EROS&GLAMOUR- APRE A LONDRA LA GRANDE RETROSPETTIVA DI GUY BOURDIN. IL FOTOGRAFO SADO- CHIC CHE DEVE MOLTO A MAN RAY E TUTTO ALLA MAMMA CHE LO ABBANDONO' DA PICCOLO

Alcuni sostengono che Bourdin vide sua madre solo una volta : una pallida ed elegante donna dai capelli rossi. “Guy non perdonò mai la madre per averlo abbandonato“ affermava il fratellastro Michel. Nelle sue foto, ha ricreato lo stesso archetipo di donna dai capelli rossi, fotografata in spazi angusti, camere d’albergo o squallidi bagni, così come in paesaggi desolati.

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Alla Somerset House sta per aprire Guy Bourdin: Image-Maker, la più grande retrospettiva mai allestita su uno dei più iconici fotografi al mondo. Oltre a più di 100 stampe in bianco e nero realizzate nell'arco di trent'anni accanto a del materiale inedito, documenti, Polaroid e dipinti.

 

Guy Bourdin: Image-Maker è in mostra alla Somerset House di Londra, dal 27 novembre 2014 al 15 marzo 2015


 

Surrealismo passione e moda da Policine

 

 

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Guy Bourdin, uno dei più influenti fotografi di moda di tutti i tempi è stata una fonte di ispirazione fin da quando ha iniziato a pubblicare le sue opere cariche di erotismo ma altrettanto dirompenti per il mondo intero. Bourdin aveva un approccio diverso; le sue immagini, che non riflettevano la moda in sé, ma rappresentavano la fantasia, hanno incuriosito e sedotto il suo pubblico.

 

Bourdin era meglio conosciuto per il suo lavoro editoriale per Vogue Francia e le sue pubblicità per Charles Jourdan, negli anni settanta.  Ha rivoluzionato la fotografia di quel periodo attraverso illustrazioni suggestive che creavano storie inquietanti e distorte. I suoi modelli quando mostravano il volto si presentavano senza vita e con espressioni rabbiose, ha giocato con la falsità intrinseca dell’immagine di moda, esagerando la sua finzione ancora di più con superfici lucide, e pose platiche di ispirazione surrealista.

 

 

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Serge Lutens, il suo stilista creativo di un tempo, ha riassunto il suo lavoro così: “. Ciò che Guy ha creato è stato condurre la propria psicoanalisi in Vogue”.Nel 1954 ha presentato i suoi lavori fotografici alla scrivania di Edmonde Charles-Roux, assistente del direttore di Vogue Francia e subito ottenne il suo primo incarico per la rivista.Una delle sue prime foto per la rivista mostra una modella in posa in haute couture sotto a teste di vacche macellate. E ‘questa l’immagine che ha segnato la sua firma stilistica come artista.Bourdin era una figura notoriamente oscura ed eccentrica. Nato a Parigi nel 1928, fu presto abbandonato da sua madre, e suo padre lo mandò a vivere con la nonna paterna in Normandia e Parigi. Alcuni sostengono che Bourdin vide sua madre solo una volta : una pallida ed elegante donna dai capelli rossi.

 

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“Guy non perdonò mai la madre per averlo abbandonato. Era duro con le donne “, affermava il fratellastro Michel. Nelle sue foto, ha ricreato lo stesso archetipo di donna dai capelli rossi, fotografata in spazi angusti, camere d’albergo o squallidi bagni, così come in paesaggi desolati.

 

 

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La sua è una relazione complicata con le donne che ha inizio con l’abbandono della madre e termina con i suicidi delle sue donne storiche. La figura della donna vista da Guy Bourdin è sfuggente e resta spesso in penombra.  Il New York Times Magazine ha notato nel 2003 che: l’abbandono era diventato un filo conduttore personale e professionale.I suoi scatti eccentrici divennero presto una leggenda dell’industria. Ha chiesto, e ottenuto, senza precedenti, il controllo editoriale sul suo lavoro.

 

Piuttosto che presentare a Vogue una serie di scatti per ogni assegnazione, “Guy ci ha portato una foto, solo quella,” ha detto Francine Crescent, che era capo redattore della rivista.Ha spesso cercato di piegare la natura alla sua volontà, ha sottoposto i suoi modelli ad elaborate configurazioni e pose pericolose. In molti sono stati entusiasti di lavorare con lui, tutti coloro che non lo hanno mai definito un sadico.

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Ha spesso cercato di piegare la natura alla sua volontà, ha sottoposto i suoi modelli ad elaborate configurazioni e pose pericolose. In molti sono stati entusiasti di lavorare con lui, tutti coloro che non lo hanno mai definito un sadico.Sadico o geniale?? Credo vada associato con entrambi. Il suo lavoro surrealista ha trasformato ogni immagine in un capolavoro, giustapponendo arte e moda, sesso e violenza, glamour e orrore

 

 

 

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