BARAONDA BANCARIA - VIOLA (MPS) LA TOCCA PIANO: MATRIMONI IMPOSSIBILI TRA LE BANCHE, NEGLI ULTIMI DUE ANNI IN EUROPA NESSUNA AGGREGAZIONE - SOCI DIPENDENTI E PENSIONATI SI METTONO D'ACCORDO SULLA BPM: PER IL CONTROLLO DI PIAZZA MEDA OGGI ARRIVA IL LISTONE UNICO

Sconcerto anche fra i banchieri per il no all'azione di responsabilità contro gli ex vertici di Popvicenza - La Cisl vuole i licenziamenti allo sportello: il segretario Giulietto Romani dice che i prepensionamenti sono stati un errore… -

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Dagoreport 

 

fabrizio viola fabrizio viola

Questa mattina i dati in arrivo da Piazza Affari hanno fatto tirare un sospiro di sollievo ai banchieri italiani. Dopo l'ennesimo tonfo registrato ieri, oggi i titoli delle banche viaggiano in terreno positivo, con Unicredit a +2,33%, Mediobanca +1,9%, Intesa Sanpaolo +0,41%, Bpm +2,12%, Banco Popolare sale invece dello 0,41% nel giorno del cda chiamato a convocare l 'assemblea per l 'aumento di capitale da un miliardo di euro da varare per la fusione con l 'istituto milanese. Carige sale dell '1,49% all 'indomani dell 'assemblea che ha nominato un nuovo cda ed eletto presidente Giuseppe Tesauro. 

 

giuseppe castagna giuseppe castagna

Oggi dovrebbero arrivare novità da piazza Meda, quartier generale della PopMilano. Nella sua infinita miseria, Dagospia ha appreso che soci dipendenti e pensionati si stanno mettendo d'accordo sul nuovo ponte di comando della banca, mentre l'ad Giuseppe Castagna è al lavoro ventre a terra sul piano industriale per la fusione col Banco Popolare. Il negoziato per le nozze è stato tormentato, ma la quadra dovrebbe essere trovata. Per quanto riguarda Bpm, il rinnovo del vertice sarà definito entro questo mese e si va verso una lista unitaria che sarà contrapposta solo a quella del socio Pietro Lonardi. 

BPM BANCA POPOLARE DI MILANO BPM BANCA POPOLARE DI MILANO

 

Ma il mondo delle popolari resta comunque in acque agitate. Suscita ancora sconcerto il no dell'assemblea all'azione di responsabilità contro gli ex vertici di PopVicenza. Nonostante il disastro e i titoli dell'isitituto passati da 60 euro a meno di 7 euro, i soci non hanno preso di mira quel Gianni Zonin che si è portato a casa più di un milione di euro l'anno mandando i bilanci in malora. 

 

Che cosa succede ai lavoratori del settore, di fronte a uno scenario non proprio tranquillo? Qui entra in gioco il segretario della First Cisl con le sue sconcertanti prese di posizione. Stiamo parlando di Giulio Romani, che in un convegno di ieri a Milano, ripreso dalle colonne del Sole 24 Ore, ha dato sostanzialmente il via libera alle banche per i licenziamenti, dichiarando che: “negli ultimi 15 anni si è preferito mandare fuori la gente con i prepensionamenti e questo è stato sbagliato.

GIANNI ZONIN GIANNI ZONIN

 

E il sindacato per primo ha sbagliato, i prepensionamenti sono un costo per il sistema”. Romani si riferisce all’esborso economico che le banche devono sostenere per prepensionare un lavoratore bancario. E’ incredibile come un sindacalista, invece di tutelare i lavoratori in procinto di pensione,difenda le banche affermando che “i prepensionamenti sono un costo per il sistema”. 

 

annamaria furlan annamaria furlan

C’è da notare che soltanto il 21 dicembre 2013 all’agenzia di stampa Aska Romani aveva dichiarato: “Giornata importante, ieri, per il settore bancario. I più di 300.000 lavoratori del credito potranno ancora contare su un ammortizzatore efficiente, in grado di garantire la protezione sociale di tutta la categoria per qualsiasi situazione''. ''L'accordo raggiunto non solo mantiene ma in qualche caso migliora le previsioni del precedente fondo, rendendo possibili le flessibilità che permetteranno di far fronte anche alle situazioni più difficili. La ricerca di soluzioni di utilizzo che pongano al centro la volontarietà dei lavoratori continuerà ad essere elemento distintivo del fondo”. 

 

MPS MPS

Così parlò Giulietto  Pinocchio Romani.  Lo stesso Romani ha fatto dietro front rispetto alle valutazioni che solo un anno fa aveva dato sull’ultimo Contratto nazionale dei bancari. Ieri ha dichiarato: “è stata un’occasione persa perché avevamo  l’opportunità di prevenire certi fenomeni ma c’è stato il rifiuto a ragionare in termini di sistema”.  Mentre solo un anno fa il 1° e 2 aprile 2015 ai microfoni di Class tv, Rai 1 news e Adnkronos aveva dichiarato esattamente il contrario: “Dopo un anno e mezzo di confronti estenuanti siamo finalmente riusciti ad arrivare alla chiusura di un contratto nazionale che conferma di fatto tutte le tutele preesistenti dei 300mila lavoratori bancari e la volontà delle parti di salvaguardare l’occupazione e il salario dei lavoratori. 

 

Si tratta di un contratto non privo di sacrifici, purtroppo inevitabili in questa congiuntura economica, ma è anche un contratto che protegge la retribuzione dei lavoratori e lascia inalterate tutte le tutele garantite dal precedente contratto,  relative ad area contrattuale,  profili professionali e scatti di anzianità". Romani è fatto così: cambia parere repentinamente senza neanche farci più caso.

 

ASSEMBLEA CONFINDUSTRIA ASSEMBLEA CONFINDUSTRIA

Per fortuna, dei lavoratori bancari, le sue parole sono talmente irrilevanti che non susciteranno particolari reazioni. Secondo quanto riportato dal quotidiano della Confindustria, lo stesso segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan osserva che per contribuire a far ripartire il Paese «il sistema del credito può fare molto di più. Il mondo del credito non è un mondo a sé, ma un tassello indispensabile per l' economia del Paese». 

 

Proprio per questo, «deve riscoprire la dimensione di socialità che la Costituzione gli attribuisce. Le banche vanno rafforzate e patrimonializzate e le fusioni in questa logica possono anche essere validi strumenti, ma va cambiato il sistema». «Negli ultimi due anni - dice però Fabrizio Viola, ad di Mps - di aggregazioni in Europa ne ho viste pochissime e i motivi sono legati al fatto che tutti si interrogano su quale debba essere il modello di banca».

 

 

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