A CHE SERVE GIRARE IL MONDO QUANDO C'È GOOGLE? - CERTO, SI PRENDE LA NOSTRA PRIVACY E I NOSTRI DATI, MA IN CAMBIO HA CATALOGATO OLTRE 10MILA MURALES E INSERITO LA STREET ART NEL SUO "ART PROJECT"

86 associazioni artistiche in 34 paesi che hanno condiviso oltre 10.000 immagini di Street Art in alta e altissima risoluzione. Da Honk Hong a New York, dal Nepal al Perù, dalla Svezia a Buenos Aires: da casa ci si può perdere nel mondo, tra le opere dei migliori artisti e graffitari...

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https://streetart.withgoogle.com/it/

 

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Diletta Parlangeli per il “Fatto Quotidiano

 

Gli artisti urbani sono quelli che guardano negli angoli che nessuno vede più, per renderli dei capolavori. Negli anni, grazie alla presenza di autori sempre più prolifici, diventati autentiche icone, inconfondibili nel tratto e nello stile, il movimento ha acquisito sempre maggiore importanza, assumendo di volta in volta valori e significati differenti.

 

L’ennesimo riconoscimento alla Street Art è arrivato a giugno da Google, che l’ha inserita nel suo Google Art Project. Da pochi giorni l’investimento ha assunto dimensioni maggiori: il numero di opere d’arte presenti è raddoppiato grazie all’adesione di 86 associazioni artistiche in 34 paesi che hanno condiviso oltre 10.000 immagini di Street Art in alta e altissima risoluzione.

 

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Un patrimonio enorme, che assume ancora più significato per la forma d’arte più legata al territorio che possa esistere: non solo le opere non sono trasportabili, ma la loro vita è legata a quella del tessuto urbano stesso. Da Honk Hong a New York, dal Nepal al Perù, dalla Svezia a Buenos Aires: 260 mostre online e una dozzina di luoghi d’arte urbana mappati con Street View. Dalle più celebri alle meno note, come in un libro di storia dell’arte in costante aggiornamento.

 

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Tra i nuovi arrivati, in Italia si sono aggiunte le opere murali del Festival Internazionale di Street Art a Giardini Naxos, curate da Emergence e NUfactory, che su Street Art Rome ha presentato un tour virtuale della Ex Dogana dello Scalo San Lorenzo. La sede ha ospitato l’ultima edizione dell’Outdoor festival, e in questo caso il valore d’archivio dell’operazione è ancora più importante, visto che ai tempi dell’esposizione, le sorti della struttura non erano ancora certe.

 

Come accedere: le opere italiane di Street Art si trovano nelle sezioni del Google Cultural Institute dedicate ad Emergence e Street Art Rome o attraverso i percorsi Street View che hanno mappato i luoghi fisici, visibili su Google Maps o direttamente sul Google Cultural Institute (aprire menù a tendina in alto a sinistra).

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Un’altra iniziativa inglobata nel progetto è la realizzazione e il caricamento sulla piattaforma di immagini in formato Gigapixel di un’opera di grandi dimensioni di Alice Pasquini e Lady Aiko. Le immagini, ottenute alla risoluzione di 7 Gigapixel (7 miliardi di pixel), consentono ai visitatori di studiare dettagli difficilmente visibili persino a occhio nudo. Nei vari percorsi online, sono disponibili anche in molti casi le storie delle opere, e dei video che lasciano la parola agli artisti.

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Per mantenere alta l’attenzione sul progetto, all’iniziativa si affianca un po’ di divulgazione via Twitter. Si legge dal Blog di Google Italia: “Da oggi seguiremo tre Street artists provenienti da tre paesi diversi nel loro viaggio artistico tra Parigi, Berlino e Los Angeles. Vi inviteremo a scoprire le loro storie, le tecniche che utilizzano e le loro fonti di ispirazione attraverso immagini, video e interviste. Seguite @googleart per scoprire in esclusiva il loro viaggio creativo”.

 

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