ARTSTAR - SARA' JEFF KOONS, “L'AMERICANO VERO”, CHE CHIUDE IL WHITNEY, LO STORICO MUSEO ESCLUSIVAMENTE DEDICATO A CREATIVI BORN IN USA CHE DA MADISON AVENUE SI TRASFERISCE A MANHATTAN SUD NELLA NUOVA SEDE FIRMATA RENZO PIANO

Alessandra Mammì per Dagospia

 

Il Whitney Museum di New York sta per lasciare Madison Avenue, le pietre di Marcel Breuer, la casa di famiglia inaugurata negli anni sessanta da Jackie Kennedy e si avventura nel nuovo millennio con un edificio firmato da Renzo Piano, all’incrocio tra Washington Street e Gansevoort Street nel Meatpacking District (l’ex area dei depositi alimentari e di distribuzione della carne, trasformata in un vivace quartiere di locali, gallerie e nuovi negozi), nella zona meridionale di Manhattan sul fiume Hudson.

Jeff Koons: CakeJeff Koons: Cake

 

Traslocherà definitivamente nel 2015 avrà una superficie di circa 19 mila metri quadrati, contro gli appena 3 mila attuali, e abbandonerà la vecchia pelle di pietra con una spettacolare cerimonia di addio . La più grande retrospettiva di Jeff Koons mai vista in terra d'America, che apre il 27 giugno con cena pagata da Christie's e primo sponsor dell'operazione intera il gallerista Larry Gagosian ( echissenò?).

 

E se la mission del Whitney è da sempre quella di celebrare l'arte americana la scelta è persino scontata. Jeff Koons è l'artista più americano tra i viventi. Il più colorato, il più pagato, il più iconico. Il più vezzeggiato dai milionari che gli chiedono intere barche (il mega yacht Guilty), dai musei che vogliono le sue sculture segnaletiche (Puppy per Guggenheim Bilbao), dai brand (vedi bottiglie poppute per Dom Perignon ), dalle star (una per tutti: Lady Gaga), dai potenti collezionisti (Pinault lo adora). Il post pop Koons che warholeggia in epoca post liberista, post-post moderna con antico sorriso muscolare a denti pieni da eterno ragazzo anni Cinquanta, sfida le crisi proponendo progetti sempre più costosi.

Lady Gaga posa per Jeff KoonsLady Gaga posa per Jeff Koons

 

Jeff Koons Aqui Bacardi 1986Jeff Koons Aqui Bacardi 1986

L'dea della super-antologica l'aveva avuta anche il Guggenheim fin dal 1996, ma rinunciò perché i costi per la realizzazoone e/o trasporto delle sue gigantesche “Celebration” si dimostrarono fuori scala e fuori budget. Ma all'epoca Koons pur in cima alle classifiche non aveva quelle quotazioni esagerate che trasformano ogni sua battuta d'asta in evento.

Jeff Koons Baloon DogJeff Koons Baloon Dog

 

Oggi Koons costa il doppio del Rembrandt di Buckland appena restituito all'attribuzione del maestro. Il “Baloon dog” (cagnolino di palloncini in versione acciaio smaltato) è stato battuto per 58,4 milioni di dollari.

 

Dei cinque cagnolini, realizzati da Koons nel 1990 in cinque colori diversi questo è quello arancione, messo all'asta per finanziare la sua fondazione da Peter M. Brant (magnate della carta stampata) che lo acquistò all'epoca per soli 1,5 milioni di dollari . Quattro collezionisti celebri possiedono le altre versioni: François Pinault ha quello rosa. Il filantropo Eli Broad ce l’ha blu. Steven Cohen, a capo di un fondo hedge e ricco di un patrimonio di diversi miliardi di dollari, l’ha acquistato giallo, mentre l’industriale greco Dakis Joannou ha preferito il rosso.

 

E' il mondo smaltato in cui Koons fa nuotare tutta la eccitata follia dei nostri tempi. Sesso, cibo, gioco, celebrities in un mescolone colorato e finto e soprattutto esagerato. Il barocco e il rococò dice lui sono le sue fonti di ispirazione, da cui ingigantisce statuine bavaresi e monumentalizza Popeye (eroe per tutti noi e simbolo fallico per eccellenza , ha detto, da come riesce ad mettere in erezione i bicipiti). Sostiene di avere Dalì fra i suoi maestri, soprattutto per la capacità di aderire alle richieste del mondo.

 

Ma non ama lasciarsi paragonare a Warhol perchè sa che il confronto alla fine lo schiaccerebbe, perché Koons rispetto a Warhol è solo il pubblicitario creativo contro l'imprenditore di genio. In fondo lui sta all'American nightmare dei nostri tempi come Warhol stava all'American Dream dell'era Kennedy. Dom Perignon contro Campbell, consumo di lusso contro consumismo democratico.

