DEUTSCHE BANK DICE ADDIO AI DERIVATI SULLE AZIENDE: COSTANO TROPPO - TELECOM PRONTA AL PIANO DEL GOVERNO SULLA BANDA LARGA. RECCHI: ‘’BASTA PARLARE DI OPERAZIONI STRAORDINARIE COME IL BRASILE”

Giochi Preziosi e Artsana vogliono fare il polo dei giocattoli - Carlyle in corsa per la Bruno Magli - Manutencoop, i conti penalizzano il bond - I banchieri chiedono il testo unico europeo - Carlo De Martino nuovo capo degli affari istituzionali di Telecom Sparkle - Valentino, Zegna e Calzedonia rifinanziano a tassi più bassi...

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1.SUSSURRI & GRIDA

Dal "Corriere della Sera"

 

LA SVOLTA DEUTSCHE BANK, VANNO IN PENSIONE I «CDS»

data data

( giu.fer .) Deutsche Bank ha annunciato che smetterà di negoziare gran parte dei Cds, i derivati che fungono da assicurazione per proteggersi dal fallimento di un debitore quando si compra un bond o si fa un prestito, e finiti sotto accusa per aver contribuito alla crisi del 2008. Le nuove regolamentazioni hanno reso «costoso» il business dei Cds legati a una singola azienda, spiega il gruppo tedesco, che si concentrerà perciò sui corporate bond, ma continuerà a negoziare i Cds legati agli indici benchmark.

 

quartier generale di Deutsche Bank a Francoforte quartier generale di Deutsche Bank a Francoforte

L’addio di un big player come Deutsche Bank, la cui reputazione è stata messa a dura prova da una moltitudine di scandali, segnala due cose. Indica che l’affare non è più conveniente. E infatti, dopo gli eccessi, i regolatori hanno imposto maggiori accantonamenti di capitale a garanzia del trading, una richiesta che si scontra però con l’esigenza di rafforzare la patrimonializzazione nella nuova Unione bancaria europea. Ma ci dice anche che un’epoca sta finendo per sempre, perché la scelta di Deutsche Bank darà un colpo decisivo a un mercato già sceso a 11 mila miliardi di dollari dai 32 mila miliardi del 2007 (dati Bri).

 

CALZEDONIA, VALENTINO, ZEGNA E I TASSI DA SALDO

VALENTINO GARAVANI VALENTINO GARAVANI

(d.pol. ) In prima fila c’è il Valentino fashion group seguito da Zegna e dalla Calzedonia di Sandro Veronesi ( nella foto con Sarah Jessica Parker a una sfilata nel 2013). Tutti in coda agli sportelli bancari per rinegoziare termini e condizioni delle loro linee di finanziamento. Al lavoro, le maggiori banche, tra cui Unicredit, Banca Intesa, Bnp Paribas e Banco Popolare, che fin qui hanno sostenuto la crescita di quei gruppi di moda e lusso. Realtà che, facendo valere le loro performance, adesso chiedono e ottengono uno sconto in virtù della liquidità offerte alle banche dalla Bce con i piani di Ltro.

 

Il risultato? Valentino, Zegna e Calzedonia rifinanzieranno, o amplieranno le loro linee, a un costo ridotto dalla metà a un terzo di quello precedente. La griffe che fa capo alla Mayhoola del Qatar sta rinegoziano circa 100 milioni a 55-60 punti base sopra l’Euribor contro i 120-130 pagati nel 2012, epoca di spread ben più alti e della ristrutturazione della società nella quale la famiglia reale un anno fa ha versato 120 milioni in aumento di capitale. Stessa logica per il gruppo della famiglia Zegna: 50 milioni rinegoziati a circa 65 punti base. Calzedonia dimezza a 70 punti base il tasso per i 200 milioni di prestiti firmati due anni fa.

 

NUOVI ARRIVI A TELECOM SPARKLE

MODELLI ERMENEGILDO ZEGNA MODELLI ERMENEGILDO ZEGNA

Carlo De Martino è il nuovo direttore degli Affari istituzionali e comunicazione di Telecom Italia Sparkle. De Martino, 47 anni, una lunga esperienza nelle pubbliche relazioni in Italia e all’estero da ultimo in Vodafone e Telecom Italia, da gennaio sarà alle dirette dipendenze dell’amministratore delegato, Elisabetta Ripa. Sparkle è la società del gruppo guidato da Marco Patuano che si occupa di connettività e servizi internazionali, grazie a una rete di circa 500 mila chilometri di cavi sottomarini e uffici commerciali in 40 Paesi, dagli Stati Uniti all’Estremo Oriente.

 

2.PANORAMA

Da "La Stampa"

 

INTERNET VELOCE, TELECOM PRONTA SUL PIANO DEL GOVERNO

Gli obiettivi dell’Agenda digitale possono essere raggiunti grazie agli investimenti di Telecom e alle risorse private dal Piano nazionale per la banda ultralarga. Il presidente di Telecom, Giuseppe Recchi, è pronto a sostenere il piano che sarà presentato tra qualche giorno in cui il governo metterà a disposizione 7 miliardi di euro.

