DAGOANTICIPA E CANTONE INDAGA: L'AUTORITÀ ANTICORRUZIONE INDAGA SUL MATRIMONIO TRA LA CISL E LA DIRCREDITO, NEL MIRINO LA SPARTIZIONE DEGLI IMMOBILI - E ALLO SPORTELLO SARÀ UN'ESTATE ROVENTE: SCATTA UN FRENETICO RISIKO DI POLTRONE

Alla Popvicenza arriva Iorio da Ubi con la benedizione di Bankitalia e Zaia preme per il merger con Veneto banca - Mps balla dopo la botta di Fitch e aspetta l'anello di Ubi che potrebbe cambiare idea e puntare sul Banco Popolare - in Bpm comanda l'ad Castagna e il presidente Giarda e' in panchina - Acque agitatissime fra i sindacati: una dirigente fiba-cisl e' stata rinviata a giudizio per appropriazione indebita…

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Dagoreport

 

DIRCREDITO DIRCREDITO

L'estate si avvicina e in banca scattano gli scambi di coppia. O quasi. Al vertice degli istituti di credito ci sono in vista manovre nonché spostamenti di poltrona frenetici, al limite dello scambismo e il sindacalista Giulio Romani è in prima linea. Sì, perché il risiko bancario non riguarda solo i gruppi, ma anche le organizzazioni dei lavoratori.

 

Ma andiamo con ordine. Samuele Sorato, consigliere delegato della Popolare di Vicenza, si è dimesso e al suo posto è in arrivo, con la sponsorizzazione della Banca d'Italia, Francesco Iorio, attuale direttore generale di Ubibanca.

 

LUCA ZAIA SPEZZA IL PANE LUCA ZAIA SPEZZA IL PANE

A Vicenza sarebbero in bilico anche due dei quattro vicedirettori generali. Mentre più di qualcuno, fra gli addetti ai lavori, è convinto che il valore delle azioni e gli aumenti di capitale prima o poi potrebbero portare la Consob prima ad accendere il classico faro, poi ad aprire un fascicolo più pesante. Quanto a Sorato, al quartier generale della PopVicenza si mormora di una superliquidazione destinata a far discutere sia i lavoratori sia gli organi di vigilanza. Senza dimenticare che a in città la fusione con Veneto Banca è vista di traverso: a benedire il matrimonio, tuttavia, c'è sempre il governatore della Regione, Luca Zaia.

 

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Da Vicenza a Siena gli occhi sono puntati sul futuro del Monte dei paschi. A pochi giorni dall'inizio delle operazioni per l'aumento di capitale, l'istituto senese ha ricevuto un cartellino giallo. È quello dell'agenzia di rating Fitch che ha tagliato il voto su Rocca Salimbeni. La decisione è frutto dei nuovi criteri di valutazione adottati a livello sistemico e ha fatto ballare, mercoledì, il titolo Mps a piazza Affari.

 

La banca è a un crocevia. Sembra ormai impossibile che il Monte paschi possa resistere da solo e così il giro di vite di Fitch, che considera il titolo Mps spazzatura, viene interpretato come un invito ad accelerare le nozze. E la mossa della Fondazione Mps che, stando a indiscrezioni, avrebbe ceduto altre azioni dell'istituto, sembra un altro passo nella direzione della fusione. Ubibanca, candidata numero uno a salvare le sorti del gruppo senese, resta alla finestra. Per qualcuno le nozze sono cose fatte. Ma Ubi potrebbe passare al piano "B" e scegliere di creare la super popolare col Banco Popolare. Opzione per nulla gradita a Bergamo dove avvertono il rischio di una fine della storica Popolare di  Bergamo (oggi pilastro di Ubi).

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Il Banco Popolare è nel mirino anche della Bpm: nella banca di piazza Meda il potere è tutto saldo nelle mani dell'amministratore delegato, Giuseppe Castagna, ed è lui a caldeggiare l'ipotesi del deal con Verona. Ma nella città leghista sono pronti ad alzare le barricate perché non vogliono che la sede centrale sia trasferita a Milano. E come se non bastasse il top management veronese non è in sintonia con Castagna. Il suo peso in Bpm, in ogni caso, resta indiscusso al punto che il presidente, Dino Piero Dumbo Giarda, è ormai fuori da tutti i giochi: "Giarda non ha alcun peso politico contrattuale per mantenere tutte le promesse di qualsiasi tipo" si dice nei corridoi dell'istituto. Per l'ex ministri è una fase delicatissima della sua vita professionale. Il suo ridimensionamento è ormai di dominio pubblico e parecchi banchieri non vogliono nemmeno parlare al telefono con lui. Uno di quelli che si fa negare alla cornetta è Pierfrancesco Saviotti del banco Popolari.

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E poi c'è il fronte sindacale. Come Dagoanticipato, la Fiba Cisl guidata da Giulio Romani detto Pinocchio si sta per pappare la sigla dei quadri e dei dirigenti, cioè la Dircredito. L'operazione si chiama First ed è finalizzata a creare il primo sindacato, ma l'obiettivo non verrà centrato: in cima alla classifica delle sigle bancarie, che Abi aggiornerà comunque solo a fine anno, resterà la Fabi.

 

C'è dell'altro: la fusione fra queste due sigle sembra non aver convinto l'Autorità nazionale anticorruzione e il presidente Raffaele Cantone avrebbe ordinato agli "sceriffi" un approfondimento specifico. L'indagine rientrerebbe nell'ambito di una verifica a tappeto sul mondo sindacale e, in particolare, sui fondi interprofessionali di cui ha parlato il Giornale nei giorni scorsi.

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Quanto a Dircredito, nello specifico, i Cantone boys avrebbero posto l'attenzione sulla scissione delle attività sindacali, che sarebbero confluite in una nuova associazione non riconosciuta, battezzata Nuovo Dircredito. Tutto il resto cambierebbe scopo sociale in attività di servizio, comunicazione e divulgazione stampa mantenendo tra gli asset l'immobile di Roma (del valore di 2,4 milioni di euro) e la cassa pari a circa 2 milioni. A capo di questo settore verrebbe piazzata Cristina Attuati, ritenuta molto vicina al napoletano 62enne Maurizietto Arena ribattezzato dagli amici sfogliatella.

 

L'attenzione dell'attuale gruppo dirigente Dircredito si concentrerà poi su Assodirbank, associazione non riconosciuta, costituita nel 1994 in occasione della creazione di Sindirigenticredito che a sua volta nasceva dalla fusione dei rami sindacali di Sidirbank - con cospicuo patrimonio - Uniosin e Sindirettivo. Sidirbank, titolare di immobili e liquidità, scisse poi il ramo sindacale, ma è rimasta ancora in vita amministrando un patrimonio immobiliare di circa 2 milioni di euro tra Roma e Milano. E come spesso dice Arena l'appetito vien mangiando ...

 

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Un'altra bomba sta per esplodere in casa First-Cisl in quanto Pinocchio Romani ha appena acquisito come dirigente sindacale l'ex segretario nazionale del sindacato Falcri, Mariangela Comotti, denunciata tre volte dalla sua ex organizzazione e rinviata a giudizio per appropriazione indebita per un ammanco pari a oltre 200mila euro. Un paio di udienze sono già state celebrate.

 

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