IL SESSO SURREALE DI DALI’ – IN SPAGNA SPUNTA LA PRESUNTA FIGLIA SEGRETA DEL PITTORE MA PER LA SUA MUSA AMANDA LEAR DALÍ “NON AVEVA RELAZIONI SESSUALI ALCUNA PERCHÉ ERA IMPOTENTE” – IL BIOGRAFO: "LA COSA CHE TEMEVA DI PIÙ ERA ESSERE OMOSESSUALE, ANCHE SE ERA OMOSESSUALE PIÙ CHE OGNI ALTRA COSA..."

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DALI' AMANDA DALI' AMANDA

Maurizio Stefanini per Libero Quotidiano

 

Clamoroso in Spagna: un giudice ordina l'esumazione del cadavere di SalvadorDalì per accertare se davvero era lui il padre della 62enne Pilar Abel. Eppure, finora tutti i biografi e i testimoni avevano sempre dato per assodata la sua assoluta incapacità di avere un qualsiasi tipo di rapporto sessuale che potesse avere esiti procreativi!

 

Ma Pilar Abel insiste, ormai da dieci anni. Residente in quella Girona che è l'ultimo capoluogo di provincia della Catalogna prima della Francia, piuttosto nota a livello cittadino come astrologa e cartomante in una tv locale, la donna riuscì a far venire il dubbio Robert Descharnes: il pittore e regista che fu anche segretario e biografo di Dalí, oltre che suo collaboratore artistico.

 

Col suo aiuto nel 2007 si fece un test al dna nel 2007 comparandolo con resti di pelle e capelli restati nella maschera di gesso fatta a Dalí poco prima della morte; e un nuovo test fu fatto nel 2008,conmateriale posto a disposizione dallo stesso Decharnes.

 

Ma i risultati, lei dice, non le furono mai comunicati. «Perché dimostravano che era mio padre», insiste lei. «Perché i risultati erano negativi» sostiene invece Nicolas Descharnes: il figlio di Robert, che è morto nel 2014. Nel marzo del 2015 Pilar è allora ricorsa in tribunale. Il suo avvocato: quel Francesco Bueno che tentò invano di far riconoscere nel cameriere Albert Solá un figlio dell'ex-re Juan Carlos.

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Come spiega la donna, sua madre era stata domestica in una casa di amici del pittore, e le ha sempre ripetuto di averla avuta da una relazione con lui. «Solo mi mancano i baffi »,dice pure Pilar, ritenendo di avere con Dalí una forte somiglianza. Adesso una giudice di Madrid ha disposto che «è necessaria la prova biologica di investigazione della paternità di María Pilar Abel Martínez rispetto a D. Salvador Dalí Domenech».

 

Presumibilmente, la macabra procedura verrà portata a termine a luglio. Se accertata, la paternità avrebbe innanzitutto conseguenze sul piano dell'eredità: non a caso, la causa di Pilar è contro quella Fundación Gala Dalí che prende il nome dalla moglie del pittore, oltre che contro il Ministero delle Finanze spagnolo. Ma ci sarebbe soprattutto da riscrivere le biografie. In particolare quella che l'ispanista irlandese Ian Gibson scrisse nel 1997 col titolo The Shameful Life of Salvador Dali , e che finora era ritenuta pressochè definitiva. «Dalí non ha mai nascosto la sua condizione di timido o di impotente.

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Arrivo a dire davanti a una telecamera della Bbc che non c'è grande arte senza impotenza », spiega ad esempio Gibson, che è anche biografo di Federico García Lorca. Si è dunque occupato sui due versanti del famoso amore omosessuale che unì il giovane Dalí al poeta poiucciso allo scoppio della Guerra Civile. Tra i due c'è anche un epistolario che lo studioso e giornalista Victor Fernández ha raccolto nel volume Querido Salvador, Querido Lorquito, e nel quale spesso la passione è descritta in termini da pornografia pura.

 

In seguito Dalí avrebbe sposato l'oriunda russa Gala Éluard, il cui vero nome era Elena Ivanovna Diakonova, e che prima che di lui era stata la moglie del poeta Paul Éluard. Ma a quanto riferiscono appunto questi biografi, confermano vari testimoni e fanno capire anche i materiali autobiografici lasciati dallo stesso Dalí, il pittore aveva una paura patologica del contatto fisico.

 

Era stata innescata anche dalle fissazioni del padre, che permetterlo in guardia dalle malattie venere e fin da piccolo gli aveva mostrato in quantità immagini di genitali devastati dalla sifilide. Secondo Amanda Lear, sua modella, «Dalí non aveva relazione sessuale alcuna perché era impotente. Diceva che i geni non devono riprodursi». «Con Gala viveva un amore cerebrale. Senza di lei, era perduto.  E lei accettava tutto di lui».

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Secondo Gibson, in pratica tutta la vita sessuale di Dalí fu di tipo onanistico: da solo, o per l'interposta persona di Federico e di Gala. «Gancía Lorca fu per Dalí il grande amore che non poté essere perché Dalí la cosa che temeva di più era essere omosessuale, anche se in realtà era omosessuale più che ogni altra cosa», spiega.

 

«Gala fu la persona che gli permise di andare per la vita come se fosse eterosessuale». Insomma, scoprire che invece Salvador faceva figli con le cameriere, non è magari proprio come scoprire che Giacomo Leopardi andava a letto con Silvia: ma poco ci manca

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