mark rutte angela merkel giulio tremonti

TREMONTI CONTRO TUTTI! SMONTA DRAGHI: “LA BCE È STATA IMPORTANTE MA HA AVUTO UNA FUNZIONE PERVERSA NEL LUNGO TEMPO”, SBERTUCCIA GRILLO: “NELL’ANTICA ROMA AGLI ATTORI E AI COMICI ERA VIETATO FARE POLITICA” – “IN EUROPA QUANDO L’ARGOMENTO NON È TRATTABILE VENGONO FUORI GLI OLANDESI. L’OLANDA NON ESPORTA TULIPANI. IMPORTA HOLDING. QUESTO È UN FATTO NON MARGINALE IN TERMINI DI POTERE…”

 

 

Giancarlo Salemi per www.formiche.net

 

giulio tremonti

“Niente patrimoniale perché sarebbe distruttiva di banche e assicurazioni, niente ricorso al Mes e alla troika ma un grande piano di ricostruzione nazionale basato sull’emissione di titoli pubblici italiani a lunghissima scadenza e basato sulla fiducia: esenti da ogni imposta, presente e futura, come è stato per un secolo e mezzo”.

 

EUROBOND

Giulio Tremonti spiega a Formiche.net la sua proposta per cercare di uscire dall’emergenza del coronavirus e guardare alla fase della ripartenza, quando si dovranno riaccendere i motori del Paese dopo questa lunga quarantena. Si tratta, in buona sostanza, di riprendere il piano di Einaudi che nel 1948 convinse il leader del Partito Comunista italiano, Togliatti, sulla base del presupposto che quello che va bene per il lavoro degli operai va bene al Paese e viceversa. Per Giulio Tremonti le soluzioni alla crisi possono venire solo dalla politica, e la politica è fiducia.

 

PRODI MERKEL

Professore, come la mettiamo con l’Europa? Fra Eurobond, coronabond e Mes si fa fatica a comprendere quale possa essere la direzione giusta

Il debito pubblico può essere nazionale, europeo, nazionale assistito o vigilato dall’Europa. Eurobond significa debito pubblico europeo. Si tratta di una idea del 1994, ripresa dal 2003 dalla presidenza italiana e poi nel 2009 dal sottoscritto con Junker. Se ne è discusso a lungo, anche con prospettive di apertura, ma che ha avuto termine con la tragica passeggiata di Deauville fra Sarkozy e Merkel. La troika in Grecia e il governo Monti in Italia hanno quindi messo la pietra tombale sull’ipotesi.

 

SARKOZY E MERKEL RIDONO DI BERLUSCONI

Il Mes è un caso di debito nazionale vigilato dall’Europa attraverso una simil-troika. Uno strumento con poche risorse e tanti vincoli, come ora sembra chiaro anche a chi lo sosteneva con convinta determinazione fino a ieri. Ulteriore variante è il debito nazionale assistito dall’Europa come pare si stia discutendo oggi con ipotesi di triangolazione via Bei con finalizzazioni sugli investimenti volti a finanziari la sanità e controlli benevoli. Non sarebbe male ma potrebbe essere insufficiente. In ogni caso sarebbe opportuno non marchiarne le sorti con una parola che porta sfortuna, Coronabond….

MARK RUTTE ANGELA MERKEL

 

Quale che sia la formula, in Europa c’è sempre qualche contrarietà. Da ultima, l’Olanda

Guardi sto dentro i palazzi dell’Europa dal 2001. Diciamo che in Europa quando c’era una questione trattabile venivano avanti i finlandesi che utilizzavano argomenti come tentato ostacolo basati sulla loro costituzione. Quando invece l’argomento non era trattabile venivano fuori gli olandesi, che fanno parte del blocco germanico. Trovo romantica la frase di Prodi che parla dell’Olanda come paese che esporta tulipani. L’Olanda è un Paese che importa holding. Questo è un fatto non marginale in termini di influenza e potere.

 

Per fortuna c’è pur sempre il bazooka di Draghi..

giulio tremonti silvio berlusconi 1

Certo, c’è un’altra formula che è il debito nazionale collocato via Bce, uno strumento molto importante e utile. Tuttavia, non è risolutivo. Non ci sono garanzie sulla durata, sulla quantità dei titoli che è possibile comprare, e sui criteri di riparto per nazione. La Bce è necessaria ma non sufficiente. La gestione del debito nazionale resta ai singoli Stati.

