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VIOLA DI RABBIA - CASO SALAH, LA FIORENTINA FINISCE A STRACCI CON L’INTER - IL CONSIGLIERE VIOLA PANERAI RECLAMA LA B PER I NERAZZURRI CHE MINACCIANO AZIONI LEGALI - IL PAPA’ DI IMBULA SPARA A ZERO CONTRO L’INTER: “MI FA VOMITARE”

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Alessandro Bocci per il “Corriere della Sera”

 

La Fiorentina attacca, l’Inter risponde. L’estate, già caldissima, diventa incandescente intorno a Mohamed Salah. Paolo Panerai, vecchio amico dei fratelli Della Valle e membro del consiglio d’amministrazione della società viola, rompe la monotonia domenicale con una serie di tweet al veleno in cui chiede l’intervento di Malagò, presidente del Coni: «Caro Giovanni, Salah è la goccia per commissariare. Non si può tollerare che le firme e i regolamenti (articolo 18) valgano meno di zero».

 

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Un affondo durissimo che fa seguito alla diffida inviata dalla Fiorentina all’Inter. Colpevole, secondo i viola, di essere intervenuta indebitamente nella trattativa per Salah, prendendo contatto con un giocatore vincolato. Panerai va giù duro: «Se le società del calcio dovessero rispettare la trasparenza, l’Inter sarebbe già retrocessa.

 

Che soldi sono, di chi, a partire dalle Cayman?». Panerai invoca l’intervento dell’Uefa: «Platini sa che l’Inter è fuori dalla legge del fair play finanziario per Salah e per gli altri acquisti milionari. È l’occasione per un’iniziativa esemplare». Sembra di essere tornati al 2006, nell’estate di Calciopoli, quando Moratti provò a soffiare Toni ai viola e Diego Della Valle intervenne con durezza. Ora la storia si ripete. 
 

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L’Inter però non sta a guardare. E risponde sdegnata. «Nessuno si deve permettere di parlare a sproposito della nostra società mettendone in discussione solidità e trasparenza con parole prive di fondamento. Siamo allibiti dalla richiesta di un’iniziativa esemplare di carattere sportivo nei confronti del club che ha appena sottoscritto, d’intesa con l’Uefa, un accordo legato al rispetto del Financial Fair Play. La Fiorentina sta cercando di coinvolgere l’Inter in una vicenda che non la riguarda per coprire un problema fra lei e Salah» e chiude minacciando di intraprendere azioni legali. 
 

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Salah è il centro della battaglia. La Fiorentina dopo aver versato un milione di euro al Chelsea per riscattarlo, lo ha convocato nel ritiro di Moena per il 13 luglio. L’egiziano, in virtù di una carta privata non depositata in Lega, ritiene scontato il ritorno ai Blues e aspetta di potersi trasferire a Milano.

 

L’Inter insiste, ma sottotraccia: Thohir, in questi giorni a Londra, avrebbe offerto ad Abramovich 20 milioni per il giocatore oggetto del desiderio di Mancini. La storia rischia di diventare un tormentone e trascinarsi per chissà quanto tempo da un’aula all’altra dei vari tribunali, compreso quello della Fifa. La Fiorentina ha le idee chiare sull’argomento: non pensa di mettere Salah a disposizione del nuovo allenatore Paulo Sousa, ma vuole rovinare il disegno interista e spedire Mohamed lontano dagli occhi e dal cuore, cioè all’estero.

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L’attaccante conteso aspetta in Egitto e, tanto per non perdere l’abitudine, se la prende con i giornali: «Non sempre i rumori dei media sono credibili. Rispetto la Fiorentina, ma non voglio parlare adesso», scrive in arabo su Twitter. Lo hanno descritto turbato per il clamore e la piega che ha preso la vicenda: in testa ha solo l’Inter, ma le sue certezze sono diminuite rispetto ai giorni scorsi. I nerazzurri, intanto, hanno bloccato Stevan Jovetic la vera e sola alternativa a Salah. 
 

In attesa di nuovi colpi di scena i milanesi vengono colpiti duramente anche da Willy Ndangi, papà di Giannelli Imbula, corteggiato dal Mancio e finito al Porto. «Mio figlio era molto interessato a giocare nell’Inter, ma per 4 giorni non abbiamo avuto più notizie. Il loro sistema mi fa vomitare e certi intermediari vicini alla società mi hanno anche minacciato». 
 

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