BERNANKE NON CHIUDE IL RUBINETTO MA L’ECONOMIA USA NON REAGISCE PIU’ AL “DOPING” MONETARIO DELLA FED (85 MILIARDI AL MESE)

Federico Rampini per "La Repubblica"

L'euforia dei mercati è durata poco, dopo l'annuncio che la Federal Reserve deve prolungare la "flebo" della liquidità per sostenere una crescita ancora insufficiente. In Europa le Borse hanno reagito con buoni guadagni. In America invece calma piatta.

Cinque anni dopo il disastro del 2008, ancora l'economia reale non riesce a "camminare sulle sue gambe". La maxi-multa di 920 milioni di dollari alla JP Morgan Chase è un altro segnale di allarme. Anche questa sanzione riporta alle cause originarie della grande crisi.
L'ombra sinistra del 2008 si allunga ancora su di noi. La più grande banca americana e mondiale è colta in fallo, per comportamenti non molto dissimili da quelli che portarono al crac sistemico.

La mossa a sorpresa di Ben Bernanke annunciata mercoledì sera, nella giornata di ieri è stata riesaminata in una luce più problematica. Nell'immediato quella decisione fa comodo a tutti: in America e nel resto del mondo. Riceve il plauso autorevole delNew York Times, che in un'editoriale elogia Bernanke. Gli dà atto di avere interpretato correttamente il mandato istituzionale della banca centrale, che in America (a differenza dalla Bce) per statuto deve perseguire la piena occupazione.

Ne siamo ben lontani. Non solo perché l'America ha ancora un tasso di disoccupazione del 7,5% ma anche perché i nuovi posti creati dal 2009 (fine della recessione) fino ad oggi sono in parte posti sottopagati; il potere d'acquisto della maggior parte dei lavoratori salariati è fermo, stagnante.

La ripresa c'è, almeno in America, ma è fiacca proprio perché non poggia su un diffuso miglioramento del tenore di vita e delle aspettative della middle class. La stessa ragione per cui la Fed riceve applausi, sottolinea i limiti di questa ripresa. E pone un interrogativo: la politica monetaria e` davvero onnipotente, per trainarci fuori dalle secche?

Le parole con cui Bernanke ha giustificato la sua decisione - rinviando ogni taglio al programma di acquisti di bond che crea liquidità per 85 miliardi al mese - ora vengono soppesate con cura. Il presidente della Fed è rimasto visibilmente sorpreso, e preoccupato, per l'effetto-annuncio che ebbe l'altra sua dichiarazione fatta il 22 maggio scorso.

Fu proprio allora che Bernanke iniziò a preparare i mercati al ridimensionamento degli acquisti di bond. Ebbene, il solo fatto di avere ventilato quattro mesi fa una riduzione della "pompa di liquidità", ha creato da allora una serie di reazioni a catena nei comportamenti dei mercati.

Anticipando gli eventi, in questi quattro mesi gli investitori hanno fatto salire già molti tassi d'interesse. Con il rialzo dei rendimenti si è determinata nei fatti una sorta di mini-stretta creditizia. Sono iniziate fughe di capitali dalle nazioni emergenti.

Ha creato problemi anche all'eurozona, che è molto più indietro dell'America sulla strada verso la ripresa. Il bilancio netto finale di quell'effetto annuncio: perfino il Pil Usa ha perso un quarto di punto, solo per le "anticipazioni" del futuro venir meno della "flebo" monetaria. Questo dà la misura di quanto il mondo intero sia diventato dipendente dalle banche centrali, quella americana soprattutto.

Ma la supplenza politica esercitata dalle banche centrali è proprio uno degli elementi di preoccupazione avanzati da Bernanke. Il presidente della Fed ha di nuovo lanciato l'allarme per l'inazione del governo di Washington. La politica monetaria è costretta a farsi carico anche di quello che non sta facendo la politica di bilancio.

