1. SI SALVI CHI PUÒ DA “BANCHIERI & COMPARI”! IL NUOVO LIBRO-CHOC DI GIANNI DRAGONI 2. NEL 2011 LA BCE HA ELARGITO ALLE BANCHE EUROPEE 1019 MILIARDI I. LE ITALIANE SONO QUELLE CHE HANNO OTTENUTO DI PIÙ: 270 MILIARDI. DOVE SONO FINITI QUESTI SOLDI? 3. IL FISCO HA CONTESTATO LE BANCHE ITALIANE PER QUATTRO/CINQUE MILIARDI DI EURO DI IMPOSTE NON PAGATE E SANZIONI. HA RECUPERATO SOLO UN MILIARDO. E GLI ALTRI? 4. COME HANNO FATTO DELLA VALLE, MONTEZEMOLO E PUNZO A POSSEDERE IL 33,5% DELLA NTV CON 20 MILIONI, MA HANNO GIÀ INCAMERATO PROFITTI PER QUASI 25 MILIONI DI EURO 5. NEL 2008 LUCHINO & DIEGUITO CHIESERO A BENETTON E CALTAGIRONE DI ENTRARE IN NTV, MA I DUE RIFIUTARONO PER NON FAR INCAZZARE MORETTI (SUOI SOCI IN GRANDI STAZIONI)

STRALCI DEL LIBRO DI GIANNI DRAGONI "BANCHIERI & COMPARI" (CHIARE LETTERE EDITORE)


1. DOVE SONO FINITI?
"Tra la fine del 2011 e il febbraio del 2012 la Bce ha elargito alle banche 1019 miliardi in totale. Le italiane sono quelle che hanno ottenuto di più: circa 270 miliardi. Dove sono finiti questi soldi?"

2. MONTE DEI PAZZI DI SIENA
"L'errore maggiore non è stato comprare Antonveneta ma 27 miliardi di titoli di Stato che oggi ci mangiano cinque miliardi di capitale. Senza questi titoli non avremmo avuto bisogno di supporto pubblico." Alessandro Profumo, neopresidente del Monte dei Paschi, 28 agosto 2012.

3. LIGRESTI, QUNATI LICENZIAMENTI
"Ligresti è indebitato per più di due miliardi verso le banche. Nonostante questo, Unicredit ha messo a sua disposizione 205 milioni. La stessa banca ha deciso di tagliare 5200 dipendenti entro il 2015. Ma la perdita causata dal salvataggio di Ligresti corrisponde al costo di mille dipendenti in un anno. E Intesa ha aumentato i tagli da 3000 a 5000 posti."

4. TESORO ALLA DERIVA-TI
"Il 3 gennaio 2012 il Tesoro ha pagato due miliardi e 567 milioni di euro alla Morgan Stanley per estinguere alcuni contratti derivati stipulati nel 1994."

5. FISCO FA FIASCO CON LE BANCHE
"Il fisco ha mosso contestazioni alle banche italiane per una somma tra i quattro e i cinque miliardi di euro di imposte non pagate e sanzioni. Ha recuperato solo un miliardo. E gli altri?"

6. BUSTE PAGA
"Stipendi dei top manager delle banche: nel 2011 Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca, ha ricevuto 2,93 milioni lordi; Pier Francesco Saviotti del Banco popolare 2,03 milioni; Federico Ghizzoni di Unicredit 2,01 milioni; Giovanni Bazoli, presidente di Intesa Sanpaolo, 1,62 milioni, e l'ex amministratore Corrado Passera 3,26 milioni." "Penso che il momento del rimorso e delle scuse da parte delle banche debba considerarsi finito." Bob Diamond, amministratore delegato della Barclays, al Parlamento inglese nel gennaio del 2011. Un anno e mezzo dopo si è scoperto che la banca manipolava sottobanco il Libor e l'Euribor, i tassi di riferimento del mondo finanziario.

