I CINESI NON ASPETTANO, E FERRARI AUMENTA LA PRODUZIONE - AIG FU SALVATA DAL GOVERNO AMERICANO, MA ORA GLI FA CAUSA - CREDEM, BANCA SANA IN UNA PALUDE MALATA - LE BANCHE USANO GLI HEDGE FUND PER AGGIRARE LE TASSE

Etihad mette il deserto sugli aerei - Sfida tra Blackstone e KKR per la Petrovalves di Varese - Lloyds caccia i manager dello scandalo Libor - Casse di previdenza per un fondo pmi - La fondazione Mps approva il piano strategico - Etruria, nuovi soci e spa - Carige taglia i compensi del cda...

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1. PARTERRE

Da “Il Sole 24 Ore

 

LA «MALEDIZIONE» DI AIG PERSEGUITA WASHINGTON

Come una maledizione la saga della AIG - fallita, salvata e rinata sotto nuove spoglie - ancora perseguita il governo americano. Che da oggi deve difendersi in tribunale dall'accusa di aver truffato gli azionisti del colosso assicurativo, espropriandoli senza compenso. L'accusa è dell'ottuagenario fondatore Hank Greenberg, che sostiene il bailout abbia violato i diritti costituzionali, suoi e di altri 30.000 soci.

AIG AMERICAN INTERNATIONAL GROUP AIG AMERICAN INTERNATIONAL GROUP

 

Greenberg si era ritirato da tre anni dalla gestione del gruppo al momento del crack, abbastanza da evitarne dirette responsabilità, ma ne rimaneva il maggior azionista, sufficiente ora a chiedere i danni. Il governo ha risposto che fu AIG stessa a chiedere il salvataggio - aiuti per 184,6 miliardi poi restituiti in cambio del 90% della società - quindi il contribuente non deve nulla a Greenberg e soci. Ma il fondatore ha trovato udienza alla US Court of Federal Claims, dove potrà esporre la sua tesi per le prossime sei settimane. (M. Val.)

 

IL CREDEM E LE VIRTÙ DEL CREDITO

Si possono aumentare i prestiti all'economia e avere, dall'avvio della crisi, crediti malati che sono meno della metà della media del sistema bancario italiano? Parrebbe impossibile, ma un caso c'è: è quello del Credem, la banca di Reggio Emilia posseduta dalla famiglia Maramotti e da una cordata di imprenditori locali. Ebbene il Credem ha prestiti deteriorati netti sotto il 4% degli impieghi, la metà di colossi come Intesa e UniCredit e solo un terzo della media delle Popolari italiane.

credem credem

 

Un miracolo a prima vista. Anche perchè nel frattempo il Credem ha pure aumentato i prestiti, anzichè ridurli. Nel 2009 erogava 17,5 miliardi, oggi siamo a quota 20,3 miliardi. Certo le sofferenze sono aumentate anche per la banca di Reggio Emilia, ma senza mai diventare un problema. Oggi i crediti malati sono il 30% del patrimonio netto, quando la media italiana è tre volte più alta. Un primato, o meglio un'anomalia (positiva) unica nel panorama italiano. Segno che volendo si può fare banca anche in recessione, purchè si scelgano bene i clienti. (Fa.P.)

 

PER LA LIGURE BOCCHIOTTI SFIDA RUSSIA-STATI UNITI

C'è una media azienda italiana che, lontano dalle grandi operazioni di fusione e acquisizione, sta attirando l'interesse delle multinazionali straniere. Si tratta della Bocchiotti di Arenzano (in provincia di Genova) specializzata nei settori dei sistemi di canalizzazione dei tubi protettivi.

 

YANET YELLEN cover YANET YELLEN cover

Per il gruppo ligure, che ha archiviato un fatturato di circa 120 milioni di euro nell'ultimo esercizio, sarebbero arrivate offerte dalla Russia, dagli Stati Uniti, dal Regno Unito e dalla Germania. Nell'ultimo mese sul piatto è giunta un'offerta non vincolante dal gruppo russo Dkc, uno dei produttori leader a livello internazionale di sistemi portacavi in Europa.

 

Ma per la Bocchiotti sarebbero scesi in campo anche la britannica Hellermann Tyton, l'americana Atkore International e la tedesca Hager. Nelle prossime settimane l'advisor Banca Imi potrebbe selezionare uno di questi soggetti per avviare trattative in esclusiva ed è probabile che un altro piccolo gioiello italiano passerà in mani estere. (C.Fe.)

 

LE BANCHE CON GLI HEDGE PER DRIBBLARE LE TASSE

Wall Street, a caccia di facili guadagni, oggi «gioca» all'arbitraggio sul dividendo. Una complessa triangolazione tra hedge fund, banche e fisco che ha un effetto semplice: evitare le imposte sulle cedole. La strategia di trading funziona così, spesso via Londra: un cliente hedge cede temporaneamente con uno swap, a una banca dotata di network globale, azioni prossime al dividendo. La banca rifinanzia o presta il pacchetto a terzi, in una giurisdizione con scarse imposte sulle cedole.

