sharapova

SHARAPOVA AI GIARDINETTI - A 29 ANNI, DUE ANNI DI STOP E NIENTE GIOCHI DI RIO PER LA TENNISTA DOPATA - A RISCHIO CARRIERA E CONTO IN BANCA: “MASHA” ANNUNCIA RICORSO: “SQUALIFICA INGIUSTA, NON VOLEVO DOPARMI PER BARARE”

Enrico Sisti per “la Repubblica”

sharapovasharapova

 

DUE anni senza tennis. “Masha” potrà riprendere, se vorrà, non prima del 26 gennaio 2018. Perderà i Giochi di Rio, ai quali la Russia l’aveva spedita in piena tormenta doping. E perderà anche molto altro. «Il tribunale indipendente nominato ai sensi dell’articolo 8.1 del programma Tennis Anti- Doping 2016 ha scoperto che Maria Sharapova ha commesso una violazione delle norme antidoping ». Ed è scattata la squalifica.

 

La 29enne vincitrice di 5 Slam aveva assunto meldonium senza accorgersi che la Wada l’aveva da poco incluso tra le molecole vietate e per questo la federtennis mondiale aveva spedito una mail per informare i suoi affiliati che sul “menu del demonio” c’erano delle novità. «Ricorrerò al Tas, non merito questa lunga squalifica, il tribunale ha riconosciuto la non intenzionalità della mia condotta, ossia che non volevo doparmi per barare, ma due anni sono comunque pesanti e farò di tutti per ridurli».

maria sharapovamaria sharapova

 

Le carte si rimescolano. Non c’è grande chiarezza. La Wada aveva annunciato di monitorare la sostanza da qualche mese: eppure il meldonium circolava da almeno 30 anni.

 

Era stato creato dal farmacologo lettone Ivar Kalvins a metà anni Ottanta. Kalvins continua a difendere la propria creatura: «E’ assurdo includerla tra i farmaci dopanti». Il meldonium nasce come stimolante e vasodilatatore, nel tempo viene usato come anti-ischemico, aiuta a recuperare dalla fatica fisica e mentale. Compare sul mercato nero negli Stati Uniti. Serve alle truppe russe in Afghanistan.

maria sharapova 8maria sharapova 8

 

La Wada scopre che molti sportivi, russi in particolare, ne fanno largo uso. Non ci capisce molto ma comunque decide di proibirlo, come ha ammesso lo stesso direttore del reparto scientifico Oliver Rabin: «Facciamo riferimento al parere di alcuni esperti».

 

maria sharapova 7maria sharapova 7

La federtennis si è battuta per ottenere per la Sharapova il massimo della pena (4 anni) impaurita forse dalle debolezze ereditate da un sistema di controllo assai fragile e basato su scelte spesso discrezionali (parola usata da Rabin). Un’altra tennista russa, la Makarova, ha ammesso: «Io quella mail non l’ho mai ricevuta». Rimane il conto salato che Maria dovrà pagare nonostante l’amnistia annunciata dalla Wada per tutti i casi di positività al meldonium anteriori al 1 marzo 2016. Altro contrasto.

maria sharapova 6maria sharapova 6

 

Come tutti i campioni da vetrina, Maria Sharapova è una macchina. Viaggia (o viaggiava) intorno ai 30 milioni di dollari all’anno (dati del 2015). Poche ore dopo l’ammissione di colpa, avvenuta il 7 marzo, già si percepiva l’effetto della leggerezza commessa grazie anche all’ausilio di un team poco avveduto. Con formidabile tempestività, in poche ore, la Tag Heuer le toglie il proprio appoggio economico. Poi si aggiunge la Nike. Soldi che volano via in un attimo. Se la squalifica non sarà ridotta o cancellata dal Tas parliamo di un danno, inclusi i montepremi, di 60 milioni. A rischio la credibilità di “Sugarpova”, il brand dei dolciumi.

 

SHARAPOVASHARAPOVA

A rischio la carriera. Dopo la positività agli Australian Open, Maria aveva riconosciuto: «Uso il meldonium dal 2006». La prima giustificazione, debole e confusa, non l’ha aiutata: «Ho familiarità col diabete, era per proteggere il mio organismo in carenza di magnesio e non sapevo fosse diventato una sostanza vietata ».

 

Russia e altri paesi sotto evidente scacco chimico. Si è sottratta l’altista Chicherova, riabilitata dalla negativà del campione “B”. E mentre la Wada sospende il laboratorio anti-doping di Madrid, il 17 giugno la Iaaf deciderà sull’eventuale riammissione dei russi nell’atletica mondiale (attualmente sono interdetti) e soprattutto ai Giochi di Rio.

maria sharapova 5maria sharapova 5SHARAPOVASHARAPOVASHARAPOVASHARAPOVAmaria sharapova 10maria sharapova 10maria sharapova 12maria sharapova 12

