montezemolo marchionne

CAVALLINO DISPETTOSO – LO SMONTEZEMOLATO RICEVE UN PREMIO USA PER L’AUTO E PROVOCA MARPIONNE: “SPERO CHE DOPO LA QUOTAZIONE SI PENSI PIÙ AI CLIENTI CHE AGLI ANALISTI” – E VISTO CHE SERGIONE AVEVA DETTO CHE LA FERRARI VALE 10 MILIARDI, LUI RADDOPPIA LA STIMA

Pierluigi Bonora per “Il Giornale

 

Per togliersi gli ultimi sassolini dalle scarpe, Luca di Montezemolo, attuale presidente di Alitalia e del Comitato di candidatura di Roma per le Olimpiadi, fino a un anno fa numero uno di Ferrari, ha atteso la cerimonia a Detroit che, di fatto, lo ha consacrato tra i Big dell'auto internazionale. Montezemolo è il settimo imprenditore italiano a entrare nella prestigiosa «Automotive Hall of Fame», al fianco di Gianni Agnelli, Nuccio Bertone, Battista Farina, Enzo Ferrari, Giorgetto Giugiaro, Sergio Pininfarina e Bruno Sacco.

niki lauda enzo ferrari montezemoloniki lauda enzo ferrari montezemolo

 

Impossibile che Montezemolo non cedesse alla tentazione di rifilare, con il suo inconfondibile sarcasmo, qualche stilettata (indiretta) a Sergio Marchionne, suo successore al volante del Cavallino. Del resto, la premiazione è coincisa con la decisione di Fca di depositare, lo stesso giorno, presso la Sec, il prospetto per la quotazione fino al 10% di Ferrari, uno degli argomenti all'origine dello «strappo» tra i due.

 

Pura casualità (il galà era in calendario da mesi) la contemporaneità degli eventi? E la prima frecciata di Montezemolo, apparso sempre più innamorato della «sua» ex di Maranello («dopo la mia famiglia, la Ferrari è la cosa piu importante»), fa riferimento proprio alla quotazione del Cavallino a Wall Street: «Spero che andando avanti si pensi più ai clienti che agli analisti». Quindi, visto che Marchionne aveva azzardato tempo fa un valore per Ferrari di almeno 10 miliardi, la sua stima al rialzo: «Secondo me vale il doppio, 20 miliardi».

 

MONTEZEMOLO E MARCHIONNE ALLA FERRARIMONTEZEMOLO E MARCHIONNE ALLA FERRARI

Scontato un punto di vista sul tema Formula 1, «Circus» che lo ha visto trionfare con le Rosse nel corso della sua gestione: «Ci sarebbe bisogno di un piano su 5 anni, durante i quali ridurre i costi, effettuare investimenti, migliorare il rapporto tra il pilota e il pubblico, che deve essere al centro. Una delle priorità è anche quella di portare la F1 negli Usa». E sempre in questi 5 anni, ha aggiunto, «sarebbe necessario puntare di più sui social media, avvicinare di più giovani allo sport, anche con una maggiore semplicità dei regolamenti».

 

MONTEZEMOLO LASCIA LA PISTA DEL BAHRAIN IN ANTICIPO MONTEZEMOLO LASCIA LA PISTA DEL BAHRAIN IN ANTICIPO

Montezemolo, nel suo discorso ufficiale, ha voluto dedicare il riconoscimento «a tutte le persone che hanno lavorato con me in Ferrari, da coloro che erano nelle fabbriche a coloro che erano negli uffici». I nomi citati: Jean Todt, Ross Brown, Stefano Domenicali, Amedeo Felisa (attuale ad) e Mario Mairano. Una dedica speciale l'ha invece riservata a Michael Schumacher, «il pilota più importante nella nostra storia» (un filmato, voluto dallo stesso LdM, ha ripercorso la vita del pilota tedesco e i suoi successi). «Un amico e un campione che sta combattendo la sua battaglia più dura«, il messaggio che si legge alla fine della proiezione.

Domenicali MOntezemolo Domenicali MOntezemolo

 

Questa la motivazione che ha decretato l'ascesa di Montezemolo sull'Olimpo dei grandi dell'auto: «Ha rafforzato il prestigio del marchio, restituendo alla scuderia Ferrari il dominio sul campionato del mondo e affermando al tempo stesso il brand come potenza mondiale». Un'ultima battuta, LdM la riserva ancora alla Rossa: «Penso che la tecnologia Ferrari sia hot. Ho un'ottima opinione delle macchine tedesche, che sono perfette. Forse qualche volta un po' grigie, ma perfette. Ma quando vedo qui quest'auto rossa mi sento onorato e orgoglioso».

marchionne elkann ferrarimarchionne elkann ferrari

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?