arte state of mind

NON MI ROMPERE LO SCAFFALE, ‘’IL DESIGN È UNO STATO MENTALE’’ - LA MOSTRA CURATA DA MARTINO GAMPER ALLA SERPENTINE GALLERY DI LONDRA AMPLIA IL CONCETTO DI DESIGNER

Catharine Rossi per "Domus"

 

arte state of mind 9arte state of mind 9

Senza scaffali non ci sarebbero collezionisti, e senza collezioni non ci sarebbero mostre. Ecco due delle idee alla base di “Design is a State of Mind”, la nuova mostra a cura di Martino Gamper alla Serpentine Gallery di Londra. Cercando di ampliare il concetto di design, la mostra amplia anche il concetto di designer, sia come individuo sia come professionista.

 

È la seconda volta che in questa sede un designer realizza una mostra dedicata alle esposizioni d’arte. Nel 2009 l’industrial designer Konstantin Grcic fu curatore di "Design Real", ma la mostra di Gamper ha poco in comune con questa precedente, e altrettanto interessante, iniziativa.

 

arte state of mind 7arte state of mind 7

Mentre la mostra di Grcic era allestita nello spazio espositivo principiale della Serpentine, quella di Gamper si trova nel nuovo spazio della Sackler Gallery, progettato da Zaha Hadid l’anno scorso. Mentre la mostra precedente faceva degli oggetti di disegno industriale dei feticci, grazie alla collocazione decontestualizzata su piedestalli candidi, questa volta gli elementi dell’allestimento hanno una parte fondamentale nel racconto della mostra.

 

Allineati lungo le pareti della sala ci sono circa quaranta scaffali di celebri designer, tra cui Anna Castelli Ferrieri, Charlotte Perriand, Gio Ponti e Dieter Rams, accanto a un esempio più umile: il sistema Ivar prodotto in serie da Ikea. Sui ripiani si affollano oggetti provenienti dalle collezioni di circa trenta amici o collaboratori di Gamper, tra cui i suoi maestri storici Ron Arad ed Enzo Mari, i colleghi Michael Marriott e Bethan Laura Wood, e l’artista Richard Wentworth.

 

arte state of mind 6arte state of mind 6

 “Design is a State of Mind”, a differenza di quanto accadeva con la mostra di Grcic, rivela forti affinità con il lavoro precedente di Gamper. Si tratta di un designer che a lungo si è sottratto alla categorizzazione, ma la cui carriera professionale, tanto nelle mostre come “100 Chairs in 100 Days” del 2007 quanto in manifestazioni come “Total Trattoria” del 2008, si è caratterizzata per l’assemblaggio (di persone come di oggetti) e per l’attenzione dedicata al processo piuttosto che al prodotto finito.

 

Sono interessi evidenti anche qui. La mostra offre un sintetico panorama storico del progetto dello scaffale. A partire dalla struttura modernista del 1934 del designer britannico Gerald Summer, procede dalla metà del secolo scorso alle esperienze postmoderne attraverso un’ovvia attenzione a designer italiani come i BBPR e Andrea Branzi, per arrivare poi alla contemporaneità con progetti come quelli di Gamper e Marriott.

arte state of mind 5arte state of mind 5

 

La mostra, pur mettendo in luce un filone di progetto di solito trascurato e comprendendo anche un’intera sezione di cataloghi di scaffali di tutto il mondo, si concentra più sugli oggetti contenuti nei singoli moduli e sul dialogo creato dai reciproci rapporti.

 

La tipologia degli oggetti è molto varia. Figurano qui alcune collezioni importanti, come la collezione di ceramiche di Bernard Leach di Gemma Holt e Max Lamb, ma in generale il valore è più emotivo che economico. Alcune raccolte rivelano le tendenze ossessive del collezionista, come le pietre e i ciottoli levigati e lustri di Michael Anastassiades, ben sistemati sul Booksnake Shelf di Gamper del 2002.

arte state of mind 4arte state of mind 4

 

Molte permettono di intuire aspetti inediti del lavoro del designer, e capire chi ha fatto che cosa è un gioco divertente. Non sorprende scoprire che gli involucri di plastica a colori vivaci sulla libreria di Campo e Graffi degli anni Cinquanta appartengono a Bethan Laura Wood, oppure che i modelli e i materiali sullo scaffale di Demetrius Comino del 1947 sono di Arad.

