ALITALIA, DAL DECOLLO AL TRACOLLO - NEI CONTI DEL PRIMO TRIMESTRE 2017 C'E' GIA’ UN BUCO DI 200 MILIONI – E OGGI ARRIVANO I 600 MILIONI DEL PRESTITO PONTE – I COMMISSARI VOGLIONO RIVEDERE LE FORNITURE DI CARBURANTE ED IL LEASING DEGLI AEREI – IL REBUS DEI BIGLIETTI

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Filippo Santelli per la Repubblica

 

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Alitalia ha perso circa 500 milioni nel 2016 e altri 200 solo nel primo trimestre del 2017. Bastano queste cifre a spiegare l'urgenza con cui si stanno muovendo i commissari Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari per individuare i primi costi da tagliare. In cima alla lista ci sono gli onerosi contratti derivati su carburante e tassi di cambio, e la convinzione è di poter trovare una soluzione a stretto giro, entro la fine della settimana.

 

Se quegli strumenti di assicurazione stipulati con diverse banche, italiane e straniere, potranno come sembra essere qualificati come contratti finanziari, i commissari avranno la facoltà di scioglierli in maniera unilaterale, senza penali. Una mossa che, ha spiegato Gubitosi nei giorni scorsi, potrebbe bloccare un'emorragia da 120 milioni di euro.

 

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Più difficile invece si annuncia la revisione degli accordi industriali di leasing, gli affitti degli aerei stipulati dalla controllata irlandese di Alitalia. I consulenti legali li stanno studiando, ma è probabile che stracciarli costerebbe caro. L'alternativa è sedersi al tavolo con le società di leasing per rinegoziarli a condizioni più vantaggiose di quelle attuali, fino al 15% più care rispetto alla concorrenza. Rivisti i derivati, sarà il secondo dossier aperto dai commissari, insieme a quelli sulle altre forniture.

 

Per garantire la continuità dei voli Alitalia deve versare diritti di sorvolo e di scalo, oltre che pagare manutenzione e servizi di handling. Con l'avvio del commissariamento i crediti degli ultimi due mesi sono stati congelati e in queste ore diversi partner, molti dei quali rimasti coinvolti anche dal fallimento del 2008, si sono fatti avanti per chiedere garanzie.

 

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Verso alcuni operatori, specie quelli italiani che dipendono molto da Alitalia, la capacità negoziale è più forte, con altri soggetti internazionali meno. Per evitare che interrompano i servizi i commissari potrebbero garantire pagamenti più celeri rispetto ai due mesi ordinari, sfruttando il prestito pubblico da 600 milioni che arriverà oggi nella casse della compagnia.

 

Garantite queste forniture essenziali per volare, l'obiettivo è aggredire ogni spesa tagliabile, comprese quelle del personale. Mercoledì i commissari hanno in programma un primo incontro con i sindacati: non si dovrebbe parlare di cifre, ma Gubitosi ha già messo in chiaro che la ristrutturazione non sarà indolore. Del resto, se l'obiettivo è aprire già entro 15 giorni alle manifestazioni di interesse, sarà decisivo presentare al mercato una compagnia sulla via del risanamento.

 

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Il bilancio al 28 febbraio parla di 2,3 miliardi di passività a fronte di 921 milioni di attivi, tra cui anche marchio e avviamento che non potranno che svalutarsi. Per avere qualche chance di vendere, è chiaro che i debiti, compreso quello verso lo Stato, dovranno essere lasciati in una bad company. E che quella "sana" che andrà in vetrina avrà un perimetro molto più limitato di quello attuale: "Sarà necessario tagliare le rotte maggiormente in perdita, in Italia e in Europa, con relativi esuberi ", dice Andrea Giuricin, docente di Economia dei Trasporti all'Università Bicocca di Milano. Nuovo perimetro che nell'idea dei commissari potrebbe essere definito a cavallo dell'estate, anche sulla base delle trattative con i soggetti interessati all'acquisto.

 

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Margini di manovra strettissimi, "al limite del miracolo" dice Giuricin, specie perché una variabile ancora più importante dei costi sono i ricavi, i biglietti venduti, vero tallone d'Achille della compagnia. Gubitosi ha garantito l'operatività dei voli per la decisiva stagione estiva, ma il problema, visto l'orizzonte limitato del commissariamento, è destinato a riproporsi per i mesi successivi.

 

Chi lavora in prima linea come agenzie e tour operator rileva un deciso calo delle prenotazioni. "Siamo preoccupati per la stagione invernale - dice Nardo Filippetti, presidente dell'associazione di categoria Astoi - solo se tutelati potremo confermare gli acquisiti". Nella migliore delle ipotesi, identificato un compratore, queste garanzie potrebbero arrivare estendendo il commissariamento al periodo delle trattative. Nella peggiore, il calo degli introiti potrebbe rendere vano il taglio dei costi. E allontanare gli acquirenti.

 

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