HA FATTO TUTTO DA SOLO, E SI VEDE - ''IL GIORNALE DELL'ARCHITETTURA'' STRONCA GIORGIO ARMANI ARCHITETTO - IL RISULTATO DEL SUO NUOVO SPAZIO ESPOSITIVO È GRADEVOLE MA NON EMOZIONANTE

L’intervento ha conservato esternamente la curiosa sagoma ad alveare originaria dell’edificio, mentre internamente si sviluppa su quattro livelli per una superficie di circa 4.500 mq; è organizzato attorno a un grande vuoto centrale sul quale si affacciano gli ambienti espositivi.. -

Condividi questo articolo


Arianna Panarella  

http://www.ilgiornaledellarchitettura.com/articoli/2015/5/124360.html

 

Per celebrare i 40 anni di attività, Giorgio Armani ha inaugurato, con il patrocinio del Comune, il suo nuovo spazio espositivo in via Bergognone, nel distretto del design, chiamato più comunemente «zona Tortona». Armani/Silos, questo il nome scelto dallo stilista per lo spazio, offre una visione del suo mondo e illustra la sua esperienza professionale con una selezione ragionata delle sue creazioni. 

ARMANI SILOS ARMANI SILOS

 

La sede è un edificio costruito nel 1950 che originariamente ospitava un deposito della Nestlé, per la precisione un magazzino per la conservazione dei cereali; da qui è nata l’idea di Armani di chiamarlo Silos. L’intervento ha conservato esternamente la curiosa sagoma ad alveare originaria dell’edificio, mentre internamente si sviluppa su quattro livelli per una superficie di circa 4.500 mq; è organizzato attorno a un grande vuoto centrale sul quale si affacciano gli ambienti espositivi. 

 

Lo spazio propone, oltre all’esposizione, un gift shop, una caffetteria aperta sulla parte interna e l’archivio digitale. Quest’ultimo, situato all’ultimo piano, è consultabile gratuitamente e raccoglie schizzi, disegni tecnici e materiale relativo alle collezioni prêt-à-porter e di alta moda con workstation, tavoli touchscreen e un’area proiezioni per i ricercatori e gli appassionati che desiderano approfondire il lavoro dello stilista.

ARMANI SILOS ARMANI SILOS


La mostra di apertura, articolata su tutti e quattro i piani, racconta i 40 anni di lavoro dello stilista e comprende 600 abiti e 200 accessori, dal 1980 a oggi, delle collezioni Giorgio Armani. La selezione è suddivisa secondo alcuni temi che hanno ispirato il lavoro creativo dello stilista: al piano terra la sezione «daywear», al primo la sezione «esotismi», al secondo piano i «cromatismi» mentre il terzo e ultimo piano è dedicato alla tematica «luce».


Armani regala alla città un importante spazio che ha immaginato e di cui ha seguito direttamente il progetto. Semplicità, geometrie regolari, uniformità danno vita a un’architettura sicuramente sobria ma poco emozionante, di certo non paragonabile alla magia dell’antistante Teatro Armani progettato nel 2000 da Tadao Ando, recuperando anche in questo caso un edificio industriale.

ARMANI SILOS ARMANI SILOS


Anche l’allestimento della mostra non è paragonabile a quelli realizzati da Robert Wilson per le mostre, con la curatela di Germano Celant, che dal 2001 al 2006 hanno celebrato lo stilista; dal Guggenheim Museum di Bilbao (2001), al Museo nazionale romano alle Terme di Diocleziano a Roma (2004), allo Shanghai Art Museum (2006), per citarne solo alcune.


Una volta entrati nell’attraente hall, tutto si perde; sembra di trovarsi in uno dei suoi tanti showroom. Le sale, se pur divise per temi, sembrano prive di un progetto di allestimento. Anche nell’ultimo piano, dove è sviluppato il tema «luce», l’allestimento sembra non mettere in risalto le sue incredibili creazioni; anche i supporti descrittivi, molto invadenti, spesso rovinano la visione degli abiti senza fornire informazioni rilevanti.