 

TELECOM SPARKLE TELECOM SPARKLE

«Il governo può contare su di noi - dice Recchi - ma stop a ogni fantasia sullo scorporo della rete». Il presidente di Telecom ricorda poi che il gruppo ha investito 3 miliardi l’anno e che «ogni miliardo investito in prodotti di broadband crea 20 mila posti di lavoro» ma «sono stanco e dispiaciuto di continuare a vedere Telecom citata per operazioni straordinarie, come il Brasile, e non per la grande capacità tecnologica e per gli sforzi sulla rete» a banda ultralarga. Riguardo il Brasile invece qualche novità è attesa dal Consiglio da di venerdì. Il tema caldo «sarà il Brasile» conferma l’ad Patuano. [r. e.]

 

GIOCHI PREZIOSI E ARTSANA VERSO IL POLO DEI GIOCATTOLI

RECCHI RECCHI

Artsana e Giochi Preziosi hanno siglato un accordo preliminare per creare una nuova società (newco) in cui confluiranno le attività retail di Giochi Preziosi (le attività di Toys Center-Ing) e Prénatal e Bimbo Store. La conferma è arrivata ieri dalle due società dopo le indiscrezioni di stampa. L’intesa per creare un maxi-polo dei giocattoli, si legge in una nota, sarà perfezionata a seguito delle attività di due diligence e delle autorizzazioni Antitrust. Artsana dovrebbe sborsare circa 70 milioni a Preziosi.

 

Oggi intanto si terrà una riunione tra le banche creditrici e Preziosi per discutere l’operazione con Artsana e l’entità dell’aumento di capitale che servirà a dare nuova cassa alla società. Secondo fonti finanziarie, il gruppo guidato da Enrico Preziosi, presidente del Genoa, avrebbe inoltre già firmato la ristrutturazione del debito da 300 milioni di euro con le banche, con un’intesa valida fino al 2018. [r. e.]

 

3.PARTERRE

Da "il Sole 24 Ore"

 

marco patuano ad telecom italia marco patuano ad telecom italia

CARLYLE IN CORSA PER LA BRUNO MAGLI

C'è anche il fondo Carlyle in corsa per rilevare la Bruno Magli, noto brand di calzature in concordato preventivo dalla scorsa estate. E' una delle due offerte che in settimana il Tribunale di Bologna dovrà valutare per il prestigioso marchio. Quello che potrebbe fare la differenza è la possibilità che il sito produttivo resti a Bologna oltre all'offerta economica che dovrebbe avvicinarsi il più possibile alla copertura dei debiti stimati in 18 milioni.

 

Dallo scorso giugno presidente del cda è Giuseppe Pirola alla guida di Uniendo Energia e appassionato di Volley femminile di cui sponsorizza la Uniendo Yamamay di Busto Arsizio. Pirola ha preso a cuore il salvataggio della Bruno Magli: sul suo profilo Facebook scrive che il negozio Bruno Magli aperto nel 1959 a Venezia in Piazza San Marco «il 14 novembre 2014 è stato chiuso per istanza di sfratto immediatamente eseguibile e non opponibile, per aver pagato la pigione un giorno di ritardo». Si spera che i nuovi fondi serviranno anche a questo. (Ma.Mo.)

 

MANUTENCOOP, I RISULTATI PENALIZZANO IL BOND

GIOCHI PREZIOSI GIOCHI PREZIOSI

Un tonfo per il bond di Manutencoop Facility Management dopo i deludenti risultati del terzo trimestre. L'emissione da 425 milioni di euro con una cedola dell'8,5% ieri veniva scambiata a 75,7 centesimi, in calo di 4,8 cents dopo i 6,9 centesimi persi due giorni fa, uno scivolone dall'emissione avvenuta nel luglio del 2013 secondo i dati riportati da Bloomberg.

 

Ad avere penalizzato il titolo sarebbero stati i deludenti risultati trimestrali a cominicare dall'utile netto dei primi nove mesi che si sono attestati a 2,6 milioni di euro contro i 18 milioni del 2013. Un risultato dovuto principalmente alla crisi economica che si protrae e che sta avendo ripercussioni sull'azienda dice in un comunicato la società. Secondo Bloomberg però ci sarebbe dell'altro a cominicare dall'inchiesta aperta ad ottobre sulla gara delle scuole vinta dalla società su cui la procura ha aperto un'indagine. (Ma.Mo.)

MARCO DE BENEDETTI E ELISABETTA GREGORACI - FOTO TWITTATA DA PAOLA FERRARI MARCO DE BENEDETTI E ELISABETTA GREGORACI - FOTO TWITTATA DA PAOLA FERRARI

 

I BANCHIERI CHIEDONO IL TESTO UNICO EUROPEO

Il 4 novembre è cambiato il mondo per le banche, con il via al processo di unificazione del settore in Europa. Ma le regole, per lo meno in Italia, per ora rimangono le stesse. Con il rischio (vecchio) di farraginosità e quello (nuovo) di disparità di trattamento con i competitor europei: per questo le banche si preparano a serrare i ranghi e tornare in pressing sul governo per chiedere un intervento legislativo di vasta portata, che per alcuni potrebbe corrispondere addirittura a un nuovo testo unico bancario, questa volta di respiro "europeo".

 

Secondo quanto si apprende, l'argomento sarà oggi sul tavolo del comitato esecutivo Abi: al termine, l'associazione potrebbe prendere carta e penna e scrivere al ministro Padoan. Inviando alcune prime proposte sull'attuazione delle direttive più fresche: la Crd IV sulla vigilanza prudenziale, la Brrd sulla risoluzione delle crisi bancarie e la Dgs sui sistemi di garanzia dei depositanti. (Ma.Fe.)

 

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