melania rizzoli michele maio cancro immunoterapia

“IL CANCRO HA GIÀ PERSO” – MELANIA RIZZOLI E IL LIBRO DELL’ONCOLOGO MICHELE MAIO SULL’IMMUNOTERAPIA: “RACCONTA LA NUOVA FRONTIERA DELLA CURA DEI TUMORI, LE GRANDI SPERANZE E I GRANDI RISULTATI” – “L’IMMUNOTERAPIA È LA NUOVA ARMA, UNA REALTÀ OGGI GIÀ CONSOLIDATA CHE ENTRA DI DIRITTO NELLE NUOVE STRATEGIE DELLA LOTTA AL CANCRO”. ECCO COME FUNZIONA

Melania Rizzoli per “Libero Quotidiano”

 

immunoterapia

È una nuova cura contro il cancro, completamente diversa dalla tradizionale chemioterapia, perché questi nuovi farmaci non vanno affatto ad uccidere le cellule cancerose, ma sono predisposti per riattivare i linfociti addormentati del paziente, cioè quelle cellule di difesa immunitaria che si erano bloccate, per stimolarle a riconoscere e distruggere il tumore e tutte le sue metastasi, ovunque esse si trovino.

 

È un nuovo e geniale approccio che sfrutta le infinite risorse del nostro organismo, che ricarica cioè le armi naturali e biologiche che circolano nel nostro sangue e che risultano inceppate, per fornirle di proiettili mirati ad aggredire il cancro alle spalle e disarmarlo, seguendo una nuova via di attacco, non più frontale, ma con un meccanismo d' azione opposto ai chemioterapici tradizionali, e che si sta dimostrando in molti casi vincente.

 

MELANIA RIZZOLI CON IL PROFESSORE MICHELE MAIO

Vi sto parlando della Immunoterapia Oncologica, ovvero degli anticorpi monoclonali, l' unica vera grande scoperta scientifica e farmacologica degli ultimi trent' anni, quei "farmaci intelligenti" che dall' anno 2.000 hanno già rivoluzionato la cura dei tumori maligni del sangue, che vanno ad annientare solo ed esclusivamente le cellule in replicazione tumorale, risparmiando quelle sane, portando a guarigione migliaia e migliaia di malati di leucemie, mielomi e linfomi, e i quali farmaci, ora, modificati, modulati e potenziati nella loro azione, sono arrivati alla loro seconda generazione e vengono testati su malati considerati senza speranza, quelli con melanomi o adenocarcinomi metastatici ed inoperabili, molti dei quali hanno visto sparire dal proprio corpo la loro malattia, come fosse un miracolo.

 

PREMIO NOBEL JAMES ALLISON TASUKU HONJO

E invece qui non si tratta di una grazia divina, ma di scienza, di ricerca e di intuizioni illuminate che quest' anno sono state premiate con il Nobel della medicina, andato a due scienziati, James Allison e Tasuku Honjo, uno americano e l' altro giapponese, che in Italia collaborano e si scambiano dati con il Centro di Immuno-Oncologia dell' Ospedale Universitario Le Scotte di Siena, il più importante d' Europa in questo settore, diretto dal Prof. Michele Maio, e che insieme a lui sono considerati i pionieri di questa nuova tecnica terapeutica.

 

FACCIA A FACCIA

immunoterapia 3

"Il cancro ha già perso" (ed. Piemme) è il titolo del libro che il prof Maio ha pubblicato in queste settimane, scritto dal giornalista Giovanni Minoli in un "faccia a faccia" incalzante e spietato, nel quale l' oncologo italiano racconta la nuova frontiera della cura dei tumori, le grandi speranze e i grandi risultati, offrendo in quelle pagine le testimonianze dirette di una ventina di pazienti dati per spacciati, e che invece sono tornati alla vita grazie a lui ed alla sua equipe di ricercatori.

 

MICHELE MAIO GIOVANNI MINOLI IL CANCRO HA GIA' PERSO

Come è noto, ognuno di noi durante la vita sviluppa continuamente nel proprio organismo cellule degenerate in senso tumorale, che si formano per varie cause, ma il sistema immunitario riesce puntualmente ad individuarle, senza che noi ce ne accorgiamo, e ad eliminarle, evitando così che si sviluppi il cancro. A volte però i meccanismi di difesa non funzionano, si bloccano, non percepiscono più queste cellule come difettose o degenerate, e la neoplasia ha così modo di formarsi, di attecchire, di crescere e di diffondersi, perché le cellule tumorali sono infide, trovano il modo di mascherarsi, di ingannare il sistema immunitario, e quindi di non farsi riconoscere e distruggere.

