nino cartabellotta

''LA LOMBARDIA È LA NOSTRA WUHAN E IL TEMPO È QUASI SCADUTO'' - SELVAGGIA LUCARELLI INTERVISTA NINO CARTABELLOTTA, MEDICO CHE SI OCCUPA DI TRACCIARE I DATI DEL CORONAVIRUS, CHE PERÒ LAMENTA L'OMERTÀ DEL GOVERNO: ''I POSTI IN TERAPIA INTENSIVA SI RIEMPIONO SEMPRE PIÙ. E NON CONOSCIAMO NIENTE DEI PAZIENTI CHE STANNO DIETRO AI NUMERI SNOCCIOLATI OGNI SERA DAL CAPO DELLA PROTEZIONE CIVILE. NON È NEMMENO STATA STANDARDIZZATA UNA SCHEDA DI RACCOLTA DATI. SAPPIAMO UNA COSA: BISOGNA RISPETTARE QUARANTENA E ISOLAMENTO''

 

 

 

 

 

Selvaggia Lucarelli per www.tpi.it

 

selvaggia lucarelli video-reportage dalla zona rossa del coronavirus

L’Italia è in quarantena a causa del Coronavirus: da oggi, infatti, le scuole sono chiuse su tutto il territorio nazionale, cinema e teatri hanno abbassato le saracinesche, mentre nei prossimi giorni tutti gli eventi sportivi si disputeranno senza spettatori. Sono solo alcune delle misure prese dal Governo, insieme alle raccomandazioni igienico sanitarie, per contrastare l’epidemia di COVID-19 nel nostro Paese. Basteranno per contenere la diffusione del virus in Italia? TPI lo ha chiesto al professor Nino Cartabellotta, tra i più autorevoli metodologi italiani.

 

nino cartabellotta

Medico chirurgo, Cartabellotta è presidente della Fondazione Gimbe, Gruppo italiano per la medicina basata sulle evidenze, nata con l’obiettivo di diffondere in Italia la cultura e gli strumenti dell’EBM attraverso iniziative di formazione, editoria e ricerca. Cartabellotta ha spiegato, attraverso i dati elaborati dalla Fondazione Gimbe, quali sono le criticità attuali e cosa bisogna fare per vincere la sfida contro il Coronavirus.

I valori della Lombardia hanno un incremento più rapido di quello delle altre Regioni. Perché?

Per varie ragioni: innanzitutto la bassa lodigiana è il focolaio principale, in sostanza la nostra Wuhan; in secondo luogo perché l’epidemia si è sviluppata in ambito ospedaliero con rapida identificazione dei soggetti infetti; infine perché sono stati eseguiti numerosi tamponi (12.138).

Quello che fa più impressione è che i valori assoluti per l’Italia sono gli stessi dalla Cina (considerando come giorno 1 italiano il 20 febbraio e giorno 1 cinese il 15 gennaio), ma abbiamo meno di 1/20 degli abitanti della Cina. E cosa comporta?

 

I numeri della Cina sino a fine gennaio sono da prendere con cautela, nel senso che è verosimile fossero molto più elevati. In ogni caso l’impennata del numero di casi in Italia è molto più ripida (figura 1) di quella cinese e molto simile a quella della Corea, dove i 31 casi del 18 febbraio sono diventati 5.328 il 4 marzo. Le conseguenze della rapida impennata purtroppo le stiamo già toccando con mano: nell’impossibilità di contenere l’incremento percentuale dei casi l’assistenza sanitaria rischia di andare in tilt.

 

Stando ai dati di ieri ci sono 295 persone in terapia intensiva. Quanti sono i posti letto in terapia intensiva in tutta Italia? Con questa tendenza, quanti giorni abbiamo prima che siano tutti esauriti?

 

codogno – panico coronavirus 1

Secondo i dati del ministero della Salute aggiornati al 2018 in Italia i posti letto di terapia intensiva sono 5.293 tra pubblici e privati accreditati. La situazione è particolarmente critica in Lombardia: ha una dotazione di 859 posti letto di terapia intensiva, ma ben 209 sono occupati da pazienti affetti da Coronavirus (figura 2). Il ministero della Salute ha già emanato una circolare per aumentare del 50% il numero dei posti letto in terapia intensiva, ma non potrà essere una misura immediata.

 

Quindi quanto tempo abbiamo?  

In Lombardia se si mantiene il trend attuale (+20-25% al giorno), in assenza di adeguate contromisure (rimandare interventi chirurgici non programmati, attivare posti di semi-intensiva, coinvolgere il privato accreditato), il tempo è quasi scaduto, anche perché le terapie intensive devono accogliere anche altri pazienti gravi.

 

Qual è l’identikit del paziente ricoverato in terapia intensiva? È la stessa della Cina, della Corea, o c’è differenza?

