CREDITO COOPERATIVO NEL CAOS - IL GOVERNO SPINGE PER UNA UNICA HOLDING, MA LE BCC PROVANO A GIOCARE D'ANTICIPO E A VARARE UNA AUTORIFORMA - LA GUERRA IN FEDERCASSE

Dagoreport

 

CREDITO COOPERATIVOCREDITO COOPERATIVO

Il mondo delle cooperative è in grande fermento e non solo per le vicende legate ai rapporti perniciosi con il Partito democratico, come emerge dalle varie inchieste delle procure italiane. Le acque sono assai agitate anche ai piani alti delle banche cooperative, ossia delle bcc. Secondo quanto Dagospia ha appreso nella sua infinita miseria, Alessandro Azzi, detto l’acrobata, sta facendo salti mortali per mettere insieme le diverse anime delle federazioni regionali delle banche di credito cooperativo.

 

alessandro azzi alessandro azzi

Il governo sta aspettando che la sospirata auto riforma sia portata a termine. Aspetterà ancora per poco, poi interverrà con decisione. L’esecutivo del premier Matteo Renzi, infatti, spinge per un’unica holding: il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, e lo stesso presidente Renzi stanno alla finestra, ancora per poco, ma sono chiare ormai la loro insofferenza e insoddisfazione.

 

A servire su un piatto d’argento un generoso cadeau allo stesso presidente Azzi e allo stesso movimento cooperativo sono stati Marco Vernieri, ex Intesa ed ex Unicredit, e il “giovanissimo e moderno” Augusto Dell’Erba, attuale presidente della delegazione negoziale di Federcasse. I due, ossessionati dal ruolo, hanno fatto di tutto per rendere ingovernabile il movimento: dapprima annullando tutti i contratti integrativi regionali e poi disdettando il contratto nazionale dei 37mila lavoratori bancari delle bcc. Perché lo hanno fatto? Per protagonismo, solo per protagonismo si sussurra nei corridoi delle bcc.

 

matteo renzi pier carlo padoanmatteo renzi pier carlo padoan

Vernieri punta a mantenere il suo oneroso stipendio (c’è chi dice ne prenda due), cercando presuntuosamente di dimostrare che coloro che lo hanno preceduto sono stati degli incompetenti. Dell’Erba invece punta alla carica di presidente al posto di Azzi, quando entro la fine dell’anno dovranno rinnovarsi le cariche all’interno di Federcasse.

 

La nascita di una holding, probabilmente sotto il cappello di Iccrea, ben vista dal governo, scontenterebbe essenzialmente sia la federazione Toscana sia quella laziale, ma soprattutto “manderebbe al manicomio” la federazione di Trento e quella di Bolzano. Nessuno si sente più garantito da Azzi né tantomeno da Dell’Erba e l’imminente trasformazione delle bcc in spa trasferirebbe inevitabilmente il potere politico dalle regioni alla holding.

visco ignazio visco ignazio

 

Bankitalia vorrebbe mantenere la supervisione delle banche di credito cooperativo, ma per raggiungere l’obiettivo sarebbe indispensabile una holding con almeno tre poli (Bolzano, Trento e Iccrea), che altrimenti passerebbe sotto il diretto controllo della Banca centrale europea. Uno spezzatino necessario a lasciare un po' di potere al governatore di via Nazionale Ignazio Visco e agli sceriffi della vigilanza, ormai sempre più un esubero.

 

Le federazioni regionali, negli incontri più o meno trasversali e “carbonari” di ultimi giorni, lamentano la conflittualità e la litigiosità che dell’Erba e Vernieri hanno introdotto, come quando un elefante entra in una cristalleria. “Non era il caso”, dice un autorevole dirigente della Federazione trentina, “era invece necessario in questo momento un fronte unico dipendenti e federazioni perché la situazione è estremamente delicata”.

Marco VernieriMarco Vernieri

 

Dell’Erba, il professionista delle chiacchiere (tantissimo fumo e poco arrosto) ama palarsi addosso: si piace senza accorgersi che annoia. “Smania dalla voglia di emergere. Ma a iniziare dai suoi dipendenti a Castellana Grotta, nessuno lo sopporta più”, rilancia un dirigente della federazione lombarda. Vernieri è riuscito nell’arduo compito di creare malcontento e divisioni in un settore dove da sempre regnava l’armonia. Hanno entrambi utilizzato il rinnovo del contratto nazionale a scopi propagandistici: il primo per una conferma, il secondo per sostituire Azzi.

 

Augusto Dell ErbaAugusto Dell Erba

Quanto durerà questo teatrino non è dato sapere, anche perché Azzi è tutt’ora impegnato a concretizzare un’autoriforma del movimento cooperativo con l’improbabile compito di non lasciare sul terreno morti e feriti. Dell’Erba, presidente della Bcc di Castellana Grotte, che va per i 70 anni, rappresenta- si fa per dire- il “nuovo che avanza”. Farà sicuramente piacere al Renzi che un giovane così “arzillo e pimpante” punti a prendere il posto di Azzi. Meno male però che arriverà la riforma delle bcc che spazzerà via brontosauri e avventurieri.

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