CHI VIVENDI, VEDRÀ - IL CEO DE PUYFONTAINE: 'AUMENTARE LA QUOTA IN TELECOM? MAI DIRE MAI'. RENZI DÀ BUCA AL MEETING CON BOLLORÉ, CHE MANDA IL SUO BRACCIO OPERATIVO - BEN AMMAR RESTA NEL CDA, UNICO CONSIGLIERE PER VIVENDI, NONOSTANTE SIA PRIMO AZIONISTA

1.TELECOM: BEN AMMAR RESTA IN CDA IN QUOTA VIVENDI

Radiocor - Tarak Ben Ammar, gia' consigliere di Telecom Italia in quota Telco, restera' nel board del gruppo come rappresentante di Vivendi. E' quanto si apprende da fonti vicine al dossier. Al momento, sempre secondo quanto si apprende, non ci sara' un altro consigliere in quota del gruppo francese.

 

TARAK BEN AMMAR BOLLORe? PADRE E FIGLIATARAK BEN AMMAR BOLLORe? PADRE E FIGLIA

Oggi l'amministratore delegato di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, ha precisato che non c'e' al momento una richiesta di cambiamenti nella compagine del Consiglio di amministrazione di Telecom, di cui il gruppo francese e' recentemente diventato primo azionista.

 

2.TELECOM: DE PUYFONTAINE (VIVENDI), AUMENTO QUOTA? MAI DIRE MAI

Radiocor - 'Il mio nome significa fontana, c'e' un detto che dice: non dire mai fontana non berro' mai alla tua acqua'. Cosi' Arnaud de Puyfontaine, amministratore delegato di Vivendi, ha risposto, facendo ricorso a un detto popolare francese che vuol dire 'mai dire mai' alla domanda se ci sia l'intenzione del gruppo francese, gia' primo azionista di Telecom Italia, di alzare ancora la loro partecipazione.

 

BOLLORE HAVASBOLLORE HAVAS

Ricordando che l'iniziale quota in Telecom Italia, pari all'8,3% era eredita' dell'operazione su Gvt, il manager francese ha precisato che alzando la partecipazione fino al 15% 'abbiamo deciso di crescere e di dare un segnale di impegno, quello che faremo in futuro lo vedremo'. L'amministratore delegato ha parlato al termine di circa un'ora di confronto con il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, a cui ha partecipato anche il presidente di Telecom Giuseppe Recchi.

 

 

3.VIVENDI:DE PUYFONTAINE,MEDIASTET?OGGI CONCENTRATI SU TELECOM

ARNAUD PUYFONTAINE AD VIVENDIARNAUD PUYFONTAINE AD VIVENDI

 (ANSA) - "Oggi il nostro piano è lavorare con Telecom Italia e operare al meglio con questa società". Così l'Ad di Vivendi Arnaud De Puyfontaine ha risposto ai cronisti che a margine dell'incontro con il ministro Guidi gli chiedevano un commento in merito a possibili operazioni di fusione o acquisizione di Mediaset. "Siamo molto aperti, ma quello che faremo in futuro lo vedremo. Non ci sono commenti da aggiungere dopo quello che ha detto in merito Pier Silvio Berlusconi". Comunque, ha concluso, "Bollorè conosce bene le persone di Mediaset".

 

 

4.TELECOM FRANCESE SALTA L’INCONTRO TRA RENZI E BOLLORÉ

Giovanni Pons per “la Repubblica

 

La prima discesa in Italia dei massimi vertici del gruppo francese Vivendi si arricchisce di un primo succoso retroscena. Non vi sarà un incontro tra Vincent Bollorè e Matteo Renzi, come qualcuno aveva ventilato nei giorni scorsi. Ma a livello governativo sarà Luca Lotti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria, a incontrare l’amministratore delegato di Vivendi Arnaud de Puyfontaine.

giuseppe recchi premiato da giovanni malagogiuseppe recchi premiato da giovanni malago

 

Secondo alcune indiscrezioni è stato Renzi a delegare Lotti per il meeting e a quel punto Bollorè ha ritenuto di non venire di persona lasciando come unico interlocutore il numero uno operativo della società. De Puyfontaine poi incontrerà i vertici di Telecom, il ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi, il ministro dell’Economia PIer Carlo Padoan e il ministro dell’Interno Angelino Alfano.

 

Già da queste mosse diplomatiche traspare la diffidenza dell’entourage governativo italiano verso i nuovi azionisti forti di Telecom Italia, saliti recentemente fino al 14,9% del capitale della società telefonica. Voci di mercato, inoltre, attribuiscono al gruppo presieduto da Bollorè altre opzioni volte ad assicurarsi le azioni Telecom che sono state vendute dagli ex azionisti Telco, cioè Mediobanca, Generali e Intesa Sanpaolo, e assorbite da intermediari come Ubs (nel caso di Generali) o da fondi italiani che al momento opportuno sarebbero pronti a girarle a Vivendi.

 

andrea guerra matteo renzi leopoldaandrea guerra matteo renzi leopolda

La quale potrebbe in un futuro non lontano salire al 22% del capitale consolidando il controllo (senza Opa, cme è sempre successo per Telecom) e facendo svanire lo status di public company conquisato nell’ultimo anno.

 

Se questa fosse veramente la prospettiva si può capire come sia difficile per la Cassa Depositi e Prestiti, i cui nuovi vertici verranno nominati venerdì prossimo, tentare qualche azione volta a mantenere un presidio italiano anche solo sull’infrastruttura di rete. O comunque cercare di incidere sulle mosse future del gruppo francese con riguardo a Telecom Italia. Bollorè conosce bene questa problematica e infatti sta cercando di indorare la pillola cercando partner italiani che possano affiancarlo. Il più naturale sembra essere la Fininvest, che controlla il 34% di Mediaset e con cui Vivendi potrebbe trovare degli sviluppi comuni sul terreno dei contenuti “media”.

 

Marco Rosini Franco Ricci  Pier Silvio Berlusconi Yves Confalonieri Marco Rosini Franco Ricci Pier Silvio Berlusconi Yves Confalonieri

«Vivendi - aveva detto Pier Silvio Berlusconi a inizio giugno - si trova ad avere un business maturo e tantissima cassa: ha necessità di trovare nuove strade di sviluppo puntando sui contenuti. E noi sui contenuti abbiamo una certa forza». I banchieri d’affari sembra siano già al lavoro, poichè in base alle capitalizzazioni di Borsa una eventuale fusione di Mediaset all’interno di Vivendi porterebbe l’azionista italiano Fininvest a detenere una quota tra il 5 e il 7% del gruppo francese.

 

Giusto ciò che serve a Bollorè, che controlla già il 15% di Vivendi, per blindare definitivamente il gruppo e insediare un cda più allineato alla sua strategia di medio termine. E quale governo potrebbe obbiettare all’ingresso di un azionista italiano come Fininvest nella stanza dei bottoni della principale società media d’Oltralpe? Nessuno, anzi si verrebbero a rafforzare i legami italo francesi ma con i cugini in posizione di maggioranza e determinante voce in capitolo sulla piattaforma distributiva attraverso banda larga che Telecom Italia ha in programma di realizzare.

 

MARCO PATUANOMARCO PATUANO

 

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