Ultimi Dagoreport

tommaso labate mario giordano

DAGOREPORT - VA AVANTI IL PROGETTO DI PIER SILVIO BERLUSCONI DI “RIEQUILIBRARE” POLITICAMENTE LE RETI MEDIASET (TROPPO SOVRANISMO FA MALE ALL'AUDIENCE): L'ULTIMO ARRIVATO E' L’ACERBO TOMMASO LABATE, IN ODORE DI SINISTRA DEM, A CUI È STATO AFFIDATA LA PRIMA SERATA DEL MERCOLEDÌ - LA SUA SCELTA HA FATTO INVIPERIRE MARIO GIORDANO, SBATTUTO ALLA DOMENICA SERA CON IL SUO “FUORI DAL CORO”. E, GUARDA CASO, GIORDANO È DIVENTATO IMPROVVISAMENTE OSTILE AL GOVERNO MELONI: “NON STA DANDO LE RISPOSTE CHE SI ASPETTAVANO GLI ITALIANI, SEMBRA UN GOVERNO MELONI-FORLANI”

antonio tajani pier silvio marina berlusconi forza italia

DAGOREPORT: CHE CE FAMO CON FORZA ITALIA? È IL DUBBIO CHE ASSILLA I FRATELLI BERLUSCONI: MOLLARE AL SUO DESTINO IL PARTITO FONDATO DA "PAPI" O NE CAMBIAMO I CONNOTATI, A PARTIRE DAL "MAGGIORDOMO" DI CASA MELONI, ANTONIO TAJANI? -CON PIER SILVIO CHE SCALPITA PER SCENDERE IN POLITICA ALLE POLITICHE 2027, I DUE FRATELLI HANNO COMMISSIONATO UN SONDAGGIO SUL BRAND BERLUSCONI IN CHIAVE ELETTORALE. RISULTATO: L’8% DEI CONSENSI DI CUI È ACCREDITATO IL PARTITO, LA METÀ, CIOÈ IL 4%, È RICONDUCIBILE AL RICORDO DI SILVIO BERLUSCONI - ALTRO DATO: SE SCENDESSE IN CAMPO “UN” BERLUSCONI, I CONSENSI DI FORZA ITALIA CRESCEREBBERO FINO QUASI A RADDOPPIARSI - QUEL CHE COLPISCE È CHE IL PARTITO RACCOGLIEREBBE PIÙ VOTI CON PIER SILVIO LEADER DI QUANTI NE CONQUISTEREBBE CON MARINA - (SE SCENDE IN CAMPO, O PIER SILVIO PRENDERA' PIU' VOTI DI MELONI, STRAPPANDOLI A FDI E LEGA, E FARA' IL PREMIER OPPURE LO VEDREMO CHE PRENDERA' ORDINI DALLA DUCETTA...)

orazio schillaci gemmato meloni ministero salute

DAGOREPORT – ALLA SALUTE DI GIORGIA! IL FEDELISSIMO DELLA MELONI, IL SOTTOSEGRETARIO MARCELLO GEMMATO, È DESTINATO A ESSERE PROMOSSO A VICEMINISTRO DELLA SALUTE – MA A FRENARE LA SUA NOMINA È IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI, CHE NUTRE DUBBI SUL POSSIBILE CONFLITTO D’INTERESSI DEL SOTTOSEGRETARIO, TITOLARE DI UNA FARMACIA IN PUGLIA – BASTA VEDERE IL PROVVEDIMENTO CHE HA FATTO FELICI I FARMACISTI: ORA POSSONO VENDERE CON RICCHI MARGINI DI GUADAGNO UNA SERIE DI FARMACI CHE PRIMA ERANO NELLA CATEGORIA “ASSISTENZA DIRETTA” ED ERANO DISTRIBUITI DAGLI OSPEDALI – LA DUCETTA HA CAPITO CHE ANCHE MATTARELLA POTREBBE STORCERE IL NASO DAVANTI ALLA NOMINA DI GEMMATO, E PER ORA PRENDE TEMPO…

beppe sala manfredi catella giancarlo tancredi stefano boeri

MILANO TREMA: L’INCHIESTA SU “PALAZZOPOLI” POTREBBE INGROSSARSI – NELLA CAPITALE A-MORALE DEL PAESE, IMPRENDITORI, POLITICI E BUSINESSMAN SONO AMMUTOLITI E TERRORIZZATI DALLE POSSIBILI INDAGINI – SE IL GIP, DOPO GLI INTERROGATORI DI OGGI, DOVESSE CONFERMARE LE MISURE CAUTELARI RICHIESTE DALLA PROCURA, L’INCHIESTA TROVEREBBE NUOVO VIGORE, E LO SCANDALO ESPLODEREBBE IN MODO ANCORA PIÙ DECISO. A QUEL PUNTO IN TANTI, DI FRONTE AL RISCHIO DI FINIRE INDAGATI E INGUAIATI, POTREBBERO INIZIARE A PARLARE…

luigi lovaglio giorgia meloni giancarlo giorgetti alberto nagel milleri caltagirone

FLASH! – ENTRO LA FINE DI LUGLIO, AL MASSIMO ENTRO L’8 SETTEMBRE, ARRIVERÀ IL VERDETTO DELLA PROCURA DI MILANO SULL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO BPM, ANIMA SGR, LA DELFIN DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO E CALTAGIRONE AD ACQUISTARE IL 15% DI AZIONI MPS ATTRAVERSO BANCA AKROS, MERCHANT BANK DEL BPM SU SPECIFICO MANDATO DEL MINISTERO DEL TESORO DI GIORGETTI – UN VERDETTO CONTRO L’OPERAZIONE MPS È RIMASTO L’ULTIMA SPERANZA PER MEDIOBANCA E GENERALI DI NON FINIRE NELLE FAUCI DI CALTARICCONE…