Aspirina per Dagospia
Ucci ucci: a che gioco gioca Confindustria? A chiacchiere sta con il governo: il neo presidente Vincenzo Boccia non vede l’ora di votare “si” al referendum costituzionale (quando ci sarà). Nei fatti mette un dito nell’occhio a Renzi. Ma soprattutto a Padoan.
RENZI PADOAN
VINCENZO BOCCIA CONFINDUSTRIA
Il Centro studi annuncia che, anche a causa della Brexit (ma non solo), il pil di quest’anno aumenterà dello 0,8%, contro l’1,2% previsto dal governo. Ed il prossimo anno andrà anche peggio. Gli economisti di Boccia prevedono che il pil del 2017 si fermerà allo 0,6%: meno della metà di quel che hanno scritto i sapientoni del Tesoro.
Anche perchè sembra che la spesa per investimenti di quest’anno sia più bassa di quella dello scorso anno. Nonostante il Piano Juncker. Il dato, però, sembra sia rimasto chiuso a Via Venti Settembre e nessuno lo avrebbe riferito a Palazzo Chigi.
In soldoni, vuol dire che - in mancanza di crescita - il deficit di quest’anno già sfiora il 3%, doveva fermarsi al 2,6. E che quello del 2017 si avvicinerà al 2,5%, semprechè Padoan riesca a trovare 17 miliardi per evitare l’aumento dell’Iva delle clausole di salvaguardia. Altrimenti siamo già “tendenzialmente” -come dicono le teste d’uovo dell’Economia - oltre il 3%.
Difficilmente, proprio a causa della Brexit, Juncker o la Merkel chiederanno una procedura d’infrazione contro Matteuccio per deficit eccessivo. Di certo, a settembre la Commissione dovrà battere un colpo, anche per dimostrare la sua esistenza in vita.
RENZI JUNCKER
E sembra che la Confindustria faccia quasi il tifo per Bruxelles. Chissà se Boccia se n’è accorto?