 

Analogamente capire che l’assortimento di apparecchi elettrici sul modulo da parete di palissandro dello Studio PFR appartengono ad Anthony Dunne e Fiona Raby conferisce loro d’improvviso un’aura prodigiosa, dato l’atteggiamento critico dei designer nei confronti di queste tecnologie.

arte state of mind 2arte state of mind 2

 

Ma ci sono altre collezioni più sorprendenti: chi avrebbe mai pensato che Marc Newson fosse tanto appassionato di coltelli o che Mari fosse un fanatico dei fermacarte? La collezione di Mari è di tali dimensioni che le viene dedicata un’intera sala, in cui tre vetrine illuminate da faretti creano un’atmosfera da Wunderkammer.

 

La ricchezza della storia del collezionismo – e della relativa  letteratura – nella mostra non viene messa in questione, ma Jurgen Bey in questo è un campione: la sua selezione di artefatti relativi agli animali, da una teiera ricoperta di pelliccia di Wieki Somers a un nido di vespe, è un esplicito riferimento all’Emporio celestial de conocimientos benévolos, la fittizia tassonomia zoologica di Jorge Luis Borges.

 

 

Fino al 21 aprile 2014

Martino Gamper: design is a state of mind

arte state of mind 1arte state of mind 1

Serpentine Sackler Gallery

Kensington Gardens

London W2 3XA

Ultimi Dagoreport

chiocci vespa rossi

FLASH! – IN RAI STA NASCENDO UNA COALIZIONE CONTRARIA AL DINAMISMO POLITICO DI GIANMARCO CHIOCCI, CHE PARLA SPESSO CON ARIANNA E GIORGIA MELONI, DISPENSANDO MOLTI CONSIGLI DELLA GOVERNANCE RAI – IL MOVIMENTISMO DEL DIRETTORE DEL TG1 E DI BRUNO VESPA HANNO GRANDE INFLUENZA SU PALAZZO CHIGI, E I LORO ''SUSSURRI'' FINISCONO PER RIMBALZARE SULL’AD GIAMPAOLO ROSSI, CHE SI TROVA ISOLATO DAI DUE DIOSCURI – E FAZZOLARI? PREFERISCE RESTARE IN DISPARTE E ESERCITARE LA SUA INFLUENZA SUI GIORNALISTI NON ALLINEATI AL GOVERNO MELONI...

giorgia meloni matteo piantedosi ciriani cirielli mantovano santanche lollobrigida

DAGOREPORT - PROMOSSI, BOCCIATI O RIMANDATI: GIORGIA MELONI FA IL PAGELLONE DEI MINISTRI DI FDI – BOCCIATISSIMO MANTOVANO, INADEGUATO PER GESTIRE I RAPPORTI CON IL DEEP STATE (QUIRINALE, SERVIZI, MAGISTRATURA) E DOSSIER IMMIGRAZIONE – RESPINTO URSO, TROPPO COINVOLTO DAL SUO SISTEMA DI POTERE – CADUTO IN DISGRAZIA LOLLOBRIGIDA, CHE HA PERSO NON SOLO ARIANNA MA ANCHE COLDIRETTI, CHE ORA GUARDA A FORZA ITALIA – BOLLINO NERO PER IL DUO CIRIANI-CIRIELLI - DIETRO LA LAVAGNA, LA CALDERONE COL MARITO - NON ARRIVA ALLA SUFFICIENZA IL GAGA' GIULI-VO, MINISTRO (PER MANCANZA DI PROVE) DELLA CULTURA - LA PLURINDAGATA SANTANCHÉ APPESA A LA RUSSA, L'UNICO A CUI PIEGA IL CAPINO LA STATISTA DELLA GARBATELLA – SU 11 MINISTRI, PROMOSSI SOLO IN 5: FITTO, FOTI, CROSETTO, ABODI E…