 

Il dividendo versato torna attraverso la banca al proprietario originale. Le banche guadagnano in commissioni, l'hedge con dividendi maggiorati. Il risparmio fiscale va da due terzi fino al 100%. Tutto legale, all'apparenza. Ma la Federal Reserve ora indaga e ha chiesto a Bank of America, che dall'arbitraggio ha ricavato 100 milioni nel 2013, chiarimenti sui rischi. Gli altri protagonisti? Da Citadel a Och-Ziff tra gli hedge, da Deutsche Bank a Citigroup, Morgan Stanley e Goldman tra le banche. (M. Val.)

 

 

citigroup citigroup

2. CINESI «TRADITORI» SE L'AUTO RITARDA

Da “il Giornale

 

Lo scorso maggio, l'ad di Fiat Chrysler, Sergio Marchionne, già sapendo che prima o poi, complici la futura quotazione di Fca negli Usa e qualche incomprensione con Luca di Montezemolo, sarebbe diventato presidente di Ferrari, aveva spiegato che il potenziale di vendita del Cavallino s'aggira sulle 10mila vetture l'anno. Oltre il 40% in più del limite delle 7mile consegne fissato da Montezemolo.

 

«Se c'è domanda, bisogna poterla seguire», il credo dell'ad, che aveva e ha, di fatto, intercettato le preoccupazioni di chi, in Ferrari - vedi in prospettiva l'importante mercato cinese - teme che troppa esclusività possa in certi Paesi rivelarsi un boomerang. I nuovi ricchi cinesi, per esempio, non hanno la pazienza degli americani. Se devono attendere anche un anno una consegna, dicono «glazie, fa lo stesso» e balzano su una Lamborghini o una Porsche.

 

3. ARRIVA IL DESERTO SUI 787 DI ETIHAD

Da “il Giornale

MONTEZEMOLO E MARCHIONNE ALLA FERRARI MONTEZEMOLO E MARCHIONNE ALLA FERRARI

 

Con l’aumento dei viaggiatori, gli aerei diventano sempre più «media», cioè strumenti di comunicazione. Alitalia fu antesignana, anni fa, con alcune livree pubblicitarie: il Jumbo dedicato ai Baci Perugina (1997-1999) è rimasto leggendario. Oggi questa filosofia si è spostata dalla finalità commerciale alla promozione di destinazioni e dei loro valori culturali: oggi un Airbus di Alitalia «promuove» i Bronzi di Riace e la Calabria, un altro il Friuli-Venezia Giulia attraverso l’immagine del Colibrì.

 

Ora è la volta dell’araba Etihad che, in sintonia con il nuovo partner italiano, dedica al proprio paesaggio desertico la livrea del suo primo Boeing 787-9 Dreamliner. Etihad è uno dei maggiori clienti del mondo per il 787, con ben 71 ordini: vedremo se qualcuno dei prossimi super aerei sarà ispirato al Colosseo.

 

4. SUSSURRI E GRIDA

Dal “Corriere della Sera

 

SFIDA TRA BLACKSTONE E KKR PER LA PETROVALVES DI VARESE

 ( D.Pol. ) - È corposa la short list di candidati alla Petrolvalves che da Varese è cresciuta fino a 230 milioni di ricavi nel settore delle valvole per il settore petrolifero. Sono otto i candidati selezionati dall’advisor Banca Profilo che affianca la società controllata dalla famiglia Candiani che due anni fa aveva venduto il 20% della società alla Sator di Matteo Arpe ed è rimasta con il 40%, più la famiglia Lualdi, socia con il 20%. La schiera dei pretendenti include quattro gruppo industriali, tutti colossi Usa della meccanica e dei fluidi per l’ oil&gas.

james hogan etihad 5 james hogan etihad 5

 

In prima fila c’è General Electric che da tempo scalda i muscoli per acquisire Petrolvalves che, con 80 milioni di margine operativo e 200 di cassa (non ha quindi debiti), viene valutato oltre un miliardo. Seguono la conglomerata Emerson con 27 miliardi di dollari di ricavi, il gruppo della meccanica nei fluidi Imi e la Pentair. Poi c’è il blocco degli investitori finanziari tra cui i fondi Blackstone, First Reserve e Kkr. Infine spunta il family office della famiglia Thyssen. Per loro si è aperta la fase della due diligence e a novembre dovranno presentarsi con un’offerta vincolante che convinca tutti.

 

LLOYDS, VIA I MANAGER DELLO SCANDALO LIBOR

BLACKSTONE BLACKSTONE

( f.ch ) Dopo le dimissioni di alcuni top banker (per esempio quelli di Barclays), cominciano a cadere altre teste negli staff delle banche coinvolte nei numerosi scandali che hanno scosso la City. Lloyds Banking Group ha licenziato otto dipendenti per la vicenda della manipolazione del tasso Libor ( London Interbank Offered Rate ). Lo ha riferito lo stesso gruppo bancario, precisando che la misura è stata adottata a seguito dell’accordo raggiunto con le authority di Regno Unito e Usa. Il tasso interbancario, utilizzato come riferimento per il mercato dei derivati e che si riflette anche sul costo dei prestiti a famiglie e imprese, è stato manipolato tra il 2006 e il 2009.