7. UN TRENO IN MANO ALLE BANCHE
«Abbiamo investito un miliardo» ha detto Montezemolo alla partenza di Italo per celebrare il nuovo miracolo italiano. E da dove arriva questo miliardo? Non dalle sue tasche, né da quelle di Della Valle, Punzo e Sciarrone. I quattro soci hanno fatto leva sull'incremento di valore di Ntv derivante dall'autorizzazione per l'alta velocità rilasciata dal governo Prodi. Poi hanno fatto entrare con aumenti di capitale altri azionisti, e ogni volta il valore di Ntv è lievitato.

Nel giugno del 2008 è entrata Banca Intesa, che ha comprato il 20 per cento e lo ha pagato 60 milioni. La banca ha fatto anche il piano finanziario, quindi l'istituto all'epoca guidato da Passera è lo sponsor principale dell'iniziativa, come lo è per la Cai-Alitalia. Un passaggio mai raccontato di questa vicenda è che Montezemolo e Della Valle hanno proposto l'operazione anche ai Benetton e al costruttore Francesco Gaetano Caltagirone, ma questi gruppi non sono entrati nella Ntv perché fanno già parte, con le Ferrovie dello Stato, della società Grandi stazioni.

E hanno voluto evitare il rischio di aprire un conflitto con Moretti, il ruvido amministratore delle Fs. Nell'affare entrano invece le ferrovie statali francesi (Sncf ), nonostante siano anch'esse socie di Grandi stazioni. Il 23 ottobre 2008 Sncf ha comprato il 20 per cento di Ntv, pagandolo 84 milioni. Insomma, tra l'ingresso di Intesa in giugno e l'arrivo dei francesi in ottobre il valore della società si sarebbe incrementato del 40 per cento.

Gli altri soci imbarcati su Italo sono l'imprenditore Alberto Bombassei (produttore di freni che vende anche alla Fiat e alla Ferrari, cioè a Montezemolo), le assicurazioni Generali e l'imprenditrice di Bologna Isabella Seragnoli. In ognuno di questi passaggi i soci fondatori hanno ceduto quote ai nuovi arrivati con i diritti di opzione per l'aumento di capitale. In questo modo la loro partecipazione si è ridotta: oggi i tre insieme possiedono il 33,5 per cento della Ntv, ma hanno già incamerato profitti complessivi per circa 25 milioni di euro al netto delle tasse.

Questa somma corrisponde ai capitali impiegati dai tre amici-soci per Ntv.10 E il valore della società, secondo il bilancio delle ferrovie francesi, oggi è di 375 milioni. Un terzo del capitale appartiene ai tre moschettieri dell'alta velocità, Montezemolo, Della Valle e Punzo, quindi la loro porzione di Ntv avrebbe raggiunto il valore di 120 milioni prima ancora che il capotreno fischiasse la partenza di Italo.

L'altro aspetto curioso della vicenda è che le quote di tutti i soci di Ntv sono in mano alle banche finanziatrici (Intesa, Monte dei Paschi, Bnl e altre), a garanzia dei crediti per i soldi prestati per gli investimenti. Infatti il grosso del miliardo di cui ha parlato Montezemolo, circa 700 milioni, arriva dai prestiti delle banche. I treni Alstom non sono stati comprati ma acquisiti con un contratto di leasing della durata di 144 mesi stipulato attraverso una società del gruppo Intesa, la Leasint. In conclusione, i capitali versati dai soci di Ntv ammontano a 264 milioni.

Di questi, 244 milioni li hanno messi soprattutto le ferrovie francesi, banca Intesa, poi le Generali, Bombassei e Seragnoli. Le società personali di Montezemolo, Della Valle e Punzo hanno versato una ventina di milioni e li hanno già recuperati. Insomma, i soldi veri usciti dalle tasche dei privati che hanno lanciato Italo sono davvero pochi.

 

 

gianni dragoni banchieri e compari gianni dragoni banchieri e compari front SEDE DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA alessandro profumo SALVATORE LIGRESTI FEDERICO GHIZZONI A CERNOBBIO jpegMORGAN STANLEY FISCOALBERTO NAGEL Corrado Passera

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…