carige malacalza

CARIGE: CHE SUCCEDE AD AZIONISTI E CORRENTISTI ORA CHE È STATA COMMISSARIATA? C'È L'IPOTESI DI RISOLUZIONE/BAIL IN? TUTTE LE RISPOSTE - INTANTO RISPUNTA MALACALZA, CHE NON ESCLUDE DI PARTECIPARE ALL'AUMENTO DI CAPITALE, DOPO AVERLO BLOCCATO E AVER COSÌ SCATENATO L'INTERVENTO DELLA BCE - L'EX AMMINISTRATORE DELEGATO E ORA COMMISSARIO, FABIO INNOCENZI: "I NOSTRI CLIENTI POSSONO CONTARE SULLA LORO CARIGE", E RIBADISCE CHE NON RISCHIA DI FALLIRE

1. CARIGE, GLI EFFETTI DEL COMMISSARIAMENTO SU AZIONISTI E CORRENTISTI

Isabella Bufacchi e Maximilian Cellino per www.ilsole24ore.com

 

Che cosa prevede l’amministrazione straordinaria Bce di Carige?

vittorio malacalza

I commissari straordinari nominati dalla Bce hanno più poteri rispetto ai membri di un cda ordinario: non possono essere rimossi dagli azionisti, decidono quando convocare l’assemblea degli azionisti e stabiliscono l’ordine del giorno dell’assemblea che non può essere modificato dagli azionisti. I commissari straordinari sono indipendenti ma non possono sostituirsi all’azionista.

 

C’è l'ipotesi di risoluzione/bail-in?

No, questa ipotesi al momento non è sul tavolo perché il commissariamento resta orientato verso la ricerca di soluzioni di mercato, obiettivo primario. Solo nel caso in cui tutte le opzioni di mercato sul tavolo dovessero fallire (aumento di capitale, fusione, ingresso di nuovi soci), e i ratios patrimoniali di conseguenza peggiorassero, allora la Bce dichiarerebbe la banca “in dissesto o a rischio di dissesto” e consegnerebbe il dossier Carige al Comitato di risoluzione unico: il SRB potrebbe optare per il risanamento tenendo in vita una banca sana anche post bail-in oppure avviare la risoluzione nell’interesse pubblico europeo. Senza dimensione europea, il SRB trasferirebbe il dossier alle autorità italiane.

 

Quali sono le conseguenze per i correntisti, e più in generale per i clienti di Carige?

Il commissariamento di Carige non influisce sui normali rapporti, né sui contratti che la banca ha al momento in corso con la propria clientela. La circostanza che l’istituto di credito sia stato posto in amministrazione straordinaria lascia infatti del tutto immutata la sua gestione ordinaria.

CARIGE

 

L’unica differenza rispetto al passato è che a gestire la banca ligure non sarà più il Consiglio di amministrazione, ma i commissari nominati dalla Banca centrale europea in via temporanea. Il fatto che due delle tre persone nominate in via temporanea – il presidente, Pietro Modiano, e l’amministratore delegato, Fabio Innocenzi – siano in fondo gli attuali amministratori accentua semmai la continuità con la precedente gestione e rappresenta un’ulteriore garanzia per i rapporti tutt’ora in essere.

 

Come funziona il Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd)?

FABIO INNOCENZI

La tutela del Fitd si applica a depositi in conto corrente, depositi vincolati (conti di deposito), certificati di deposito, libretti di risparmio e assegni circolari (ma non alle azioni, alle obbligazioni e ai pronti contro termine emessi dall’istituto di credito). Il limite di copertura è pari a 100mila euro per depositante, per singola banca, a prescindere dall’appartenenza allo stesso gruppo bancario. Il rimborso dei depositari può però avvenire soltanto in caso di liquidazione coatta amministrativa della banca, ipotesi che al momento non riguarda Carige nel modo più assoluto.

 

Cosa succede alle azioni Carige?

Anche in questo caso non vi sono conseguenze particolari. Le azioni non vengono infatti annullate nel caso in cui la società sia posta in amministrazione straordinaria. L’unico effetto immediato è l'impossibilità di trattarle sul mercato, almeno fino al momento in cui la Consob non le riammetterà alle contrattazioni.

 

 

2. CARIGE:MALACALZA APRE AD AUMENTO, MA CHIAREZZA SU PIANO

Giampaolo Grassi per l'ANSA

 

famiglia malacalza

Malacalza è uscito allo scoperto. Il primo azionista di Carige (col 27,5%) ha fatto una mezza giravolta, per ritrovarsi al punto di partenza, ma da tutt'altra prospettiva. Rompendo un silenzio durato giorni, la Malacalza Investimenti si è detta d'accordo con "l'approvazione della ricapitalizzazione" della banca, a condizione che il cda fornisca agli azionisti le informazioni necessarie sul piano industriale. Insomma, il gruppo ha ribadito la posizione espressa nell'assemblea di fine dicembre. Ma in quell'occasione le parole del suo rappresentante sono state un 'no' all'aumento di capitale da 400 milioni. Adesso sembrano un'apertura al 'sì'.

 

 In mezzo, c'è stato il commissariamento. Il cammino di Carige è guardato dal governo. L'istituto genovese rischia infatti di riportare a galla quegli spettri di instabilità dell'intero sistema, che sembravano superati. "Stiamo seguendo con molta attenzione la vicenda - ha detto il vicepremier Luigi Di Maio - ma non sono preoccupato di quanto sta avvenendo". Il comunicato diffuso a fine serata dalla Malacalza Investimenti ha aperto spiragli. Il gruppo ha spiegato di auspicare "fermamente" un "definitivo consolidamento patrimoniale" e il "pieno rilancio industriale della Banca".

 

PIETRO MODIANO

Non solo, ha aggiunto di confidare, "al pari di tutti gli altri azionisti, di essere messo in condizione di concorrere su basi e presupposti di parità di trattamento, piena trasparenza e chiarezza". Una posizione ribadita "con i vertici della Banca e in sedi istituzionali" anche dopo l'assemblea de 22 dicembre. In quell'occasione, però, l'astensione del socio Malacalza ha bloccato l'aumento di capitale, innescando di fatto l'iter del commissariamento della banca.

 

Le stesse parole, messe nere su bianco a quasi tre settimane di distanza, stavolta sono suonate come un'apertura di credito, come una tregua, seppur armata. Che il commissariamento non sia stato apprezzato Malacalza lo ha fatto capire spiegando che il gruppo "si riserva ogni altra considerazione, anche all'esito di diretta, più ampia e approfondita conoscenza e valutazione della misura". Ricorsi? Reclami? Nulla di più, per ora.

 

In attesa che le mosse di Malacalza si concretizzino, in un'intervista a Class Cnbc, l'ex amministratore delegato e ora commissario, Fabio Innocenzi, ha cercato di rassicurare azionisti e correntisti: "I nostri clienti possono contare sulla loro Carige", perché non rischia di fallire. "La banca è ben patrimonializzata", grazie al bond da 320 milioni sottoscritto dal Fidt, "e ha una governance chiara". I commissari sono già al lavoro sul Piano industriale, "in un'ottica di possibili partnership e alleanze".

 

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?