ASOCIAL NETWORKS - I PENSIONATI SONO PAZZI PER LE NUOVE TECNOLOGIE, MENTRE I ‘NATIVI DIGITALI’, CHE LE CONOSCONO BENE, LE CONSIDERANO PERICOLOSE

Uno studio mostra che negli elementi negativi, gli italiani vedono smartphone, computer e social network come gli americani: distraggono eccessivamente, generano una società pigra e logorano la comunicazione fra le persone - Più si è vecchi, più si apprezzano, e si usano con più disinvoltura (tanto da rimanerne spesso fregati)...

Condividi questo articolo


Daniele Marini - Università di Padova - per “la Stampa

 

la corsia di texting a chongqing la corsia di texting a chongqing

La nostra è una società altamente «permeabile», oltre che «liquida», per usare la nota categoria introdotta da Bauman. Permeabile perché l’uso (e talvolta l’abuso) dei nuovi strumenti di comunicazione travalica i confini delle sfere di vita, li penetra rendendoli più labili.

È sufficiente osservare alcuni modi di agire quotidiani per rendersi conto di quanto sia sempre più difficile separare i momenti e gli ambiti della vita. L’uso del cellulare anche quando si è a tavola con ospiti o in famiglia. Conversare ad alta voce al telefono quando si è in luoghi pubblici, sul treno o in metropolitana.

 

SMARTPHONE RAGAZZI RISTORANTE TEENAGER TELEFONO SMARTPHONE RAGAZZI RISTORANTE TEENAGER TELEFONO

Inviare messaggi o telefonare (magari senza vivavoce), anche se si è alla guida. L’elenco potrebbe continuare e con episodi più o meno sgradevoli che giungono alla maleducazione. Così, la sfera del lavoro si confonde con quella della vita familiare, perché possiamo essere reperibili da mail e messaggi anche nei weekend o durante le ferie.

 

bimbo smartphone in aereo bimbo smartphone in aereo

L’ambito lavorativo, a sua volta, si può confondere con quello delle relazioni personali grazie ai social network. Tutto ciò indica come gli spazi della nostra vita siano permeati dalla dimensione della comunicazione e dall’utilizzo delle nuove tecnologie. E, per paradosso, mentre questi strumenti rompono i confini tradizionali dei nostri mondi, tendiamo a ricrearli nei micro-comportamenti. Quando telefoniamo o chattiamo in un luogo pubblico ci astraiamo, come se fossimo soli col nostro interlocutore. Caliamo in una sfera privata e non ci rendiamo conto che altri sono vicini a noi e ascoltano forzatamente le nostre confidenze.
 

SESSO SMARTPHONE SESSO SMARTPHONE

Quali siano le ricadute sulla vita quotidiana e sulla società dell’utilizzo delle nuove tecnologie della comunicazione è l’oggetto dell’Indagine LaST (Community Media Research in collaborazione con Intesa Sanpaolo, per «La Stampa»). Ed è interessante confrontare gli esiti con un’analoga ricerca svolta negli Usa, dove quegli strumenti sono adoperati da più tempo. A prima vista non si riscontrano differenze assai significative. In Italia come negli Usa i primi tre aspetti messi in evidenza sottolineano dimensioni negative.

 

ossessione e dipendenza da smartphone ossessione e dipendenza da smartphone

Si ritiene che smartphone e social network o Internet distraggano eccessivamente (68%, 69% negli Usa), generino una società pigra (64%, 76% negli Usa) e logorino la comunicazione fra le persone (62%, 68% negli Usa). Dunque, sono usati molto, ma prevalgono sentimenti negativi.

Tuttavia, emergono anche aspetti che tracciano una diversità fra i due mondi e raccontano di condizioni diverse. La percezione che le nuove tecnologie della comunicazione abbiano migliorato la qualità della vita è diffusa solo fra una leggera maggioranza degli italiani (57%), mentre questa è viva fra il 71% degli statunitensi. Che, poi, alimentino la creatività ottiene il consenso tra il 44% degli italiani, ma è al 65% negli Usa. Se la vita sociale è accresciuta solo per il 21% in Italia, negli Usa è al 52%. Insomma, è come se - nel nostro Paese - non si percepisse l’impatto di sistema che le nuove tecnologie hanno sulla società e sul suo funzionamento.
 

SMARTPHONE SMARTPHONE

D’altro canto non potrebbe essere diversamente. se consideriamo che in Italia l’idea di smart city è ancora un titolo più che una pratica o che le semplificazioni generate dall’utilizzo delle piattaforme tecnologiche (pensiamo alle pratiche burocratiche) hanno una diffusione limitata.
 

Profili opposti

I temi posti all’attenzione degli interpellati mettevano in evidenza sia aspetti positivi sia negativi sulle ricadute delle tecnologie della comunicazione. Per provare a fornire una misura di sintesi, sommando i diversi segni delle opzioni proposte, abbiamo ottenuto due profili che delineano gli atteggiamenti. I rispondenti si dividono, ma prevalgono i «catastrofisti» (56,2%) rispetto ai «miglioristi» (43,8%).

 

anziani sesso anziani sesso

I primi sono coloro che mettono in evidenza quasi esclusivamente le ricadute negative. Si tratta di un orientamento presente soprattutto fra gli studenti, i residenti nel Centro-Sud e i diplomati. In particolare, è inversamente proporzionale all’età: se è diffuso presso le generazioni più giovani, via via che si sale con l’età tende a stemperarsi. Paradossalmente, proprio coloro che sono nati nell’epoca digitale e sono socializzati a questo mondo sono anche i più critici e quelli che ne avvertono le ricadute peggiori.
 