 

 Lloyds, che è posseduta per il 24,9% dal governo britannico, ha fatto sapere che a questi otto dipendenti licenziati saranno cancellati bonus di risultato per circa 3 milioni di sterline. E l’istituto ha intenzione di rivedere l’intera policy sui bonus. L’amministratore delegato Antonio Horta-Osorio, nominato nel 2011 e quindi successivamente al periodo in cui è stata effettuata la manipolazione, ha sottolineato che la banca è impegnata a impedire che comportamenti come questi si ripetano in futuro.

Lloyds TSB Lloyds TSB

 

IL GOVERNO SONDA LE CASSE PER UN FONDO PMI

(f. sav.) La Cassa degli avvocati si dice già pronta a partecipare. Il progetto del governo di attivare un fondo da 3-5 miliardi con la partecipazione della Cdp per rilanciare l’economia attraverso investimenti che coinvolgano le piccole e medie imprese sembra prendere quota. L’obiettivo sarebbe quello di poter contare su risorse fresche da destinare alle Pmi per investimenti mirati e certificati dal ministero dell’Economia dirottando una parte dell’immenso patrimonio delle Casse previdenziali private che è di circa 60 miliardi. Il governo, in cambio, starebbe studiando alleggerimenti fiscali. Le Casse sono infatti sottoposte ad una tassazione del 20%. Decisamente alta rispetto al range europeo.

 

 

5. BREVI DI ECONOMIA

R.E. per "La Stampa"

 

Marcello Clarich Marcello Clarich

LA FONDAZIONE MPS APPROVA IL PIANO STRATEGICO

La Fondazione Mps ha approvato il documento di indirizzo strategico pluriennale; la deputazione generale si è espressa ieri pomeriggio all’unanimità. Le priorità sono la salvaguardia e il consolidamento del patrimonio e uno stop alle erogazioni fino al recupero della redditività, dopo l’estinzione di un debito di 50 milioni di euro fatto di erogazioni pregresse. In dote alla Fondazione Mps ci sarebbe attualmente una liquidità di circa 400 milioni di euro da impegnare «in investimenti con profilo di rischio medio».

 

Invece la deputazione non ha discusso l’ipotesi di un nuovo aumento di capitale per Banca Mps. Si è parlato invece di Siena Biotech, progetto proprio della Fondazione Mps, di cui è stata scongiurata la messa in liquidazione con l’impegno da parte dell’ente di sostenere il centro ricerche «perlomeno fino al termine del 2014 in attesa di un intervento promesso dalla Regione Toscana».

 

ETRURIA APRE A NUOVI SOCI E ALLA TRASFORMAZIONE IN SPA

La presidenza di Banca Etruria ha avviato gli approfondimenti necessari per avviare la trasformazione in società per azioni dell’istituto e per la ricerca di un partner bancario. Un progetto in linea con le indicazioni di Banca d’Italia. L’obiettivo, spiega una nota, è arrivare in fretta a definire la struttura dell’operazione che dovrà portare alla trasformazione della banca in società per azioni con l’ ingresso nella compagine sociale di un partner bancario di controllo, nonché di eventuali nuovi investitori interessati ad acquisire quote di minoranza».

banca etruria banca etruria

 

Qualche giorno fa il Cda di Banca Etruria aveva deliberato all’unanimità di conferire al presidente Lorenzo Rosi le deleghe per il processo di trasformazione in Spa e per il rafforzamento patrimoniale. L’operazione dovrà essere poi approvata dall’assemblea straordinaria dei soci che il cda si è impegnato a convocare entro fine anno.

 

FONDAZIONE CARIGE DIMEZZA I COMPENSI DEI CONSIGLIERI

Il consiglio di amministrazione della Fondazione Carige, riunitosi ieri pomeriggio, ha ratificato il documento elaborato dalla Commissione Statuto che prevede un dimezzamento dei compensi dei consiglieri dal 1° ottobre 2014 e, con l’entrata in vigore del nuovo Statuto, dal 2016 un dimezzamento anche del numero dei componenti.

La delibera è stata approvata «con un largo consenso - ha spiegato il presidente della Fondazione, Paolo Momigliano - a dimostrazione di una grande responsabilità da parte di tutti i consiglieri.

 

BANCA CARIGE BANCA CARIGE

La Fondazione deve ridurre i costi di gestione in relazione alla ridotta capacità erogativa. Già nel 2015 arriveremo a un dimezzamento dei costi di funzionamento dell’Ente, con un risparmio di circa 700 mila euro. Dalla metà del 2016, poi, quando il nuovo Statuto produrrà i suoi effetti, avremo un altro risparmio di circa 230 mila euro grazie al dimezzamento anche del numero dei consiglieri».

 

 

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