janet yellen draghi

LA DROGA-DRAGHI, APPENA INIZIATA, È GIÀ FINITA: MILANO CROLLA DEL 3%, PER L'INCERTEZZA SULLE MOSSE DELLA FED - LA DISOCCUPAZIONE USA CALA AL 5,1%: BASTERÀ ALLA YELLEN PER FAR RIALZARE I TASSI? - VIVENDI HA IL 14,9% DI TELECOM, E VALE 2,28 MILIARDI

1.BORSA: TORNANO VENDITE MENTRE SALE INCERTEZZA SU MOSSE FED, MILANO -3%

Radiocor - Dura solo un giorno l'effetto Draghi: dopo i rialzi di ieri, innescati dalle parole del presidente della Bce su possibili nuovi interventi a sostegno dell'economia, le Borse europee sono tornate a scendere, preda dell'incertezza sulle prossime mosse della Federal Reserve Usa.

mario draghi bazookamario draghi bazooka

 

Secondo molti osservatori, infatti, i segnali contrastanti arrivati dal rapporto sul mercato del lavoro americano renderanno ancora piu' intenso il dibattito interno alla Fed sull'opportunita' di alzare o meno i tassi gia' il prossimo 17 settembre. A Piazza Affari il Ftse Mib ha chiuso in calo del 3,18%, zavorrato in primo luogo dalle banche (UniCredit -5%). Sul mercato dei cambi, euro poco mosso a 1,1113 dollari (1,1104 ieri). Forte lo yen, che si apprezza a 132,33 per un euro (133,44) e a 119,10 per un dollaro (120,18). In calo, infine, il prezzo del petrolio: il future ottobre sul Wti cede l'1,13% a 46,22 dolla ri al barile.

 

2.PIL: ISTAT, IN III TRIMESTRE ATTESO +0,3%, CRESCITA ACQUISITA 2015 +0,7%

Radiocor - 'La crescita' del Pil 'e' attesa continuare sugli stessi ritmi' del secondo trimestre (+0,3%) 'anche nel terzo trimestre ma il rallentamento del commercio mondiale avra' un impatto sulle esportazioni diminuendo l'apporto favorevole della componente estera'. E' l'indicazione fornita dall'Istat nella nota mensile sull'andamento dell'economia italiana.

 

istat istat

'Sulla base del modello di previsione di breve termine dell'Istat - si legge nella nota - la variazione congiunturale reale del Pil prevista per il terzo trimestre e' pari a +0,3%, con un intervallo di confidenza compreso tra +0,1 e +0,5%. In presenza di un rallentamento delle esportazioni, condizionate dalla decelerazione delle economie dei paesi emergenti, la domanda nazionale (al netto delle scorte) e' attesa fornire il principale contributo positivo al Pil. In questo scenario, la crescita acquisita per il 2015 e' pari allo 0,7%'.

 

3.MERCATI: TRA INCERTEZZE E VOLATILITA', OTTIMISTI SU PIAZZA AFFARI AL 43% (ASSIOM FOREX)

Radiocor - La tempesta cinese potra' avere strascichi sui mercati, ma al momento non cosi' pesanti da compromettere l'ottimismo con cui gli operatori guardano a Piazza Affari per i prossimi sei mesi. L'andamento sara' sicuramente piu' volatile, viste le incertezze su Cina, tassi Fed, ripresa economica, dinamica del petrolio, ma la direzione positiva dei listini non dovrebbe cambiare.

 

PIAZZA AFFARI BORSA MILANOPIAZZA AFFARI BORSA MILANO

E' quanto emerge dalla ricerca che Assiom Forex effettua, in collaborazione con 'Il Sole 24 Ore Radiocor', tra i propri soci. Nel sondaggio di agosto la quota di chi stima la Borsa 'in rialzo' e' calata al 43% dal 57% di luglio, mentre e' salita sia quella di chi la vede 'stabile' (al 34% dal 28%) sia quella di chi non esclude 'un calo' e 'un forte calo' (complessivamente al 15% dal 9%). A favore gioca l'accresciuta avversione al rischio che sta spingendo la liquidita' verso le piazze occidentali (soprattutto europ ee, piu' sottovalutate) a scapito di quelle emergenti.