All’opposto, i «miglioristi» sono quanti intravedono in larga prevalenza conseguenze positive. I pensionati, i residenti del Nord-Est e i laureati sono i profili maggiormente presenti. Ma il grado di apprezzamento è, specularmente ai «catastrofisti», proporzionale al crescere dell’età. Così, sono le fasce più adulte a osservare ricadute positive sulla propria vita.
 

SOCIAL NETWORK SOCIAL NETWORK

Le novità introdotte dalle nuove tecnologie della comunicazione, dunque, ritrovano nelle generazioni più adulte un più elevato grado di apprezzamento rispetto ai cosiddetti nativi digitali. La dimensione della scoperta e della novità e il ricordo delle condizioni passate fanno apprezzare di più le possibilità offerte dalle innovazioni.

 

Ma, forse, rendono più vulnerabili. Le generazioni più giovani, proprio perché cresciute con questi mezzi, paiono esprimere una maggiore criticità. Le usano e con gratificazione, ma ne intuiscono la pervasività. E forse ne sono più impermeabili di quanto non si pensi.
 

 

ADOLESCENTI E SOCIAL NETWORK ADOLESCENTI E SOCIAL NETWORK

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

ARCHEO-POMPINO - ANITA EKBERG IN AUTO CON FELLINI - VALENTINA CORTESE: “FEDERICO SI PORTÒ IN MACCHINA UNA DI QUELLE ATTRICIONE, CHE PIACEVANO A LUI: PROSPEROSE, ABBONDANTI, VISTOSE. INSOMMA, MENTRE ANDAVANO A OSTIA, LEI PARLAVA DELLA SUA VOCAZIONE ARTISTICA, NEANCHE FOSSE LA BERGMAN. A UN CERTO PUNTO FEDERICO COMINCIÒ AD ACCAREZZARLE I CAPELLI E POI CON LA MANO SULLA NUCA A SPINGERLA VERSO IL BASSO. FINALMENTE LA POVERETTA CAPÌ COSA STAVA ACCADENDO E, CON TUTTO IL FIATO IN GOLA, DISSE: "FEDDERICCO, IO ARTISTA, IO NO POMPETTO"

DAGOREPORT - BIDEN È MESSO MALISSIMO: IL 48% DEGLI ELETTORI DEMOCRATICI SI RICONOSCE NELLE RAGIONI DEI PALESTINESI DI GAZA (TRA I REPUBBLICANI SOLO IL 25%), E ACCUSA LA CASA BIANCA DI ECCESSIVA DEBOLEZZA NEI CONFRONTI DI NETANYAHU IN MODALITÀ “DOTTOR STRANAMORE” – HAMAS SI SPACCA: A DOHA, IL CAPO POLITICO HANIYEH VUOLE TROVARE UN ACCORDO; A GAZA, IL CAPO MILITARE YAYA SINWAR E’ CONTRARIO - NETANYAHU SI DICE FAVOREVOLE A UNA TRATTATIVA PER IL RILASCIO DEGLI OSTAGGI, MA ALLO STESSO TEMPO VUOLE SPIANARE RAFAH, L’ULTIMO FORTINO DI HAMAS, DOVE SI SONO RIFUGIATI 1 MILIONE E MEZZO DI SFOLLATI DAL NORD

ARCHEO-QUIZ - UN BELL'ANEDDOTO CHE LA DICE LUNGA SUL TIPO DI RAPPORTI CHE INTERCORRONO TRA STAMPA E POTERE - "QUALCHE TEMPO FA IL DIRETTORE DI UN GRANDE GIORNALE RICEVETTE LA TELEFONATA DEL CAPUFFICIO STAMPA DI UNA GRANDE INDUSTRIA: ‘’CARO DIRETTORE, SAPPIAMO CHE STA PER USCIRE UN SERVIZIO MONDANO DOVE COMPARE LA FOTO DI (E LÌ IL NOME DELL'AD DELLA GRANDE INDUSTRIA) ABBRACCIATO A (E LÌ IL NOME DI UNA SIGNORA, AL MOMENTO AMANTE NUMERO DUE DELL'AD). LEI CAPIRÀ, ALLA NOSTRA GRANDE INDUSTRIA QUESTO DISPIACE NON POCO" - "IL GIORNALE È GIÀ IN MACCHINA", OBIETTÒ IL DIRETTORE. CON LA VOCE DI CHI SA DI ESSERE AUTORIZZATO A TUTTO, IL CAPUFFICIO STAMPA DISSE: "VA BENE, QUANTO COSTA COMPRARE TUTTA LA TIRATURA DEL SUO GIORNALE?" – COME E’ ANDATA A FINIRE? BASTA LEGGERE DAGOSPIA…

A CASA DI CARLO DE BENEDETTI - COME SI FA, AVENDO I SUOI SOLDI, A POSARE DAVANTI A UNA PARETE A TROMPE-L'ŒIL CHE RIPRODUCE UN FINTO TRALICCIO CON VITE, DOVE C’È APPESO SOPRA UN FALSO CANALETTO IN CORNICE DORATA OSCURATO, PER GIUNTA, DALLE FOTO DEI PARENTI, DI CUI UNA IN CORNICE LEOPARDATA? - IL CUSCINO SUL DIVANO SEMBRA LA TOVAGLIA DI UNA PIZZERIA. NON PARLIAMO DEGLI ANIMALETTI POP SU UNA CONSOLLE DI MARMO - JOHN ELKANN AVRÀ DISTRUTTO “REPUBBLICA” MA LUI DEVE AVER IMPARATO DALL’ARCINEMICO BERLUSCONI A FAR FALLIRE IL BUON GUSTO… - VIDEO