ignazio la russa enrico pazzali banche dati spioni spionaggio

FLASH! – CON L’INCHIESTA SUGLI SPIONI DI ''EQUALIZE'' FINITA NELLE SABBIE MOBILI MILANESI, ENRICO PAZZALI È POTUTO TORNARE IN CARICA COME PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE FIERA MILANO (DA CUI SI ERA AUTOSOSPESO) - DAVANTI A TALE "SCANDALO", IL CDA DELL’ENTE HA PAURA A REVOCARGLI LE DELEGHE, ANCHE SFRUTTANDO LA SCUSA DEL GARANTISMO. ENNESIMA DIMOSTRAZIONE DEL POTERE A MILANO DI LA RUSSA, GIÀ GRANDE AMICO DI PAZZALI – PS. SI VOCIFERA CHE IL TIFOSO ‘GNAZIO SIA MOLTO INTERESSATO AI GUAI DELL’INTER, DOPO LA BOMBASTICA INCHIESTA DI “REPORT” SUI CONTI DEI NERAZZURRI…

matteo salvini marine le pen emmanuel macron giorgia meloni

DAGOREPORT - COME DAGO-ANTICIPATO, MACRON E MELONI SI SONO SCAMBIATI IERI SERA A PALAZZO CHIGI IL RAMOSCELLO D’ULIVO. CHI HA AVUTO, HA AVUTO; CHI HA DATO, HA DATO: SCORDIAMOCI IL PASSATO. DEL RESTO, PRIMA DEL VIAGGIO IN ITALIA, MACRON E MATTARELLA HANNO PREPARATO BEN BENE L’INCONTRO DELLA PACE - ALLA FINE, DOPO DUE ORE DI FACCIA A FACCIA, TROVATA LA QUADRA SU UCRAINA, DAZI, TRUMP E SPESE MILITARI, L’UNICO GROSSO PROBLEMA SI E' CONCRETIZZATO NELLA PRESENZA NEL GOVERNO DI SALVINI CHE SIEDE TRA I “PATRIOTI” ORBAN E LE PEN. TANT’È CHE SALVINI STAMATTINA AI SUOI FEDELISSIMI HA COMMENTATO, SECCO: “E’ CADUTA LA GIORGIA”. EVITANDO PERÒ DI AZZARDARE ALCUNA DICHIARAZIONE SULL’INCONTRO DI LADY GIORGIA COL "GUERRAFONDAIO MATTO" DI FRANCIA - CHISSA', SENZA UN SALVINI TRA I PIEDI, FORSE MELONI AVREBBE GIA' COMPIUTO, SE NON UN TRASLOCO, UN AVVICINAMENTO AL PPE, PER LA GIOIA DI URSULA E DI MERZ. E QUANDO LA STATISTA DELLA GARBATELLA HA FATTO PRESENTE IL SUO FARDELLO LEGHISTA, MACRON HA REPLICATO CHE LA SUA ANTAGONISTA MARINE LE PEN NON SARÀ NEL GOVERNO MA HA UN PESO ELETTORALE BEN MAGGIORE DELLA LEGA…

alberto nagel philippe donnet francesco milleri gaetano caltagirone

DAGOREPORT - NON È UNA BATTAGLIA, È UNA GUERRA ALL’ULTIMO SANGUE IL RISIKO CHE DA SEI MESI STA STRAVOLGENDO LA SCENA ECONOMICA E FINANZIARIA ITALIANA, PROTAGONISTA L’82ENNE CALTAGIRONE IMPEGNATO NELLA SUA SFIDA FINALE: SE NON CONQUISTA GENERALI ASSICURAZIONI, PERDE LA FACCIA NON SOLO L’EX PALAZZINARO ROMANO MA ANCHE IL GOVERNO MELONI, CHE PUNTA A ESPUGNARE CON L’IMPRENDITORE-EDITORE IL POTERE ECONOMICO MILANESE - OGGI, SORPRESONA: IL FINORA RAPIDO E INVINCIBILE CALTARICCONE HA CHIESTO IL RINVIO SINE DIE DELL’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA CHE IL 16 GIUGNO DECIDERÀ SULLA MOSSA DEL CEO ALBERTO NAGEL DI DISFARSI DELLA QUOTA DEL 13% DI GENERALI PER ACQUISIRE DAL LEONE DI TRIESTE, BANCA GENERALI. COME MAI HA CHIESTO IL RINVIO SINE DIE? TEME MAGARI CHE IL SUO PARTNER, IL CEO DELL’IMPERO DEL VECCHIO, FRANCESCO MILLERI, CHE ULTIMAMENTE HA APPLAUDITO ALL’OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI, SI DEFILI DA CALTAGIRONE ALL’ASSEMBLEA DEL 16 GIUGNO? SE CALTARICCONE NON VINCE, SARANNO DOLORI A PALAZZO CHIGI…