PRODI MERKEL

 

Però la Banca centrale europea ha salvato l’eurozona e l’Italia…

giulio tremonti

La Bce è stata importante nel 2012 e lo è nel 2020. Ha avuto una funzione perversa nel lungo tempo che è passato da allora ad oggi. Ha presente la montagna incantata? La creazione di moneta che cessa di essere un segno sovrana, si distacca dalla realtà, diventa sovrana di se stessa fino alla “completa demonizzazione” della vita. Thomas Mann non era un’economista ma sempre la filosofia prevale sulla pseudo scienza. Forse, la crisi della globalizzazione è la vendetta della realtà. Tutto questo agiterà le notti di Davos.

MARIO DRAGHI

 

Se la Bce è necessaria e non sufficiente e ogni Stato deve gestire la propria finanza pubblica, come se ne esce?

Intanto, diciamo cosa non fare. La patrimoniale perché è distruttiva di banche e assicurazioni. Non applicare formule coercitive o forzose. Tutto questo aumenta la sfiducia e porta la fuga di capitali. L’elemento essenziale in questo contesto dove prevale la paura è contrastarla lavorando sulla leva della fiducia.

MARIO DRAGHI CHRISTINE LAGARDE

 

Cioè?

Più o meno un secolo e mezzo fa, in una situazione ancora più drammatica, Quintino Sella introdusse la formula “esenti da ogni imposta presente e futura”. Questa formula cancellata nel 1986 va subito reintrodotta e posta alla base di emissioni di titoli strutturate in una logica fiduciaria, di lungo periodo ed elaborata per valorizzare il nostro enorme patrimonio pubblico.

 

ANGELA MERKEL MARK RUTTE

Quindi debito che chiama debito…

Se vuole possiamo fare una polemica con chi era austerista fino a ieri, addirittura chiedeva l’anticipo del pareggio di bilancio, e che ora di colpo è diventato debitista. Non è questione di teoria ma di realtà. Nel dramma del tempo presente servono soldi e l’unico modo per averli è fare debito. Il vincolo è strutturarlo bene e investirlo meglio.

 

Reddito di cittadinanza?

LUIGI DI MAIO INCONTRA BEPPE GRILLO A ROMA 5

Glielo dico in inglese: Mammoth, come si dice a Wall Street, o Helicopter money, come si dice alla Casa Bianca. Nell’emergenza, garanzie bancarie illimitate e assistite dal Tesoro e sussidi a tutti sono essenziali e giusti. Se non dai adesso perdi ancora di più dopo. È sul dopo che si apre il problema: investimenti pubblici produttivi o elicottero che a un certo punto finisce la benzina? Nell’antica Roma agli attori e ai comici era fatto divieto di fare politica.

 

Torniamo alla emergenza. Questa pandemia può essere la peste del nostro tempo?

silvio berlusconi giulio tremontiBEPPE GRILLO E ROCCO CASALINO

Quando parla della peste, Don Ferrante si chiede: è sostanza o accidente? Questa pandemia è l’accidente che però svela la sostanza: la crisi della globalizzazione. Questa c’è per effetto del coronavirus ma ci sarebbe stata comunque: cause finanziarie, conflitti. Il problema non è vincere la guerra. Il vaccino sarà trovato. Il problema è vincere la pace in un mondo che sarà profondamente diverso.

Ultimi Dagoreport

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL PRANZO DEI VELENI È SERVITO: LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI TRA I TRE CABALLEROS DEL GOVERNO - MELONI E TAJANI HANNO MESSO ALL’ANGOLO IL "PATRIOTA" TRUMPUTINIANO SALVINI, ACCUSANDOLO DI SABOTARE L'ESECUTIVO CON LE SUE POSIZIONI ANTI-EUROPEE E GLI ATTACCHI A MATTARELLA SUL CODICE ANTI-MAFIA DEL PONTE DELLO STRETTO – QUANDO SONO ARRIVATI I RISULTATI DELLE COMUNALI, CON LA DEBACLE DEL CENTRODESTRA, "IL TRUCE" DELLA LEGA E' PARTITO ALL'ATTACCO, INCOLPANDO LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) PER LA SCONFITTA A GENOVA: SE NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA (STOPPANDO IL LEGHISTA RIXI), IL SINDACO SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA. A QUEL PUNTO, SI E' SVEGLIATO TAJANI CHE HA RICORDATO A ENTRAMBI CHE SENZA I VOTI DI CLAUDIO SCAJOLA OGGI CI SAREBBE IL PD DI ANDREA ORLANDO ALLA REGIONE LIGURIA…

