SPROFONDO GIALLOROSSO - ROMA PROCESSATA DALLA CURVA, GARCIA IN TILT, SABATINI FA AUTOCRITICA: “COLPA MIA. LA SQUADRA SCONTA GLI ERRORI CHE HO COMMESSO A GENNAIO” - E RENZI SFOTTE: “GRAZIE ROMA”

Si prepara l’ennesima rivoluzione in casa giallorossa: il ds medita di lasciare il prossimo autunno, dopo aver condotto un altro mercato estivo per rimediare agli “errori di gennaio” (Salah, in primis) - Il preparatore atletico Rongoni sul banco degli imputati: la squadra non corre più e la catena di infortuni è diventata grottesca - Garcia resterà fino a giugno. Dopo, si vedrà... -

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1. GARCIA È L’UNICO A SALVARSI DAI TIFOSI

totti curva florenzi totti curva florenzi

Gianluca Piacentini per il “Corriere della Sera”

 

L’unico a salvarsi dalla dura contestazione dei tifosi è stato Rudi Garcia, incitato dalla Curva che invece ha fischiato tutta la squadra. Forse è proprio da questa presa di posizione che il tecnico francese ha trovato la forza per provare a reagire dopo l’umiliante sconfitta contro la Fiorentina. «Ci sono - le parole del tecnico - due possibilità: o molliamo o alziamo la testa, e io non ho intenzione di mollare.

 

Lo stesso atteggiamento me lo aspetto dai miei calciatori, con cui ho parlato dopo la partita: chi ha la personalità, il carattere e l’orgoglio mi seguirà, chi sarà troppo debole non mi interessa. Ho sempre detto che nella difficoltà immensa servono i veri uomini, e io andrò sicuramente in guerra. So che in questo spogliatoio c’è carattere, che ognuno dei miei calciatori può risollevare la Roma, conto su tutta la mia rosa, ma in questo momento di sofferenza bisogna dare questo messaggio, perché il capo deve sempre dare l’esempio». 
 

roma fiorentina curva vuota roma fiorentina curva vuota

Difficile trovare una spiegazione per quello che si è visto in campo. «Quando regali due gol è impossibile qualificarci, sono mortificato perché la voglia dei ragazzi c’era ma contro gli errori individuali non si può fare niente. Non c’è problema tattico o fisico, ora dobbiamo concentrarci sul campionato e cercare in tutti i modi di difendere il secondo posto perché per fare una stagione accettabile dobbiamo qualificarci in Champions: l’abbiamo giocata quest’anno e vogliamo rigiocarla il prossimo. Siamo soli contro tutti, lo sappiamo, e questo ci deve caricare. Questa stagione può ancora finire bene, niente è ancora perso». 
 

Durissima anche l’autocritica del d.s. Walter Sabatini. «La squadra e l’allenatore hanno scontato degli errori che io ho commesso sul mercato di gennaio: c’era bisogno di rinforzare la rosa, ho fatto delle scelte che non hanno portato frutti. Dovrò tener conto degli errori, Salah è uno di questi, me li devo ascrivere tutti: si sono riversati sulla squadra ma la responsabilità è solo la mia. Dimettersi adesso significherebbe scappare, io non sono abituato a farlo e nemmeno Garcia che rimarrà fino al termine del suo contratto (scadenza 2018 n.d.r.), ma quello che ho detto varrà per il futuro: al termine della stagione parlerò con la società». 
 

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I tifosi hanno contestato duramente la squadra, salvando solo il tecnico. «Sono legittimati ad esprimere qualsiasi opinione. Noi siamo responsabili di questi calciatori di cui io sono orgoglioso, anche se stanno attraversando un periodo nefasto. Dobbiamo avere la forza per continuare a combattere per l’ultimo obiettivo che ci è rimasto, il secondo posto, probabilmente il più importante». 
 

Tra i calciatori che più di altri si sono prestati al confronto coi tifosi, c’è Morgan De Sanctis. «Non ci si sottrae davanti alla responsabilità e ci sentiamo di averne, siamo i primi a non essere contenti di quello che stiamo facendo. Quando i tifosi manifestano disappunto è doveroso prenderci le nostre responsabilità e ascoltare da vicino il loro pensiero e la loro delusione, che però è anche la nostra». 

 

 

2. SABATINI: É SOLO COLPA MIA  - MA È IN ARRIVO UNA RIVOLUZIONE

Matteo Pinci per “la Repubblica”

 

roma fiorentina roma fiorentina

Non bastano le parole a tenere uniti i pezzi di quel che resta della Roma. Il clima da fine impero dopo l’addio all’ultimo obiettivo stagionale pervade l’Olimpico, che sembra quasi invocare un sacrificio: non lo dice la società, ma l’eliminazione in casa contro la Fiorentina annuncia una nuova rivoluzione estiva. Che partirà da un responsabile unico. Perché il solo ad offrirsi alle gogna della città inferocita è il ds Sabatini. L’architetto della Roma meraviglia, inghiottito dal fallimento della squadra, non scappa, non subito: «Non lo farà nessuno, tanto meno io».

 

Ma quando davanti alle telecamere carica sulla propria testa le responsabilità di ogni male di questa Roma, sembra aver fatto la propria scelta: «La squadra e l’allenatore hanno scontato errori esiziali che ho commesso io». È il prologo di un addio inevitabile: «A gennaio la squadra andava rinforzata in attacco e le mie scelte non hanno prodotto risultato. E’ una responsabilità esclusivamente mia, ma sarebbe facile autodenunciarsi senza effetti secondari. Questo che ho detto varrà in futuro, non adesso perché adesso dimettersi significa scappare e io non sono abituato a farlo».

PALLOTTA E SABATINI PALLOTTA E SABATINI

 

Il ds medita di lasciare la Roma il prossimo autunno, dopo aver condotto un altro mercato estivo per rimediare agli «errori di gennaio ». Senza di lui a Pallotta, attratto più che altro dai lavori sullo stadio e dai consigli calcistici dell’amico Guardiola, resterà della squadra di dirigenti iniziale soltanto il dg Baldissoni, spettatore non pagante dei fallimenti di Luis Enrique, Zeman, dell’ex dg Baldini e di Garcia, e aggredito verbalmente ieri da un tifoso allo stadio: “Vacce te sotto la curva”.

 

sabatini pensieroso foto mezzelani gmt sabatini pensieroso foto mezzelani gmt

Proprio come aveva fatto la Sud («Garcia non si tocca, a chi non è d’accordo calci in bocca»), facendo ammissione di colpa Sabatini ha provato a scagionare almeno l’allenatore. Annunciando che «Garcia resterà fino alla scadenza del contratto», quindi fino al 2018. Qualche perplessità verrebbe però a sentire le parole del francese: «Io — ha detto — non mollerò un secondo fino alla fine di questo campionato». Dopo, si vedrà.

 

3. E RENZI CANTA: “GRAZIE ROMA”

Il premier Renzi dopo la cena dei leader Ue a Bruxelles ha intonato “Grazie Roma” canticchiandolo anche al telefono al ministro Padoan, romanista e rivale

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