto il terzino della Roma -. Tutta Trigoria deve andare verso una stessa direzione e dare di più, a partire da noi giocatori che scendiamo in campo. Siamo delusi e amareggiati, dobbiamo cercare a tutti i costi di trovare una soluzione".

di francesco

 

E ancora: "Dobbiamo cercare tutti una strada, avere tutti la fame e la voglia di giocare a pallone senza paura, mettendo qualcosa in più per vincere le partite. E non c'entrano gli schemi, conta solo vincere la prossima partita e inanellare più risultati utili possibili per il quarto posto. La qualificazione era in tasca – ha concluso Florenzi ma tutti dovevamo fare qualcosa in più". (in collaborazione con Italpress)

 

pallotta cessionipallottapallottabaldini pallottadi francesco viktoria romapallottapallotta (1)

Ultimi Dagoreport

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…