magnani patellani

LA RICERCA DELLA BELLEZZA – IN MOSTRA A TORINO LE FOTO DI FEDERICO PATELLANI, IL GRANDE FOTOGRAFO DELL’ITALIA DEL DOPOGUERRA, TRA MISS E RACCONTO DEL SUD – “BISOGNA SAPER COGLIERE L’ATTEGGIAMENTO MOMENTANEO, IL MOVIMENTO, IL SENSAZIONALE, L’ESSENZIALE DI OGNI COSA”

Rocco Moliterni per “la Stampa

 

PATELLANIPATELLANI

«Bisogna insomma saper cogliere l’atteggiamento momentaneo, il movimento, il sensazionale, l’essenziale di ogni cosa. Certamente è difficile il fondere in una sola fotografia i valori documento-bellezza. Sta qui la classe del fotografo»: in queste parole, tratte dal suo celebre testo del 1943 Il giornalista nuova formula, c’è la filosofia di Federico Patellani, il grande «giornalista fotografo» (fotoreporter sembra quasi riduttivo nel suo caso) cui Palazzo Madama dedica una personale a cura di Kitti Bolognesi e Giovanna Calvenzi.


Nato a Monza nel 1911, Patellani è stato fra i protagonisti della stagione d’oro del fotogiornalismo italiano, quella per intenderci che si apre nel 1939 con Tempo,fondato da Alberto Mondadori, e vive i suoi ultimi fasti con L’Europeo di Tommaso Giglio a metà degli Anni 70. Il fotogiornalismo di Patellani guardava soprattutto al cinema (l’esigenza del movimento, la costruzione di sequenze) e a ucciderlo sarà la televisione, complice la miopia degli editori (il riaffermarsi all’uso dell’immagine subordinata al testo).

PATELLANI PATELLANI


Patellani, che da giovane aveva anche fatto l’artista oltre a frequentatore la facoltà di legge, è stato uno dei pochi giornalisti capaci di «pensare per immagini»: già quando scattava le sue fotografie aveva in testa come si sarebbero potute impaginare. Ci ha lasciato alcune icone del dopoguerra come il celebre scatto per la copertina di Tempo in cui il volto radioso di una ragazza sfonda la prima pagina del Corriere della Sera con i risultati del referendum Monarchia-Repubblica del 1946. Oppure i volti pieni di fumo dei minatori di Carbonia nel 1950, o il contadino nella campagna romana, nel 1946, con dietro la falce e il martello, simbolo di tutte le lotte per la terra di quegli anni.

PATELLANI PATELLANI


Patellani ha girato nella sua lunga carriera mezzo mondo, dalla Spagna alla Svezia all’Africa, ma ha avuto, come pochi altri fotografi, uno sguardo sul nostro Meridione. «Il mio lungo viaggio nel Sud - raccontò nell’introduzione a una mostra del 1977, anno della sua morte - ebbe inizio nella primavera del 1939 e 1940 con due puntate a Napoli, ma prese corpo nella tarda estate del 1945, quando in compagnia degli architetti Bo e Pagani lasciai in macchina Milano alla volta delle gravissime rovine causate dalla disperazione tedesca e dalla lentezza alleata nella fase conclusiva della guerra in Italia e nelle battaglie per la liberazione di Roma».

 

 E dai primi Anni 50 agli Anni 70 tornerà più volte nel Sud lasciandoci di volta in volta momenti di una quotidianità colta vuoi con i ragazzi che si appendono ai barocchi carri funebri nelle strade pugliesi, vuoi con la splendida immagine (qui davvero riesce a fermare il movimento) della contrabbandiera di pane, sigarette e farina a Bagnara Calabra. 

PATELLANIPATELLANI


Un posto particolare nella vasta produzione di Patellani (il suo imponente archivio si trova oggi al Museo della Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo) occupa Matera. Patellani era molto amico del regista Alberto Lattuada, che a un certo punto gli propone di fare con lui il film La Lupa, da una novella di Verga. Il film avrebbe dovuto essere ambientato in Sicilia, ma la produzione decise di realizzarlo in Lucania.

 

Per questo Patellani non solo scattò le immagini sul set del film, che fu girato nel 1953, ma fece una lunga campagna preparatoria in loco. E oggi quelle fotografie sono un documento eccezionale: ci mostrano infatti la città dei Sassi (che sarà capitale europea della cultura 2019) in un momento cruciale: pochi mesi dopo la realizzazione del film i Sassi furono svuotati e le persone che vivevano talora in condizioni al limite dell’umano nelle case-grotte andranno nei nuovi quartieri della città. 

PATELLANIPATELLANI


Lattuada ricorda: «Parlavamo della bellezza, io e Federico. La bellezza femminile. Era qualcosa che ci incantava. Non era solo un argomento di conversazione per noi: era una ricerca. Molto importante, perché per noi era la possibilità di fissare, lui con la macchina fotografica e io con la macchina da presa, quel qualcosa di poco definibile a parole ma che rappresentava la bellezza. Guardavamo creature bellissime, magnifiche. E cercavamo la “forza” dello sguardo, la personalità che emanavano quelle figure femminili».

 

PATELLANIPATELLANI

Così Patellani in quegli anni segue le varie edizioni del concorso di Miss Italia, lasciandoci immagini di future dive tipo la Lollobrigida o inventandosi le foto fronte-profilo delle aspiranti miss. La bellezza si esprime anche attraverso l’arte e Patellani realizza una serie di ritratti di artisti e scrittori (da Bruno Munari a Ungaretti, senza dimenticare un tenero Montale sul balcone di casa) di sorprendente modernità. D’altronde, come scrisse di lui Oreste del Buono, «fotografi si nasce».

PATELLANIPATELLANI

 

Ultimi Dagoreport

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…