Non lo conosciamo. Non conosciamo nulla dei pazienti che stanno dietro ai numeri snocciolati ogni sera dal capo della Protezione Civile Borrelli. Non è nemmeno stata standardizzata una scheda di raccolta dati per i pazienti positivi al Coronavirus. Di cui oggi non sappiamo assolutamente NULLA.

 

Perché in Corea il tasso di mortalità è molto più basso che quello italiano?

Il dato è impressionante: in Corea 32 decessi su 5.328 casi, in Italia 107/3.089. Ovvero per tasso di letalità Italia batte Corea 3,4% a 0,6%. Un dato che sicuramente gioca a nostro sfavore è la popolazione più anziana, ma non credo spieghi una differenza sul tasso di letalità di 5-6 volte superiore. Purtroppo, in assenza di dati sulle caratteristiche cliniche, epidemiologiche e assistenziali dei pazienti è molto azzardato fornire spiegazioni certe.

 

È ancora possibile contenere la diffusione all’interno dei focolai? Se sì, cosa bisogna fare? Oppure tutta l’Italia è già esposta al contagio?

nino cartabellotta

La Cina ha insegnato a tutto il mondo come si trasmette e come si debella il virus. Europa, America e altri sono stati a guardare pensando di essere immuni senza preparare strutture sanitarie e popolazione allo tsunami. Il virus è già ampiamente diffuso in tutta Italia: escludendo Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, ieri il numero totale dei casi nelle altre regioni era 365, quasi il 12% (figura 3). Emblematico il caso delle Marche: il 26 febbraio ha registrato il primo caso, il 4 marzo ne ha riportati 84, di cui 34 ricoverati con sintomi e 15 in terapia intensiva.

 

Il contagio può essere rallentato solo con misure di distanziamento sociale: dall’isolamento dei malati alla tracciatura dei contatti, dalla quarantena delle persone esposte al virus alla chiusura delle scuole, dalle misure relative ai luoghi di lavoro (es. smart working) all’evitare gli assembramenti di persone. Misure estese (in ritardo) a tutta Italia dal DPCM pubblicato il 4 marzo.

Le precedenti esperienze di pandemie influenzali, in particolare quella del 2009-2010, hanno dimostrato che è impossibile contenerle nel focolaio iniziale, né prevenire a medio termine la diffusione internazionale dell’infezione. In assenza di vaccini e di farmaci antivirali efficaci, le uniche misure per rallentare la diffusione del Coronavirus sono quelle di distanziamento sociale che permettono di ottenere 3 risultati. Anzitutto ritardare il picco epidemico guadagnando tempo per preparare adeguatamente il sistema sanitario; in secondo luogo ridurre l’entità del picco epidemico per evitare il collasso del sistema sanitario; infine distribuire le infezioni su un arco temporale più lungo, per consentire una migliore gestione dei casi. In altri termini per evitare che una mareggiata (area azzurra) si trasformi in tsunami (area arancione). (figura 4)

EPIDEMIE E DIFFUSIONE

Ovviamente se le regole dettate dal Governo a livello nazionale sono condicio sine qua non per contenere il COVID-19, serve la massima attenzione delle amministrazioni locali e, soprattutto, il senso di responsabilità dei cittadini: dobbiamo accettare che servono rinunce individuali, tempo e pazienza.

 

È possibile che in regioni con un sistema sanitario meno efficiente i numeri possano aumentare con una frequenza più rapida?

La regola generale è “chi cerca trova”: ovvero il numero dei casi è condizionata anche dal numero di tamponi effettuati. Nel meridione quello che più preoccupa non è l’aumento dei casi lievi, ma quello dei casi gravi che richiedono ospedalizzazione o addirittura terapia intensiva. Per essere molto franchi, nessuna Regione del sud è in condizioni di affrontare un’emergenza come quella che sta cercando, con grande difficoltà, di fronteggiare la Lombardia.

 

Si può immaginare un modello simile a quello della Cina, con i contagi in diminuzione dopo 45 giorni dall’inizio “ufficiale” dell’epidemia? Cosa ci dicono i numeri? Oppure le misure attuate in Italia sono diverse e quindi diverso il decorso?

È presto per fare ipotesi e vedere i risultati delle misure attuate. Ma ribadisco, la Cina ci ha insegnato come combattere con successo il COVID-19. Noi la lezione l’abbiamo imparata solo a metà.

codogno – panico coronavirus 2selvaggia lucarelli video-reportage dalla zona rossa del coronavirus

 

