damien hirst e tracey emin e fratelli chapman

LA EX AVANGUARDIA BRITISH SI INSULTA - I FRATELLI CHAPMAN CONTRO IL RICCASTRO DAMIEN HIRST (“IL SUO LAVORO DI OGGI E’ MERDA”) E TRACEY EMIN: “SI È GENTRIFICATA, È PARTE DELLA NUOVA ARISTOCRAZIA CULTURALE”

Fabio Cavalera per “il Corriere della Sera

 

damien hirst al friezedamien hirst al frieze

La provocazione può essere un’opera d’arte. Nei fatti e nelle parole. Per i fratelli Chapman, ovverosia Jake (classe 1962) e Dinos (classe 1966) sublimi interpreti della dissacrazione, lo è nei fatti quando espongono i loro capolavori in giro per il mondo (belli o brutti che siano ma il valore non si discute) e lo è pure nelle parole quando incornano il movimento artistico, uno dei fiori all’occhiello della «cool Britannia» blairiana, lo «Young British Artists», l’acronimo «YBAs» è passato alla storia), il gruppo per intenderci di Damien Hirst, Tracey Emin e degli stessi Chapman. 

for the love of god damien hirst for the love of god damien hirst


Jake e Dinos sono tipi sempre fuori dal coro. L’ultima sentenza che esce dalla loro bocca (intervista di Jake al Sunday Times ) è chiara: lo «Young British Artists», quel gruppo degli Anni 90, ormai altro non è che l’«Old Artists Pensioners», vecchi artisti pensionati, il che significa traducendo la sfumatura linguistica dei Chapman: rimbambiti. E, alcuni, sono pure traditori. 

 


Stessa generazione (dal 1962 al 1966), stesse idee, carica dirompente. Lanciati e valorizzati dal gallerista Charles Saatchi (l’ex marito di Nigella Lawson). Adesso volano stracci fra questi cinquantenni o quasi che nei manuali d’arte sono entrati. E che lì comunque restano.

tracey emin  tracey emin

 

Damien Hirst, il caposcuola che, esempio universale, ha firmato il teschio umano fuso in platino e arricchito di 8.601 diamanti (50 milioni di sterline, 63 milioni di euro) è diventato la parodia, a giudizio di Jake Chapman (ma anche del fratello), di un «lord barricato nella sua signoria» a godersi un patrimonio di 250 milioni di sterline. Concedersi ai vizi del denaro significa rinnegare una storia. «È inevitabile che il suo lavoro ne risenta e che sia shit (merda)». Nessuna censura dal Sunday Times. 

tracey emin nota per il suo letto operatracey emin nota per il suo letto opera


E non è che vada meglio a Tracey Emin, la «britartist» il cui «letto sfatto» è stato aggiudicato all’asta nel giugno scorso per 2,2 milioni di sterline (2,8 milioni di euro). È già da un po’ che non corre buon sangue fra i Chapman e la Emin. Nel 2011 Jake e Dinos non digerirono la sua ammirazione per David Cameron. I terribili Chapman parlarono di «collaborazione criminale» fra i due. 


Sul Sunday Times Jake Chapman ritira fuori l’ascia di guerra, una volta per tutte. «Tracey? Si è gentrificata, è parte della nuova aristocrazia culturale». Come dire: l’hanno risucchiata i party col buon vino e i bei vestiti. La Emin si è inorridita: «Pensino di più al loro lavoro». Quasi a sussurrare: che è scaduto. 

fratelli chapman 7fratelli chapman 7


Botta e risposta. Ma l’oscar della provocazione i Chapman se lo sono in ogni caso conquistato. Nella mostra appena inaugurata ad Hastings hanno esposto «la tenda» di Tracey Emin: è la tenda nella quale la giovane Tracey se la spassò con gli amanti. Era andata bruciata nel rogo che distrusse anche «Hell» (il plastico dell’orgia della violenza, con i nazisti carnefici e vittime della loro stessa brutalità), il capolavoro dei Chapman.

tracey emin e i suoi nuditracey emin e i suoi nudi

 

E così come «Hell» è risorto in copia autentica col titolo «Fucking Hell», la tenda della Emin è ricomparsa. Solo che la divina Tracey Emin odia le copie. Un’opera d’arte, per lei, è concepita e realizzata una volta, non si replica. 

fratelli chapman 5fratelli chapman 5


Che importa. L’ultima dei fratelli Jake e Dinos è la sciabolata finale: dica ciò che vuole, noi quella tenda l’abbiamo ricostruita e la proponiamo. Geni della provocazione. Si erano tanto stimati. L’avanguardia artistica si è spettacolarmente frantumata. 

 

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?