DOPO AGNELLI, PIRELLI: UN PAESE SENZA INDUSTRIE – CAMUSSO: “LA VERITÀ È CHE SIA CONFINDUSTRIA CHE PALAZZO CHIGI PREFERISCONO UNA COMPETIZIONE SUI COSTI COLPENDO I DIRITTI E I SALARI DEI LAVORATORI, PIUTTOSTO CHE SFIDARE IL MONDO IN TERMINI DI INNOVAZIONE”

Sulla stessa linea il commento del segretario generale della Cisl, Anna Maria Furlan: «E' l'ennesima sconfitta per il nostro capitalismo finanziario». Ma ce n’è anche per Palazzo Chigi: «E’ impressionante il silenzio del governo, della politica e della classe dirigente di fronte a operazioni finanziarie che riguardano il futuro del Paese».... -

Condividi questo articolo


Da La Repubblica

 

CAMUSSO RENZI CAMUSSO RENZI

A difendere Marco Tronchetti Provera ci pensa il socio di una vita, sia nell’Inter sia nella holding che controlla Pirelli. Per Massimo Moratti, l’imprenditore milanese che gestisce il gruppo petrolifero Saras assieme al fratello Gianmarco, la cessione della quota di maggioranza della società degli pneumatici è buona cosa: «Marco è stato molto attivo e dinamico- commenta a Repubblica - sta facendo un'operazione a supporto, difesa e sviluppo dell'azienda. Non bisogna spaventarsi dell'arrivo di soci stranieri. I russi di Rosneft sono presenti anche in Saras e sono ottimi compagni di strada».

 

MARCO TRONCHETTI PROVERA E MASSIMO MORATTI SERATA CALENDARIO PIRELLI MARCO TRONCHETTI PROVERA E MASSIMO MORATTI SERATA CALENDARIO PIRELLI

Al sostegno di Moratti, fanno da contraltare la voce di Cesare Romiti. L’ex numero uno della Fiat, ora presidente della Fondazione Italia-Cina, si è detto «amareggiato», pur convinto che con l’arrivo dei cinesi «ci saranno benefici». La delusione è per il fatto che l’Italia «perde un'altra azienda per una mancata politica di governo che dovrebbe mantenere qui le aziende».

 

Il tema dell’assenza di una politica industriale appartiene anche ai commenti dei sindacati. I vertici di Cgil, Cisl e Uil su questo sono stati unanimi di fronte all’ennesima impresa di primo piano che finisce in mani straniere. Il commento più immaginifico è di Carmelo Barbagallo, segretario generale della Uil: «Il governo non è ancora riuscito a fissare regole per evitare che, in un regime di globalizzazione, l'Italia diventi un discount, dove ognuno viene a fare la spesa».

ANNAMARIA FURLAN ANNAMARIA FURLAN

 

E sul silenzio di Palazzo Chigi puntano anche le critiche del numero uno della Cgil, Susanna Camusso, la quale fa addirittura una apertura di credito nei confronti del colosso cinese che prenderà il controllo della Pirelli: «La vendita di un pezzo pregiato del nostro sistema industriale a capitali stranieri non sarebbe in sé un dramma se il capitalismo italiano fosse in grado di reggere le sfide della competizione internazionale e il governo avesse una politica industriale».

susanna camusso by vincino susanna camusso by vincino

 

Poi arriva l’affondo: «La verità è che sia Confindustria che Palazzo Chigi preferiscono una competizione sui costi colpendo i diritti e i salari dei lavoratori, piuttosto che sfidare il mondo in termini di innovazione».

 

Sulla stessa linea il commento del segretario generale della Cisl, Anna Maria Furlan: «E' l'ennesima sconfitta per il nostro capitalismo finanziario, incapace di difendere i marchi storici italiani e di investire nelle aziende di grande qualità». Ma ce n’è anche per Palazzo Chigi: «E’ impressionante il silenzio del governo, della politica e della classe dirigente di fronte a operazioni finanziarie che riguardano il futuro del Paese».