L' immunoterapia ha appunto questo scopo, ed in pratica fa regredire il tumore perché letteralmente rieduca il sistema immunitario e i suoi linfociti a svolgere la funzione di sorveglianza della degenerazione neoplastica cellulare, a contrastare la progressione della malattia, e la sfida attuale è quella di estendere queste nuove terapie a più forme tumorali possibili.

immunoterapia 5

 

Nel centro di Siena del prof Maio infatti, i risultati più straordinari si sono avuti con il melanoma invasivo ed il tumore del polmone metastatico, ma si stanno testando molte altre forme neoplastiche come il cancro del colon, del pancreas, del seno e dell' ovaio. La prossima sfida è capire perché l' onco-immunologia funziona benissimo sui tumori maligni del sangue e su alcuni tipi di neoplasie piuttosto che su altre, ma la strada ormai è tracciata, e su quel solco si sta lavorando alacremente nei laboratori scientifici e farmacologici di tutto il mondo.

 

melania rizzoli

L' immunoterapia è quindi la nuova arma contro i tumori, una realtà oggi già consolidata che entra di diritto nelle nuove strategie della lotta al cancro, e il più grande appuntamento mondiale dedicato all' oncologia clinica, il congresso Asco di Chicago, è stato dedicato appunto a questo innovativo approccio terapeutico.

 

CURE CLASSICHE

Naturalmente la classica chemioterapia resta tuttora la cura di base per le neoplasie, perché la immunoterapia viene attualmente usata non come prima scelta, ma come supporto nella regressione di malattia curata con la medicina tradizionale, oppure quando i farmaci chemioterapici hanno fallito, e non tutti i pazienti neoplastici sono ritenuti idonei a questo tipo di somministrazione farmaceutica, che pure ha i suoi effetti collaterali.

 

immunoterapia 2

Ma i risultati eccezionali ottenuti su ammalati considerati spacciati accendono grandi speranze, e fanno prevedere una svolta epocale nel trattamento del male del secolo. Tuttavia molti sono gli oncologi che dissentono, che obiettano, che storcono il naso, che si trovano in difficoltà di fronte agli oltre 150mila pazienti che muoiono ogni anno in Italia a causa del cancro, e soprattutto di fronte a quei malati terminali che iniziano a chiedere della immunoterapia, che vogliono provarla come ultima speranza, e che si domandano se nel loro caso è stato sbagliato qualcosa, o se sono stati commessi errori di valutazione o terapeutici.

 

PROTEINA TUMORE

Ma questo succede regolarmente quando vengono sintetizzate nuove molecole più efficaci ed incisive delle vecchie, e che, pur essendo in fase clinica sperimentale, dimostrano effetti più efficaci e mirati, e che soprattutto promettono regressioni di malattia o guarigioni una volta ritenute impossibili.

 

È doveroso sottolineare che il prof Michele Maio nel suo libro dal titolo così forte, tiene a precisare che il cancro ha già perso molte battaglie ma che non ha ancora perso la guerra, aggiungendo però che la immunoterapia è il futuro, che tecnicamente è un concetto semplice quanto rivoluzionario, perché sfruttare e pilotare il sistema immunitario del paziente ammalato affinché esso stesso possa rispondere in modo adeguato alla presenza di un agente estraneo come il cancro è la strada maestra, oggi spianata e confortata dai tanti casi clinici liberati dalle metastasi letali, che vedono allungare la loro sopravvivenza di oltre dieci anni.

immunoterapia 1

 

E la "chiacchierata" dello scienziato Maio con Giovanni Minoli si conclude con l' augurio di ritrovarsi tra qualche anno ancora insieme per una nuova intervista, o magari per un nuovo libro, del quale il professore immagina e suggerisce al giornalista già il titolo: "C' era una volta la chemioterapia del cancro".

immunoterapia 4

Ultimi Dagoreport

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…