 

SCOPPIATA LA BOLLA ALLA BORSA SHANGHAISCOPPIATA LA BOLLA ALLA BORSA SHANGHAI

Proprio questa liquidita' sta ridisegnando anche le aspettative sull'euro: la quota di chi lo vede in rialzo sul dollaro e' salita in agosto ai massimi dall'aprile 2014: al 22% dal 10%, mentre si e' confermata al 39% la percentuale di chi scommette sulla stabilita' e ha perso terreno chi lo stima in calo (al 36% dal 47%). A sostenere l'euro il fatto che la Bce e' sempre piu' convinta che lo strumento del 'Qe' stia avendo gli effetti previsti sull'inflazione e una Fed che non ha piu' tanta fretta a stringere le redini perche' l'economia Usa non e' cosi' brillante come atteso e per valutare meglio l'impatto 'Cina'.

 

Scenario tranquillo per lo spread con la grande maggioranza, 76% contro il 55% di luglio, che lo stima nei prossimi sei mesi a 100/125 punti. Il petrolio, secondo la ricerca, rimarra' volatile: il 47% lo vede stabile, il 29% in calo e il 24% un rialzo. Tra gli operatori c'e' caute la per gli effetti delle svalutazioni della valuta cinese: il 53% intravede effetti negativi per i mercati e il 47% effetti minimali o di assai lieve entita'.

 

4.TELECOM: VIVENDI, QUOTA IN BILANCIO A 2,28 MLD, SMONTAGGIO DERIVATO COSTA 25MLN

Radiocor - La quota del 14,9% detenuta in Telecom Italia vale 2,285 miliardi di euro nel bilancio semestrale di Vivendi, 30 milioni in meno rispetto ai 2,315 miliardi che figurano come valore di acquisto. Lo 'smontaggio' di un derivato su parte della quota, inoltre, e' costato al gruppo presieduto da Vincent Bollore' un pagamento di 25 milioni a fine agosto. La documentazione di Vivendi - consultata da Radiocor - sottolinea peraltro come l'entrata in Telecom Italia sia avvenuta 'in modo molto vantaggioso per gli azionisti di Vivendi'.

TARAK BEN AMMAR BOLLORe? PADRE E FIGLIATARAK BEN AMMAR BOLLORe? PADRE E FIGLIA

 

Il rapporto semestrale ricostruisce la costituzione della partecipazione nell'operatore italiano e anche il complesso iter degli strumenti di copertura sui titoli. Era il 24 giugno scorso quando, sulla scia degli accordi siglati con Telefonica nell'estate 2014, Vivendi ha annunciato di essere diventata 'azionista di riferimento' di Telecom per effetto di alcune operazioni. Il gruppo transalpino ha infatti acquisito quel giorno da Telefonica un pacchetto dell'8,24% di Telecom in cambio del 4,5% del capitale di Telefonica Brasil.

 

Tra il 10 e il 18 giugno - spiega il documento - Vivendi ha poi acquistato direttamente in Borsa l'1,90% di TI e il 22 giugno ha acquisito presso un'istituzione finanziaria un blocco pari al 4,76%, con un esborso complessivo nelle due operazioni di 1,044 miliardi. Il 14,9% finale e' contabilizzato tra le 'attivita' disponibili alla vendita' al suo valore di mercato al 30 giugno, cioe' 2,285 miliardi. Nel quadro di questa operazione - spiega ancora la relazione - Vivendi 'il 22 giugno ha costituito una copertura su un pacchetto pari al 5,6% delle azioni Telecom Italia, su un periodo di 3 anni, tramite un 'tunnel' a premio zero, consistente in un'opzione di vendita acquisita da Vivendi e un'opzione di acquisto venduta da Vivendi'.

 

Vincent BollorèVincent Bollorè

 Il 30 giugno, 'al fine di trarre vantaggio dalle condizioni di mercato favorevoli, Vivendi ha smontato questa copertura in contanti e contratto uno 'swap' sul 4,7% dei titoli, su un periodo di 3 mesi, in base al quale Vivendi sarebbe pagatore di un conguaglio pari alla differenza positiva tra la quotazione del titolo Telecom Italia e il prezzo di riferimento di 'smontaggio' del 'tunnel''. Il 26 agosto scorso, Vivendi 'ha smontato questo strumento in contanti per il 98% del suo valore nozionale, con un conguaglio netto di circa 25 milioni tenuto conto dell'evoluzione del titolo Telecom Italia dal 30 giugno scorso'.

 

Nella semestrale Vivendi sottolinea che 'l'uscita dalle tlc in Brasile e l'entrata nel capitale di Telecom Italia e' avvenuta in entrambi i casi in modo molto vantaggioso per gli azionisti di Vivendi. La valorizzazione di Gvt (la controllata brasiliana, ndr) e' stata fatta, in occasione della firma degli accordi nel 20 14, su una base superiore a 10 volte l'ev/ebitda e quella di Telecom Italia e' intervenuta su una base stimata a 6,8 volte l'ev/ebitda nel 2015'.