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - C’ERA UNA VOLTA LA LEGA DI SALVINI - GETTATO ALLE ORTICHE CIÒ CHE RESTAVA DEI TEMI PIÙ IDENTITARI DEL CARROCCIO, DECISO A RIFONDARLO NEL PARTITO NAZIONALE DELLA DESTRA, SENZA ACCORGERSI CHE LO SPAZIO ERA GIÀ OCCUPATO DALLE FALANGI DELLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, HA PERSO IL LUME DELLA RAGIONE: UNA FURIA ICONOCLASTA DI NAZIONALISMO, SOVRANISMO, IMPREGNATA DI RAZZISMO, XENOFOBIA, MASCHILISMO E VIOLENZA VERBALE - SECONDO I CALCOLI DEI SONDAGGISTI OGGI QUASI LA METÀ DEI CONSENSI DELLA LEGA (8,8%) APPARTIENE AI CAMERATI DEL GENERALISSIMO VANNACCI CHE MICA SI ACCONTENTA DI ESSERE NOMINATO VICESEGRETARIO DEL CARROCCIO: CONSAPEVOLE CHE L’ELETTORATO DI ESTREMA DESTRA, AL SURROGATO, PREFERISCE L’ORIGINALE, SI È TRASFORMATO NEL VERO AVVERSARIO ALLA LEADERSHIP DEL CAPITONE, GIÀ CAPITANO - OGGI SALVINI, STRETTO TRA L’INCUDINE DELL'EX GENERALE DELLA FOLGORE E IL MARTELLO DI MELONI, È UN ANIMALE FERITO, QUINDI PERICOLOSISSIMO, CAPACE DI TUTTO, ANCHE DI GETTARE IL BAMBINO CON L'ACQUA SPORCA...

giorgia meloni nicola fratoianni giuseppe conte elly schlein matteo ricci

DAGOREPORT – BUONE NOTIZIE! IL PRIMO SONDAGGIO SULLO STATO DI SALUTE DEI PARTITI, EFFETTUATO DOPO LA SETTIMANA DI FERRAGOSTO, REGISTRA UN CALO DI 6 PUNTI PER FRATELLI D'ITALIA RISPETTO ALLE EUROPEE 2024 (IL PARTITO DELLA MELONI, DAL 29% PASSEREBBE AL 23) - A PESARE È LA SITUAZIONE ECONOMICA DEL PAESE, DALLA PRODUTTIVITÀ CALANTE DELLE IMPRESE A UN POTERE D’ACQUISTO AZZERATO DAI SALARI DA FAME - IL TEST DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, CHE CHIAMA ALLE URNE 17 MILIONI DI CITTADINI,   POTREBBE DIVENTARE UN SEGNALE D'ALLARME, SE NON LA PRIMA SCONFITTA DELL’ARMATA BRANCAMELONI - A PARTIRE DALLE PERDITA DELLE MARCHE: IL GOVERNATORE RICANDIDATO DI FDI, FRANCESCO ACQUAROLI, È SOTTO DI DUE PUNTI RISPETTO AL CANDIDATO DEL CAMPOLARGO, IL PIDDINO MATTEO RICCI - LA POSSIBILITÀ DI UN 4-1 PER IL CENTROSINISTRA ALLE REGIONALI, MESSO INSIEME ALLA PERDITA DI CONSENSI ALL'INTERNO DELL'ELETTORATO DI FDI, MANDEREBBE IN ORBITA GLI OTOLITI DELLA DUCETTA. NEL CONTEMPO, DAREBBE UN GROSSO SUSSULTO AI PARTITI DI OPPOSIZIONE, SPINGENDOLI AD ALLEARSI PER LE POLITICHE 2027. E MAGARI FRA DUE ANNI LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" SARÀ RICORDATA SOLO COME UN INCUBO...

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - GENERALI, MEDIOBANCA, MPS, BPM: NESSUN GOVERNO HA MAI AVUTO UN POTERE SIMILE SUL SISTEMA FINANZIARIO ITALIANO - MA LA VITTORIA DI OGGI DEI CALTA-MELONI PUÒ DIVENTARE LA SCONFITTA DI DOMANI: “SENZA UN AZIONARIATO DI CONTROLLO STABILE IN GENERALI, NON BASTERÀ LA SBILENCA CONQUISTA DI MEDIOBANCA PER METTERE AL SICURO LA GESTIONE DEL RICCO RISPARMIO ITALIANO (800 MLD) CHE TUTTI VORREBBERO RAZZIARE” - L’ULTIMA, DISPERATA, SPERANZA DI NAGEL GIACE TRA I FALDONI DELLA PROCURA DI MILANO PER L'INCHIESTA SULLA TORBIDA VENDITA DEL 15% DI MPS DA PARTE DEL MEF A CALTA-MILLERI-BPM – UNA SGRADITA SORPRESA POTREBBE ARRIVARE DAGLI 8 EREDI DEL VECCHIO - PIAZZA AFFARI? SI È FATTA GLI AFFARI SUOI: METTERSI CONTRO PALAZZO CHIGI PUÒ NUOCERE ALLA SALUTE DI UNICREDIT, BENETTON, MEDIOLANUM, FERRERO, LUCCHINI, UNIPOL, ENTI PREVIDENZIALI, ETC. – L’ERRORE DI NAGEL E GLI ''ORRORI'' DI DONNET: DA NATIXIS AL NO ALLO SCAMBIO DELLA QUOTA MEDIOBANCA CON BANCA GENERALI…

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...