marchionne arrivabene

ROSSA DI VERGOGNA - MARCHIONNE INSODDISFATTO: "ABBIAMO AGGIUSTATO LA FIAT, ANCHE LA FERRARI TORNERÀ A VINCERE. COSTRUIAMO LE MACCHINE PIÙ BELLE DEL MONDO, MICA DELLE SMART - IO UN ACCENTRATORE? MACCHÉ. MI PIACE VIVERE IN UN MONDO DI POTERE DISPERSO” - VETTEL? E’ UN CAMPIONE - POI CONFERMA ARRIVABENE E RAIKKONEN

Daniela Dallera per il “Corriere della Sera”

 

MARCHIONNE FERRARIMARCHIONNE FERRARI

Dall' elicottero fa sapere che sta arrivando. Una vita in volo, quella di Sergio Marchionne. L' unica cosa che nella sua vita non vola è la Ferrari. Maledizione. «Abbiamo aggiustato la Fiat, per non parlare della Chrysler, sono convinto che la Ferrari tornerà a vincere».

 

Messa così, pare una promessa, da presidente del Cavallino, punto e basta. Non è così. La Rossa è nei suoi pensieri, nei suoi piani, «più di quanto non si creda». Non immaginava di trovarsi in una situazione simile, così complicata, senza uno straccio di vittoria nel Mondiale edizione 2016 di Formula 1, con una Ferrari strabattuta dalla Mercedes e negli ultimi tempi in crisi anche con la Red Bull. Inaccettabile.
 

VETTELVETTEL

Lontana anni luce dalla pole position nelle qualifiche, in difficoltà una domenica sì e una no (quando la Formula 1 riposa) in gara, con Sebastian Vettel che, se andasse avanti così, potrebbe avere addirittura cattivi pensieri: un quattro volte campione del mondo non può stare tanto lontano dallo champagne e bere invece non diciamo una birra ma addirittura acqua sgasata. Kimi Raikkonen, il compagno fedele, è sempre un campione mondiale che la sua degna figura la fa. Difatti a 36 anni ha incassato un tranquillo rinnovo del contratto per la stagione 2017.
 

Proprio perché la situazione è delicata e si deve per forza progettare un futuro più roseo, Sergio Marchionne dedica tempo, spazio, lavoro, intuizioni, riunioni, alla Ferrari. È in atto una rivoluzione che parte dal basso per arrivare molto in alto. La prima mossa è stato il congedo di James Allison, prima di essere un progettista in difficoltà è un uomo in crisi.

 

MARCHIONNE ARRIVABENEMARCHIONNE ARRIVABENE

La morte della giovane moglie Rebecca ha sconvolto la sua vita. E la Ferrari tutta, da Marchionne ad Arrivabene, passando per i tecnici fino al meccanico più giovane, è stata vicina ad Allison. E il presidente ha trovato una soluzione. Che ha un nome e cognome: Mattia Binotto. È questo ingegnere il nuovo capo (tecnico) di Maranello, il successore di Allison che è tornato in Inghilterra, vicino ai suoi figli.
 

Gerarchia più snella Da una vita alla Ferrari, Binotto è apprezzato da Marchionne per le sue doti di organizzatore, uomo capace di condividere le decisioni, quelle sue, e di imporle senza strappi ai suoi collaboratori: insomma bravo a far lavorare insieme gli uomini.

 

JAMES ALLISONJAMES ALLISON

La gerarchia d' ora in avanti sarà più snella, la piramide verrà demolita, in alto ovviamente Marchionne, a seguire Arrivabene, il team principal, Binotto, il direttore tecnico, alla guida dell' Orchestra Rossa, fatta di aerodinamici, veicolisti, motoristi. La piramide una architettura che non piace a Marchionne. «La più grossa sciocchezza che a volte si dice di me è quella che io sia un accentratore. Macché. A me piace vivere in un mondo di potere disperso».
 