 

marco patuano ad telecom italiamarco patuano ad telecom italia

Il 30 giugno scorso il titolo Telecom ha chiuso a 1,138 euro, mentre oggi attorno alle 13,30 quota 1,109 euro. Il primo settembre - come riportano le slides della semestrale di Vivendi - il valore totale della quota detenuta dal gruppo francese era di 2,1 miliardi di euro a fronte di una quotazione di chiusura a 1,063 euro. La partecipazione dello 0,95% detenuta in Telefonica - riveniente sempre dalla cessione di Gvt - valeva invece 0,6 miliardi di euro.

 

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein giorgia meloni marche matteo ricci acquaroli

DAGOREPORT - SOTTO L’ALA DEL MASOCHISMO-HARD, IL PD DI ELLY AFFRONTA DOMENICA L'ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLE MARCHE - UN VOTO CHE VEDE IL MELONISSIMO FRANCESCO ACQUAROLI CONTRO UN BIG RIFORMISTA DEL PD, MATTEO RICCI, CHE I SONDAGGI DANNO IN SVANTAGGIO DI UNA MANCIATA DI PUNTI - MOLTO DIPENDERÀ DALL’ASTENSIONE, MALATTIA CHE HA CONTAGIATO UNA BELLA MAGGIORANZA DI ELETTORI DI CENTROSINISTRA, CHE NE HANNO PIENE LE SCATOLE DELLE ZUFFE E SCISSIONI E RIVALITÀ DA COMARI DI COLORO CHE DOVREBBERO DAR VITA A UN’ALTERNATIVA SALDA E UNITA ALL’ARMATA BRANCA-MELONI - PERDERE LE MARCHE PER LA DUCETTA SAREBBE UNO SCHIAFFO TALE CHE L'UNICA ''RICOMPENSA" SAREBBE IL CANDIDATO DI FDI ALLA REGIONE VENETO, DOVE LA LISTA DI LUCA ZAIA, CHE ALLE REGIONALI 2020 INCASSÒ IL 42% DEI VOTI, E' DIVENTATA UNA VARIABILE CHE NE' MELONI NE' SALVINI RIESCONO PIÙ A CONTROLLARE...

almasri carlo nordio alfredo mantovano matteo piantedosi

CASO ALMASRI: I MINISTRI NORDIO E PIANTEDOSI HANNO RACCONTATO SOLO MENZOGNE AL PARLAMENTO – NON SERVE L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER CAPIRLO, BASTA LEGGERE I LORO INTERVENTI ALLA CAMERA - 5 FEBBRAIO 2025, NORDIO: ‘’IL MANDATO D'ARRESTO DELLA CORTE DELL'AJA NEI CONFRONTI DI ALMASRI ERA NULLO: È ARRIVATO IN LINGUA INGLESE SENZA ESSERE TRADOTTO E CON VARI ALLEGATI IN LINGUA ARABA, CON UNA SERIE DI CRITICITÀ CHE AVREBBERO RESO IMPOSSIBILE L'IMMEDIATA ADESIONE DEL MINISTERO ALLA RICHIESTA ARRIVATA DALLA CORTE D'APPELLO DI ROMA’’ - 7 AGOSTO 2025: IL GOVERNO INGRANA UNA CLAMOROSA MARCIA INDIETRO CHE SMENTISCE NORDIO E PIANTEDOSI, LEGITTIMANDO L'ILLICEITÀ DEI LORO ATTI: '’AGITO A DIFESA DELL'INTERESSE DELLO STATO” - DEL RESTO, SECONDO QUANTO SI LEGGE DALLA RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE DEI GIUDICI, "APPARE VEROSIMILE CHE L'EFFETTIVA E INESPRESSA MOTIVAZIONE DEGLI ATTI E DELLE CONDOTTE TENUTE" DA NORDIO, PIANTEDOSI E MANTOVANO SIANO LEGATE ALLE "PREOCCUPAZIONI PALESATE" DAL DIRETTORE DELL'AISE CARAVELLI SU "POSSIBILI RITORSIONI PER I CITTADINI E GLI INTERESSI ITALIANI IN LIBIA" - IL VOTO DELLA GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE DELLA CAMERA È PREVISTO PER IL 30 SETTEMBRE…

