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DAGOREPORT
La Cassa Depositi e Buffi (pardon Prestiti) non smette di stupire per la semplicita’ con cui inanella buffi spacciandoli per grandi successi a favore dell’economia : si va dalla macroperdita di centinaia di milioni sulla disgraziata operazione Snam di un anno fa, al buco che aleggia in Fincantieri, al regalo da 100 milioni di euro fatto al siculo-inglese Rocco Forte per risanare la sua holding irlandese in nome dello “sviluppo della rete di hotel 5 stelle in Italia”, a svariate fallimentari operazioni immobiliari (ultime le Torri di Beirut dell’Eur dove hanno levato le castagne dal fuoco ai privati).
GALLIA COSTAMAGNA PADOAN
Tra le decine di buffi, mentre il rampante AD Gallia si candida fortemente per incarichi più remunerati, ne hanno fatto un’altra, spacciata sui giornali come un’attivita’ “imprenditoriale”.
Nel 2012 la Banca d’Italia deteneva il controllo di una quotata: Bonifiche Ferraresi, proprietaria di circa 5.000 ettari di terreni agricoli; la società vivacchiava e la “casta” ci faceva un po’ di pranzi e week end; il titolo viaggiava intorno a 20 euro per azione. Con il battage durato un anno il titolo schizza a 30 euro e una cordata di “contadini coraggiosi” - stimolati dall’ex Confagricoltura Vecchioni - compra il 60% di Banca Italia per 103 milioni e lancia un’OPA.
BONIFICHE FERRARESI mages
Il titolo schizza fino a 40 euro e alla fine i 4.000 ettari sono pagati circa 180 milioni : una cifra folle.
Da allora una discesa senza freni fino a toccare i 20 euro per azione del 2012.
hotde28 mp garavaglia rocco forte
Senza dividendi e con un debito crescente.
Ma ecco che in aiuto dei “contadini coraggiosi” (la Cariplo- De Benedetti- Dompe’- Cremonini, ecc..) arriva la mitica Cassa Depositi e Buffi (Prestiti pardon) che ci mette dentro ben 50 milioni e anche qui salva dal pozzo gli “amici degli amici”, pagando un prezzo folle; magari vanno tutti a festeggiare al Verdura Resort di Rocco Forte cui CdP ha dato un…centino di milioni.
BONIFICHE FERRARESI a3
Insomma ormai Cassa Depositi e Buffi assomiglia sempre piu’ alla GEPI di antica memoria e speriamo non lasci un buco come quello dell’Efim.