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

ARCHEO-POMPINO - ANITA EKBERG IN AUTO CON FELLINI - VALENTINA CORTESE: “FEDERICO SI PORTÒ IN MACCHINA UNA DI QUELLE ATTRICIONE, CHE PIACEVANO A LUI: PROSPEROSE, ABBONDANTI, VISTOSE. INSOMMA, MENTRE ANDAVANO A OSTIA, LEI PARLAVA DELLA SUA VOCAZIONE ARTISTICA, NEANCHE FOSSE LA BERGMAN. A UN CERTO PUNTO FEDERICO COMINCIÒ AD ACCAREZZARLE I CAPELLI E POI CON LA MANO SULLA NUCA A SPINGERLA VERSO IL BASSO. FINALMENTE LA POVERETTA CAPÌ COSA STAVA ACCADENDO E, CON TUTTO IL FIATO IN GOLA, DISSE: "FEDDERICCO, IO ARTISTA, IO NO POMPETTO"

DAGOREPORT - BIDEN È MESSO MALISSIMO: IL 48% DEGLI ELETTORI DEMOCRATICI SI RICONOSCE NELLE RAGIONI DEI PALESTINESI DI GAZA (TRA I REPUBBLICANI SOLO IL 25%), E ACCUSA LA CASA BIANCA DI ECCESSIVA DEBOLEZZA NEI CONFRONTI DI NETANYAHU IN MODALITÀ “DOTTOR STRANAMORE” – HAMAS SI SPACCA: A DOHA, IL CAPO POLITICO HANIYEH VUOLE TROVARE UN ACCORDO; A GAZA, IL CAPO MILITARE YAYA SINWAR E’ CONTRARIO - NETANYAHU SI DICE FAVOREVOLE A UNA TRATTATIVA PER IL RILASCIO DEGLI OSTAGGI, MA ALLO STESSO TEMPO VUOLE SPIANARE RAFAH, L’ULTIMO FORTINO DI HAMAS, DOVE SI SONO RIFUGIATI 1 MILIONE E MEZZO DI SFOLLATI DAL NORD

ARCHEO-QUIZ - UN BELL'ANEDDOTO CHE LA DICE LUNGA SUL TIPO DI RAPPORTI CHE INTERCORRONO TRA STAMPA E POTERE - "QUALCHE TEMPO FA IL DIRETTORE DI UN GRANDE GIORNALE RICEVETTE LA TELEFONATA DEL CAPUFFICIO STAMPA DI UNA GRANDE INDUSTRIA: ‘’CARO DIRETTORE, SAPPIAMO CHE STA PER USCIRE UN SERVIZIO MONDANO DOVE COMPARE LA FOTO DI (E LÌ IL NOME DELL'AD DELLA GRANDE INDUSTRIA) ABBRACCIATO A (E LÌ IL NOME DI UNA SIGNORA, AL MOMENTO AMANTE NUMERO DUE DELL'AD). LEI CAPIRÀ, ALLA NOSTRA GRANDE INDUSTRIA QUESTO DISPIACE NON POCO" - "IL GIORNALE È GIÀ IN MACCHINA", OBIETTÒ IL DIRETTORE. CON LA VOCE DI CHI SA DI ESSERE AUTORIZZATO A TUTTO, IL CAPUFFICIO STAMPA DISSE: "VA BENE, QUANTO COSTA COMPRARE TUTTA LA TIRATURA DEL SUO GIORNALE?" – COME E’ ANDATA A FINIRE? BASTA LEGGERE DAGOSPIA…

A CASA DI CARLO DE BENEDETTI - COME SI FA, AVENDO I SUOI SOLDI, A POSARE DAVANTI A UNA PARETE A TROMPE-L'ŒIL CHE RIPRODUCE UN FINTO TRALICCIO CON VITE, DOVE C’È APPESO SOPRA UN FALSO CANALETTO IN CORNICE DORATA OSCURATO, PER GIUNTA, DALLE FOTO DEI PARENTI, DI CUI UNA IN CORNICE LEOPARDATA? - IL CUSCINO SUL DIVANO SEMBRA LA TOVAGLIA DI UNA PIZZERIA. NON PARLIAMO DEGLI ANIMALETTI POP SU UNA CONSOLLE DI MARMO - JOHN ELKANN AVRÀ DISTRUTTO “REPUBBLICA” MA LUI DEVE AVER IMPARATO DALL’ARCINEMICO BERLUSCONI A FAR FALLIRE IL BUON GUSTO… - VIDEO