charlie kirk melissa hortman

FLASH! - MELONI E SALVINI, CHE OGGI PIANGONO COME PREFICHE PER L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, GRIDANDO ALL’’’ODIO E VIOLENZA DELLA SINISTRA’’, DOVE ERANO QUANDO IL 15 GIUGNO SCORSO LA DEPUTATA DEMOCRATICA DEL MINNESOTA, MELISSA HORTMAN, 54 ANNI, È STATA UCCISA INSIEME AL MARITO DA COLPI D’ARMA DA FUOCO, CUI SEGUÌ UNA SECONDA SPARATORIA CHE FERÌ GRAVEMENTE IL SENATORE JOHN HOFMANN E SUA MOGLIE? L’AUTORE DELLE SPARATORIE, VANCE BOELTER, ERA IN POSSESSO DI UNA LISTA DI 70 NOMI, POSSIBILI OBIETTIVI: POLITICI DEMOCRATICI, IMPRENDITORI, MEDICI DI CLINICHE PRO-ABORTO - PERCHÉ MELISSA HORTMAN NON È STATA COMMEMORATA ALLA CAMERA, COME KIRK?

beatrice venezi teatro la fenice venezia alessandro giuli gennaro sangiuliano giorgia meloni nicola colabianchi

DAGOREPORT - VENEZIA IN GONDOLA PER DARE IL BENVENUTO A BEATRICE VENEZI, NOVELLA DIRETTORE MUSICALE DEL TEATRO LA FENICE – LA NOMINA DELLA “BACCHETTA NERA” DI FRATELLI D’ITALIA, FIGLIA DI UN EX DIRIGENTE DI FORZA NUOVA, HA FATTO ESULTARE IL MINISTRO GIULI-VO (ETTECREDO, L’HA DECISA LUI!), PASSANDO PER BRUGNARO E ZAIA, FINO AL SOVRINTENDENTE DELLA FENICE, NICOLA COLABIANCHI, CHE PER PARARSI IL SEDERINO METTE IN MEZZO IL CRITICO MUSICALE DI “REPUBBLICA”, ANGELO FOLETTO – L’ASCESA DELLA BIONDA E FATALE VIOLINISTA È STATA SEMPRE BOMBARDATA DI POLEMICHE, A PARTIRE DAGLI ORCHESTRALI: “LA POLITICA NON C’ENTRA, NON SA PROPRIO DIRIGERE” -  AL CONCERTO DI CAPODANNO DEL 2024 A NIZZA, FU PRESA DI MIRA DA QUATTRO SPETTATORI AL GRIDO: “NON VOGLIAMO I FASCISTI” - QUANDO VIRGINIA RAFFAELE SCODELLÒ SUGLI SCHERMI RAI UNA STREPITOSA IMITAZIONE DELLE PRODEZZE SANREMESI E PUBBLICITARIE DI VENEZI (SPOT “TIRA FUORI IL TUO LATO BIOSCALIN”), L’ALLORA MINISTRO DELLA CULTURA SANGIULIANO PERSE LA TESTA PER LA SUA “CONSIGLIERE PER LA MUSICA”: AVREBBE ADDIRITTURA CHIESTO UN INTERVENTO DEI VERTICI RAI SUL CAPO DELLA STRUTTURA RESPONSABILE DEL PROGRAMMA DELLA RAFFAELE (FATTO CHE SCATENÒ LA “GELOSIA” INSTAGRAMMABILE DI MADAME BOCCIA AL PUNTO CHE “BEA-TROCE” LA QUERELÒ…)

mollicone colabianchi ortombina meyer lissner fuortes venezi meloni

SULLA LEGGE CHE IMPEDIVA AI SOVRINTENDENTI DEI TEATRI LIRICI DI RESTARE IN CARICA DOPO IL COMPIMENTO DEL SETTANTESIMO ANNO (POI BOCCIATA DALLA CORTE COSTITUZIONALE), L’ARMATA BRANCA-MELONI HA ORCHESTRATO UN PIROETTANTE BALLETTO DEGNO DEL MIGLIOR NUREYEV - DEFENESTRATO LISSNER DAL SAN CARLO DI NAPOLI, PER FAR USCIRE DALLA RAI CARLO FUORTES; FATTO FUORI DALLA SCALA MEYER PER FAR ARRIVARE ORTOMBINA DA VENEZIA, DOVE È STATO NOMINATO COLABIANCHI CHE, AHIMÈ, ANDAVA PER I 68. CHE FARE? COSÌ, NELL’APRILE SCORSO, FEDERICO MOLLICONE, PRODE PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE CULTURA DELLA CAMERA, HA FIRMATO UN EMENDAMENTO PARLAMENTARE STABILENDO CHE…