A Washington, la ragione sta nella paralisi tra Casa Bianca e Congresso. L'ostruzionismo repubblicano alla Camera ha bloccato quasi tutte le azioni che l'Amministrazione Obama avrebbe voluto lanciare a sostegno della crescita dal 2010 a oggi. La situazione è perfino peggiore in Europa, dove invece dell'inazione c'è una vigorosa opera di tagli di spese dettata dall'ideologia dell'austerity. Nel caso europeo la politica di bilancio ha un effetto di segno recessivo, che sottrae alla crescita.

A cinque anni dall'inizio della crisi, è forte la sensazione di essere sempre alle prese con gli stessi nodi. La crescita, anche dove esiste come negli Stati Uniti, è viziata
da una diseguaglianza sociale così forte che impedisce una diffusa ripresa dei consumi. In Europa gli aiuti alle banche hanno trasferito l'onere dei debiti dal privato al pubblico. Ecco perché lo "stampar moneta" diventa un surrogato, ma anche una droga dagli effetti secondari pericolosi.

Una parte della gigantesca creazione di liquidità (oltre i tremila miliardi) è andata a gonfiare nuove "bolle", e queste spesso arricchiscono sempre quell'"un per cento" al vertice della piramide. E lassù i vizi non si perdono. Gli eccessi di Wall Street cambiano poco.

La maxi-multa alla JP Morgan Chase, legata alla speculazione sui derivati che costò 6 miliardi di perdite, si riferisce a un evento del 2012, quando in teoria nuove regole e nuovi limiti entrati in vigore dovevano impedire azzardi di quel tipo. La multa è stata giustificata dalle authority americane e inglesi per "carenze colpevoli nel controllo dei rischi", "mancanza di trasparenza", "reticenza nel fornire informazioni" agli organi di vigilanza e ai mercati. Sembra il brutto remake di un film dell'orrore che abbiamo già visto.

 

ORO NELLA FEDERAL RESERVE BANK DI NEW YORK L ORO NELLA FEDERAL RESERVE BANK DI NEW YORK LA FEDERAL RESERVE BANK DI NEW YORK IL CAVEAU DELLA FEDERAL RESERVE BANK DI NEW YORK bernanke draghi article draghi bernanke OBAMA E BERNANKE JP MORGAN CHASE JPMorgan Chase

Ultimi Dagoreport

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)

benjamin netanyahu giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – CORRI A CASA IN TUTTA FRETTA, C’È UN CAMALEONTE CHE TI ASPETTA: QUELLA SIGNORINA ALLA FIAMMA CHE VUOLE MANTENERE UN RAPPORTO CON L’EUROPA MA NELLO STESSO TEMPO, TEMENDO DI ESSERE SCAVALCATA A DESTRA DA SALVINI, SBATTE GLI OCCHIONI A TRUMP. LA STESSA CHE IMPLORA LA FINE DELLA TRAGEDIA DI GAZA MA L’ITALIA CONTINUA A FORNIRE ARMI A ISRAELE (SECONDO PAESE DOPO GLI USA DOPO LA DECISIONE DI MERZ DI FERMARE L’INVIO DI ARMI A NETANYAHU) - A UNA DOMANDA SULL'EXPORT MILITARE ITALIANO VERSO ISRAELE, CROSETTO IN PARLAMENTO HA DETTO: "ABBIAMO ADOTTATO UN APPROCCIO CAUTO, EQUILIBRATO E PARTICOLARMENTE RESTRITTIVO". RISULTATO? NESSUNO È PIÙ IN GRADO DI SAPERE CON ESATTEZZA COSA L’ITALIA VENDE O ACQUISTA DA ISRAELE – TRA LA DISCORDANZA DELLE DICHIARAZIONI UFFICIALI E LA TRACCIABILITÀ REALE DELLE FORNITURE BELLICHE A NETANYAHU, C’È DI MEZZO LO SPORT PREFERITO DEL GOVERNO MELONI: IL SALTO TRIPLO DELLA VERITÀ… - VIDEO

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)