ARMANI SILOS ARMANI SILOS


A distanza di una settimana a Milano ha inaugurato anche la nuova sede della Fondazione Prada con Rem Koolhaas e lo studio OMA. Anche questo un recupero di un’area industriale; tuttavia si stratta di un intervento dove la ricerca nei materiali, nelle soluzioni architettoniche e negli allestimenti è di alto livello.

armani silos exterior credit davide lovatti armani silos exterior credit davide lovatti turandot giorgio armani turandot giorgio armani


Viene spontaneo chiedersi perché un uomo di cultura come Armani, in uno dei periodi storici con il più alto numero di grandi architetti, come forse non accadeva dagli anni venti, abbia preferito progettare e curare da sè un edificio comunque destinato alla città. Non basta togliere orpelli e decorazioni per ottenere un’architettura contemporanea. Sono i dettagli, la capacità di rendere un luogo unico che fa la differenza e in un museo ancor di più, la qualità del racconto.

roberta armani, leonardo dicaprio, tina turner e giorgio armani 1 roberta armani, leonardo dicaprio, tina turner e giorgio armani 1 zhang ziyi e giorgio armani zhang ziyi e giorgio armani

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

FLASH! – CARLE', MA CHE STAI A DI’? - CORREVA L’ANNO 1959 QUANDO L’AVVOCATO AGNELLI SI SBATTEVA ANITONA EKBERG. IERI A “100 MINUTI” (LA7) CARLO DE BENEDETTI RACCONTA DI AVERLO INCROCIATO CON LA DIVA DE “LA DOLCE VITA” QUANDO ERA “UN RAGAZZINO” (“LUI MI HA DETTO: VAI A FARTI UNA SEGA”) – FATTI I CONTI DELLA SERVA, ESSENDO NATO NEL 1934, CDB AVEVA NON SOLO 25 ANNI MA NEL 1959 ERA GIA’ SPOSATO CON MITA CROSETTI (NEL 1961, NASCE IL PRIMO FIGLIO RODOLFO) – INSOMMA, L'ERA DELLA SEGA L'AVEVA GIA' SUPERATA DA UN PEZZO...

PRESTA, CHE “BRUCIO”! - L’INTERVISTA AL “GIORNALE” DAL TELE-AGENTE HA SCATENATO IL PANICO NEGLI UFFICI LEGALI RAI - SOTTO LA LENTE D’INGRANDIMENTO DELL’AGCOM, SE NON ARRIVA PRIMA LA PROCURA, POTREBBE FINIRE LA DETTAGLIATA RICOSTRUZIONE DELL’OSPITATA A SANREMO DI JOHN TRAVOLTA SQUADERNATA DA LUCIO PRESTA: “MI CHIESERO SE ERAVAMO INTERESSATI ALLA PRESENZA DELL'ARTISTA AD UNA CIFRA MOLTO BASSA PERCHÉ LO SPONSOR DELLE SCARPE ERA DISPOSTO A PAGARE LA DIFFERENZA DEL SUO CACHET” - AMADEUS AVREBBE CHIESTO E OTTENUTO 90 MILA EURO NON DOVUTI SUL FORMAT “ARENA SUZUKI”: SAREBBE UNA VIOLAZIONE DI UNA DELIBERA DELLA VIGILANZA - I DIRIGENTI MELONIANI GODONO PER IL CALCIONE AL “TRADITORE” AMADEUS E IL FUTURO (NERO) PER I TELE-AGENTI…

MELANIA, INSTA-CAFONAL!  - IL PROFILO INSTAGRAM DI MELANIA RIZZOLI CONTINUA AD ESSERE LA BUSSOLA (IMPAZZITA) DELLA MILANO DA RI-BERE - TRA I NAVIGLI E VIA MONTENAPOLEONE, TRA IL BARETTO E IL CAFFÈ CIPRIANI, A SUON DI PARTY-BOOKS, SERATE CHARITY E COMPLEANNI, MELANIA E' PEGGIO DELLA DIGOS, LI SCHEDA TUTTI: PAOLINO BERLUSCONI, MINIMO BOLDI, AL BANO CHE SI GOLA, CHIARA BONI, CANDIDA MORVILLO CHE APPARECCHIA IL LIBRO, GUIDO BERTOLASO, ATTILIO FONTANA, FRANCESCO SPECCHIA, PIERO MARANGHI E... - VIDEO

FLASH! - PUNTO DI SVOLTA IN MEDIO ORIENTE: NELLE PROSSIME ORE SARA' ANNUNCIATA LA TREGUA TRA GAZA E ISRAELE IN CAMBIO DEL RILASCIO DEI 35 OSTAGGI IN MANO AD HAMAS - 45 GIORNI PER NEGOZIARE UN ACCORDO DEFINITIVO - NETANYAHU, CHE VOLEVA INVADERE RAFAH, COSTRETTO A PIU' MITI CONSIGLI DALL'AZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA, GENERALE GANTZ ("GLI OSTAGGI SONO PIU' IMPORTANTI DI RAFAH") E DALL'ALTOLA' DI BIDEN A BIBI ("SE ISRAELE INVADE RAFAH GLI AIUTI MILITARI AMERICANI VENGONO RIMESSI IN DISCUSSIONE")....