benjamin netanyahu matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT – QUANTO POTRÀ DURARE IL SILENZIO IMBARAZZATO E IMBARAZZANTE DI GIORGIA MELONI DI FRONTE AI 50MILA MORTI DI GAZA? LA DUCETTA NON VUOLE SCARICARE NETANYAHU PER NON LASCIARE A MATTEO SALVINI LA "PRIMAZIA" DEL RAPPORTO CON "BIBI". MA ANCHE PER NON IRRITARE LA POTENTE COMUNITÀ EBRAICA ITALIANA, STORICAMENTE PENDENTE A DESTRA – ORMAI ANCHE URSULA VON DER LEYEN E ANTONIO TAJANI (NON CERTO DUE CUOR DI LEONE) CONDANNANO LE STRAGI NELLA STRISCIA CON PAROLE DURISSIME: “AZIONI ABOMINEVOLI” – ANCHE LA POPOLAZIONE ISRAELIANA VUOLE SFANCULARE “BIBI”, COME STA FACENDO GIÀ TRUMP, CHE NEI GIORNI SCORSI HA ATTACCATO LA CORNETTA IN FACCIA A SEMPRE PIÙ IN-GAZATO PREMIER ISRAELIANO (OGGI HA RIVELATO DI AVERGLI "DETTO DI NON ATTACCARE L'IRAN")

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - IL GARBUGLIO DEL SUPER RISIKO BANCARIO SPACCA NON SOLO LA FINANZA MILANESE (DUELLO UNICREDIT-INTESA) MA STA FACENDO DERAGLIARE ANCHE IL GOVERNO DI DESTRA-CENTRO -GONG! OGGI È ANDATO IN SCENA UN PESANTISSIMO SHOWDOWN TRA MELONI, CHE È FAVOREVOLE AD APERTURE SUL GOLDEN POWER A UNICREDIT SULL’OPERAZIONE BANCO BPM CON TAJANI SOSTENITORE INDEFESSO DEL LIBERO MERCATO, E LA LEGA DI SALVINI CHE È PRONTA A FAR CADERE IL GOVERNO PUR DI NON MOLLARE IL “SUO” BANCO BPM A UNICREDIT - OGGI, ARMATO DI BAZOOKA, È SCESO IN CAMPO IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI. INCALZATO DAI CRONISTI SULLE POSSIBILI APERTURE DEL GOVERNO ALLE PRESCRIZIONI DEL GOLDEN POWER APPLICATE ALLA BANCA DI ORCEL, L’ECONOMISTA DI CAZZAGO È SBOTTATO COME UN FIUME IN PIENA: “SE CI FOSSE IL MINIMO DISALLINEAMENTO (CON MELONI), NON CI SAREBBE UNA MINACCIA DI DIMISSIONI, MA LE DIMISSIONI STESSE. NON SI ANNUNCIANO LE DIMISSIONI, LE SI DANNO…”

donald trump zelensky vladimir putin russia ucraina

DAGOREPORT - TRUMP STREPITA MA NON COMBINA UN CAZZO – ZELENSKY PROPONE UN INCONTRO A TRE CON IL TYCOON E PUTIN MA NESSUNO LO CONSIDERA: PUTIN SI CHIAMA FUORI (“SOLO DOPO ACCORDI SPECIFICI”). E IL TYCOON? NON VUOLE UN INCONTRO DIRETTO CON PUTIN PERCHE', IL MOLTO PROBABILE BUCO NELL'ACQUA, SAREBBE L'ENNESIMA CONFERMA DELLA SUA INCAPACITA' DI RISOLVERE LA CRISI UCRAINA. LUI, CHE PRIMA DELLE ELEZIONI DICEVA “PORTERÒ LA PACE IN 24 ORE”, E A PIU' DI QUATTRO MESI DALL’INSEDIAMENTO SI RITROVA CON I DRONI E I MISSILI RUSSI CHE MARTELLANO PIÙ CHE MAI KIEV...

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – UCCI UCCI, SENTO AVVICINARSI GLI ANGELUCCI! IN ALLARME PER LA DECRESCITA INFELICE DEI LORO TRE QUOTIDIANI, ALESSANDRO SALLUSTI AVREBBE I GIORNI CONTATI ALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE” - GIA’ CADUTO IN DISGRAZIA CON MARINA BERLUSCONI, REO DI AVER SOSTITUITO “PAPI” CON GIORGIA, ORA GIAMPAOLO ANGELUCCI AVREBBE IN MENTE DI RIMPIAZZARE IL BIOGRAFO DELLA DUCETTA CON QUEL RAMPANTISSIMO “BEL AMI” DEL POTERE CHE SI CHIAMA TOMMASO CERNO: SENZA FARE UN PLISSE’, DA DIRETTORE DELL’’’ESPRESSO” E DEPUTATO DEL PD BY RENZI, OGGI E’ ALLA GUIDA DE “IL TEMPO”, TALMENTE SCHIERATO CON LA DESTRA CHE VEDE I FASCISTI A SINISTRA… (VIDEO STRACULT!)