Mica male come slogan: alla guida di un «mondo di potere disperso». Detesta invece le sacche di potere, là dove non c' è scambio, comunicazione, regna la gelosia, è lì che colpisce, non con chi sbaglia, l' errore ci può stare, ma con chi non la racconta giusta, con chi non dialoga. Alla Ferrari lui e Arrivabene hanno capito dove stanno i problemi, pardon il Problema, vale a dire l' aerodinamica. Il motore è ok. Partiti per vincere, si sono accorti che la macchina non sta in pista. Per questo ha «pagato» Allison.
 

MARCHIONNE ARRIVABENE A BAKU PER IL MONDIALE F1MARCHIONNE ARRIVABENE A BAKU PER IL MONDIALE F1

Ingegneri della porta accanto Quel «mondo di potere disperso», popolato di talenti, sta lavorando sulla macchina della prossima stagione. Marchionne, aiutato da Arrivabene, è andato alla ricerca di ingegneri da traslocare nella squadra corse, scovandoli aprendo la porta accanto, tra quelli che disegnano le macchine più affascinanti del mondo: le Ferrari Gt, da strada.

 

Saltano fuori nomi di tecnici che daranno nuova linfa, idee e macchina si spera vincenti, coordinati da Binotto: l' ingegnere Enrico Cardile, che sarà il capo dell' aerodinamica, accanto a lui David Sanchez, l' uomo delle ali, aerodinamico, lui c' era già, ma ha fatto carriera, sarà il vice di Cardile. Marchionne ha scelto la linea interna.

 

Avrebbe potuto cercare e, chissà forse prendere, a suon di milioni di euro-dollari-sterline un santone della Formula 1, Adrian Newey, costruire il ritorno di Aldo Costa strappandolo alla Mercedes, sarebbe stata una bella rivincita per lui, corteggiare James Key che sta facendo strada alla Toro Rosso, ma non ha fatto nulla di tutto questo: la scommessa per una macchina vincente del 2017 passa attraverso il laboratorio Rosso, la Scuola Ferrari.

MATTIA BINOTTOMATTIA BINOTTO

 

«Perché qui ci sono uomini dal talento eccezionale - confida Marchionne - disponibili a dare tutto per questa azienda». E disposti ad ogni sacrificio per tornare a vincere. «La scorsa stagione abbiamo conquistato tre successi.
 

Non nego che quando per la prima volta ho sentito suonare l' inno ho pianto: l' emozione che ti regala la Ferrari è unica, davvero non pensavo si potesse gioire (e soffrire) così». Ha cercato di far capire ai suoi uomini che la Ferrari non può star dietro alla Mercedes.

 

MARCHIONNE A BAKU PER IL MONDIALE F1 FERRARIMARCHIONNE A BAKU PER IL MONDIALE F1 FERRARI

«Costruiamo e vendiamo le macchine più belle del mondo, non facciamo mica delle Smart», scherza, ma nemmeno tanto, Marchionne. E non scherza neppure quando maledice «questi 15 giorni di ferie» imposti dalla Federazione internazionale alla F1. Il rilancio lo cerca affidandosi, senza alcuna incertezza, ancora a Maurizio Arrivabene.

 

«Le voci che lo danno pericolante sono conseguenti alla sconfitta: da noi si fa così. Arrivabene lo abbiamo preso perché conosce bene la Formula 1, avevamo bisogno di un team manager come lui, capace di far lavorare insieme gli uomini, di guidare una squadra».
 

RAIKKONEN 2RAIKKONEN 2

La coppia perfetta Quanto ai piloti, Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen, sono la coppia giusta. «Sebastian è un campione, a volte mi fa tenerezza, merita una macchina alla sua altezza. E a Kimi abbiamo giustamente riconosciuto, per il lavoro svolto, il rinnovo del contratto per la prossima stagione».
 

La Rossa ha avviato la sua rivoluzione verde (e interna): nel mirino c' è la Mercedes, sperando che la Red Bull sia solo un impiccio temporaneo. «Voglio chiudere questa stagione con onore, con decenza, dando tutto ovviamente a ogni Gran premio. Ma dovevamo cambiare, non possiamo perdere altro tempo. La Ferrari è un bene del Paese, dobbiamo proteggerla, essere fieri di questa creatura concepita da uno dei più grandi talenti italiani: il grande Enzo».

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