 

E sarà l'enfasi della sua creazione eccessiva, dirompente, fuori scala e prezzo a travolgere il Whitney su quattro piani interi. Un tutto Koons a partire dagli inizi quando metteva in bacheca aspirapolveri e negli acquari i palloni. Ci sarà Cicciolina? Mistero.Il Koons riconsegnato alla morale spicciola della media borghesia americana aveva cancellato il capitolo porno della sua vita (nonostante gli avesse regalato il palcoscenico di una indimenticabile Biennale e molta celebrità). Dopo il divorzio , si diceva ricomprasse statue e foto dell' iconico amplesso per toglierle alla vista del mondo.Sostituendole con delfini gonfiabili ( in acciaio) e cuori magenta sempre più grandi.

Jeff Koons fotografa Lady GagaJeff Koons fotografa Lady Gaga

 

E più il mondo si consegna al digitale, più Koons fa crescere i suoi giocattoli, per chiudere la parabola della glorificazione degli oggetti, del pop, del post pop, e chiudere quinidi con coerenza anche il Whitney. Il prossimo Whitney si aprirà a sud di Manhattan e soprattutto su una nuova pagina dell'arte americana.

Jeff KoonsJeff Koons

 

 

 

Jeff Koons : TulipsJeff Koons : Tulips

 

Ultimi Dagoreport

orcel messina

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI: ALLA CHIUSURA DELLA GIORNATA BORSISTICA DI OGGI LA CAPITALIZZAZIONE DI MERCATO DI UNICREDIT REGISTRA 98,20 MILIARDI, E' SUPERIORE A QUELLA DI BANCA INTESA CHE SI SI ATTESTA A 97,67 MILIARDI – CON L’ARRIVO DI ANDREA ORCEL A UNICREDIT È INIZIATO IL CAMMINO DI SORPASSO SULLA PRIMA BANCA ITALIANA GUIDATA DA CARLO MESSINA – A PIAZZA GAE AULENTI, MENTRE SI AVVIA LA RICERCA DEL SOSTITUTO DEL PRESIDENTE PADOAN, ORCEL STA PREPARANDO I “BOTTI” DI NATALE, RICCHI DI SORPRESE…

luca zaia giorgia meloni matteo salvini

FLASH! – LUCA ZAIA, ABBAIA MA NON MORDE: SONO IN MOLTI A CHIEDERSI PERCHÉ IL GOVERNATORE USCENTE DEL VENETO ABBIA ACCETTATO DI FARE DA CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI, ALLE PROSSIME REGIONALI, MALGRADO NON ABBIA OTTENUTO NÉ IL TERZO MANDATO, NÉ LA POSSIBILITÀ DI PRESENTARE UNA LISTA A SUO NOME (CON CUI AVREBBE POTUTO PESARE LA SUA FORZA ELETTORALE E SOTTRARRE CONSIGLIERI REGIONALI A FRATELLI D’ITALIA) - PERCHÉ ZAIA SI È PRESTATO A UN’OPERAZIONE DI COSÌ PICCOLO CABOTAGGIO? UNA MOSSA CHE AVVANTAGGIA SOLO SALVINI E FA FELICE LA MELONA, CHE NON CORRONO IL RISCHIO DI FARSI FREGARE I VOTI DA UNA LISTA ZAIA...

giorgia meloni donald trump al sisi tony blair

DAGOREPORT - COME MAI LA MELONISSIMA TROVA IL TEMPO PER SCAPICOLLARSI IL PRIMO NOVEMBRE IN EGITTO PER L’INAUGURAZIONE GRAND EGYPTIAN MUSEUM DI GIZA? - LA SCAMPAGNATA HA COME OBIETTIVO DI AMMALIARE IL LEADER EGIZIANO AL SISI PER AVERE UN POSTO AL TAVOLO DEL “CONSIGLIO DI PACE” CHE DOVRÀ GESTIRE LA DIFFICILE RICOSTRUZIONE DELLA PALESTINA – SE CONVINCERE IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, PER LA “BELLISSIMA GIORGIA” (COPY TRUMP) NON È UN GRAN PROBLEMA, PER STREGARE IL MONDO ISLAMICO, UNA GITARELLA IN EGITTO CADE COME IL CACIO SUI MACCHERONI – E DOPO IL RIFIUTO ARABO COME “GOVERNATORE” DI GAZA DI BIGLIET-TONY BLAIR, LA NEFERTARI DER COLLE OPPIO COVEREBBE ADDIRITTURA IL SOGNO DI…

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" E' FINITO SOTTO "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...